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biomasse e architettura responsabile
Venerdì scorso si è svolto presso il centro visite "Il Borghetto" a Bagnolo l'incontro sulle energie rinnovabili.
E' un vero peccato che l'amminstrazione abbia annunciato tale importante convegno solo due giorni prima dell'evento e soprattutto che sia stato indetto per le 15, orario improponibile per tutti i cittadini che lavorano. Una "tavola rotonda", com'è stata definita, dovrebbe raccogliere anche e soprattutto i pareri delle persone estranee all'entourage amministrativo. Al contrario è stato un convegno d'incravattati...
Il ritratto dell'attività svolta dal comune si è concentrato principalmente sulle intenzioni e sulle attività che il comune ha in programma di svolgere nei prossimi anni. Partendo dalla considerazione riguardante la legge 10 che delega alle regioni la responsabilità della gestione del risparmio energetico e delle energie rinnovabili, si è sottolineato come il comune si porrà prossimamente nei confronti di questo tipo di risorse e lo farà attraverso 3 fasi:
1. valutazione dell'accesso alle fonti rinnovabili e sviluppo di forme d'incentivazione alle aziende che volessero utilizzarle.
2. analisi approfondita di domanda ed offerta attraverso una raccolta dati per lo sviluppo delle tecnologie più idonee
3. azione vera e propria a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili
Molto interessante l'intervento dell'assessore Neruccci incentrato totalmente sullo sviluppo del ruolo delle biomasse, uno dei punti sui quali i Cittadini Uniti hanno da subito espresso ottimi pareri.
Che si intende per biomasse? Un insieme di materiali d'origine vegetale, scarti di attività agricole, allevamento o industria del legno, riutilizzati in apposite centrali termiche per produrre energia elettrica. Trarre energia dalle biomasse consente d'eliminare gli scarti prodotti dalle attività agroforestali e contemporaneamente, produrre energia elettrica, riducendo la dipendenza da fonti d'energia come il petrolio. Energia pulita a tutti gli effetti in quanto la quantità di carbonio liberata durante la loro combustione, insieme a quelle di zolfo e azoto, è NETTAMENTE inferiore a quella rilasciata da altri combustibili fossili. Dunque un'ottima cosa dal punto di vista della qualità dell'aria che però cozza inevitabilmente con l'inquinamento atmosferico provocato dall'inceneritore che è sempre lì e che continua a trasmettere nell'aria la sua quantità di veleni. Un controsenso insomma...dal quale nessuno si vuole liberare.
Nell'Unione Europea, il 4% del fabbisogno energetico è sviluppato a biomasse, tuttavia tale risorsa potrebbe crescere ancora di più. Da qui al 2010 potrebbe raddoppiare (dalle 69 Mtep del 2003 a circa 185 Mtep previste per il 2010) con notevole vantaggio di costi e benefici. Tra questi:
* riduzione del 42% dell'energia importata
* riduzione emissioni responsabili dell'effetto serra dell'ordine di 209 milioni di tonnellate di CO2 all'anno
* occupazione diretta di 250 - 300.000 addetti
* pressione al ribasso del prezzo del petrolio
Nell'agenda comunale c'è il progetto Risorsa Bosco, coadiuvato dalla provincia di Prato e dalla comunità montana che si propone come obbiettivi principali lo sviluppo e la valorizzazione dell'ambiente e la salvaguardia del territorio in tutte le attività culturali, didattiche turistiche e ricreative; valorizzare la risorsa bosco nel settore Legno Energia; determinare la cresita del settore Legno Industria; sviluppare la coltivazione e la produzione dei prodotti del bosco.
Tutto questo all'insegna della sinergia tra tutela e produttività.
Sicuramente, quindi, un progetto ambizioso ed importante. Speriamo davvero che non rimanga solo un discorso. Soprattutto quello delle biomasse, magari ancora un pò troppo generale e poco applicato al discorso locale per il quale, nonostante sia in programma nel programma Risorsa Bosco. Sarà nostro dovere andare poi a controllare se queste intenzioni saranno rispettate.
Per concludere, vorremmo sottolineare alcuni passaggi dell'intervento dell'architetto del Comune Sandra Vannucci. Partendo dalla considerazione che in Europa il 50% dell'energia prodotta è destinata al settore dell'edilizia ha lanciato il suo grido di allarme con una frase che azzittito tutti nella stanza: se per architettura s'intende la costruzione di immobili che hanno un impatto positivo nel territorio nel quale sono costruite, quella italiana ha miseramente fallito il suo scopo!
Le linee guida italiane sono buone, ma complicatissime. Ciò è dovuto dal fatto che per anni non si è avuta una regolamentazione precisa e quando si sono inseriti i primi paletti legislativi sono stati inseriti tutti insieme e in modo confusionario.
E qui il discorso cade su Montemurlo. Nel nostro comune vige un'edilizia vecchia (addirittura parte dagli anni 60) anche dal punto di vista ambientale, strutturale ed impiantistico. Che pensare poi se le case montemurlesi sono quasi tutte in classe F o G quando nei paesi del nord Italia (es. Trento, Belluno) sono in classe A e che hanno un minor consumo d'energia?
A Montemurlo, sempre parole dell'architetto; non è più possibile edificare e tutto ciò che si poteva fare è stato fatto. Perciò, gli incentivi dovrebbero essere destinati alle ristrutturazioni, non a nuove edificazioni.
E ciò non ci può che trovare d'accordo anche (e soprattutto) riguardante l'impatto ambientale.
Insomma, è stata una bella stilettata all'amministrazione che deve solo raccogliere l'invito.
Alberto Niccolai
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