TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 6 febbraio 2009

Prato. Zero reazioni

Difficile non concordare con Toccafondi: esistono, a Prato, cittadini di serie A e di serie B. Tra questi ultimi, ovviamente e purtroppo, rientrano anche i cittadini di diverse nazionalità o origini etniche - ormai designati come l'origine di tutti i mali pratesi...
C'è da riflettere...
MV

da il Tirreno del 06/02/09
Zero reazioni Quando si dice la città parallela

Evidentemente esistono imprenditori e cittadini di serie A e di serie B. Raccontiamola così: un imprenditore è stato aggredito in casa da tre banditi che, dopo avergli sequestrato i quattro figli, lo hanno ferito a coltellate per farsi consegnare il denaro che pensavano avesse in cassaforte; l’allarme della moglie alla polizia lo ha forse salvato da una sorte peggiore. L’imprenditore è noto, è iscritto all’Unione industriale, è a capo di un gruppo, può contare su testimonial prestigiosi, ha partecipato come “messaggero di Prato” a una visita all’estero del presidente della Repubblica Ciampi e del presidente del consiglio Prodi. Ci si potevano dunque aspettare reazioni (espressioni di solidarietà, di preoccupazione, di allarme, complimenti alla polizia) dal mondo politico, dagli imprenditori, da quei comitati sempre molto attenti alla questione sicurezza e pronti a chiedere l’intervento dell’esercito dopo una vetrata infranta in un negozio del centro. Invece niente, silenzio. Abbiamo omesso un particolare. L’imprenditore aggredito è cinese. E allora tutto si spiega. Le invocazioni dei candidati alle primarie, dei politici-sceriffi, della Lega, dei coordinatori di partito, dei comitati anti-cinesi e anti-stranieri verranno buone alla prossima occasione. Per questa volta si può soprassedere. Quando si dice: la città parallela. (p.t.)


da la Nazione del 06/02/09
La brillante ascesa del “Montezemolo d’Oriente”

XU QIU LIN, 41 anni, imprenditore cinese ormai per tutti noto con il cognome italianizzato di Giulini, è il fondatore, l’amministratore unico e il socio di maggioranza della Giupel. L’azienda, nata nel 2000, appartiene a Giulini per gran parte visto che del capitale sociale di 800mila euro, lui ne ha 690mila. Attualmente può contare su 25 dipendenti, italiani e cinesi. Nel 2004 (quando l’azienda aveva circa 15 milioni di euro di fatturato) Giulini si è iscritto all’Unione industriale ed è stato il primo e anche l’unico associato alla Uip. La sua azienda, specializzata in d’abbigliamento in pelle, pelliccia e in tessuto per uomo e donna, ha conosciuto una grande espansione negli ultimi anni esportando molto all’estero e ha promoso anche un progetto commerciale in Cina destinato alle imprese italiane. Tra i testimonial eccellenti delle sue linee di abbigliamento figura anche Gabriel Batistuta, l’ex bomber argentino di Fiorentina, Roma e Inter. Batistuta ha firmato la linea che porta il suo nome e che è stata ideata da Paolo Vermigli. Ribattezzato “il Montezemolo d’Oriente”, Giulini è arrivato in Italia ai primi anni Novanta dalla regione dello Zheijang. Ha cominciato facendo il cameriere, poi il terzista artigiano e quindi si è messo in proprio con una sua azienda prima di fondare la Giupel nove anni fa. Personaggio simbolo di una possibile integrazione, ma anche “mosca bianca” nel rapporto difficile tra pratesi e cinesi, ha sempre svolto il suo lavoro con grande discrezione, senza voler mai apparire o intervenire più di tanto in prima persona.

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