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La mer, la fin...

martedì 26 febbraio 2008

Scuola. Un tetto per l'acquisto di testi scolastici

Per i libri di testo di una quinta professionale non si potrà spendere più di 120-140 euro l’anno; 370 euro, invece, sarà la spesa massima di un alunno che frequenterà la terza classe di un liceo classico.
E’ quanto prevede il decreto firmato il 22 febbraio scorso dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati per l’anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore.
Dal prossimo anno, quindi, il costo dell’intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto. Si tratta di una innovazione che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle loro famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l’istruzione dei propri figli.
Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte.
Con i nuovi “tetti”, alla luce del monitoraggio effettuato quest’anno, il 40 per cento delle classi delle scuole superiori italiane dovrà abbassare l’importo complessivo della spesa per i libri.
Il Ministero ha anche attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri di testo, in modo tale da poter tempestivamente controllare gli eventuali sforamenti dei limiti di spesa da parte delle scuole.
Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti.

Ci stiamo interrogando sulla reale applicabilità di queso decreto. Cosa faranno le case editrici? abbasseranno i prezzi? diminuiranno il numero di pagine o le foto a colori?
Come prenderanno questo provvedimento dopo decenni di regalie e di politica assistenziale nei loro confronti?
I professori dovranno mettersi d'accordo fra loro per non superare il tetto complessivo. Chi dovrà rinunciare ai testi che usa adesso?
Vedremo. Per il momento godiamoci questo decreto che, almeno di principio, è giusto.
Municipio Verde.

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