La cosa non è né indolore né priva di rischi elettorali.
Cercherò di non fare riferimento alla realtà locale, tralasciando di commentare qualche sussulto fra gli amici di rifondazione comunista, che nella relazione mettono molto e a molto sono chiamati a rinunciare.
Anche noi Verdi però ci giochiamo tutto il nostro patrimonio: simboli, idee, esperienze e competenze.
E’ innegabile che nella nuova coalizione il rosso predomini e che gli ecologisti rappresentino l’unica forza che non proviene dalla matrice comune del comunismo italiano. Da oltre vent’anni mostriamo la facciona del sole che ride per proporre agli elettori un’idea trasversale, solidarista, pacifista e laica che vede nella compatibilità ambientale la sua concreta direttrice ideale e propone un modo diverso di concepire la responsabilità umana nel sociale e verso l’ecosistema che ci ospita. Il nostro successo elettorale è sempre stato molto contenuto e le nostre idee hanno trovato ostacoli enormi nel sistema economico del capitalismo odierno e nelle sue rappresentazioni ideologiche.
Ma abbiamo capito una cosa: gli elettori di sinistra hanno più facilmente un cuore Verde che palpita. La sinistra, più o meno anticapitalista, più o meno no global, sente che la questione ambientale è immanente e condizionante e che la politica del lavoro e l’economia in genere non possono prescindere da questa.
Abbiamo capito che il popolo di sinistra comprende il nostro linguaggio e mette al primo posto i diritti e fra questi quello alla salute e al benessere.
Per questo siamo disposti a mettere la maglia del sole che ride sotto quella dell’arcobaleno; e non per metterla in mostra al primo gol, ma per inventare insieme una nuova sinistra, moderna, pacifista e critica verso il sistema economico della grande globalizzazione.
Ieri sera il candidato premier dell’Arcobaleno è stato intervistato nella talk-show "Le invasioni barbariche".
Ha parlato di ambiente solo se chiaramente sollecitato dalla conduttrice, vagheggiando sul problema dei rifiuti e dimostrandosi poco propenso a spendere parole in difesa di Pecoraro Scanio. Come inizio di "relazione" non ci sembra un granchè ma la forza di questa unione politica non sta nei vertici ma nel lavoro meraviglioso di migliaia di militanti impegnati con passione nelle realtà locali. E da qui partiremo.
Per quanto riguarda la falce e il martello, visto che non inquinano e che se usati propriamente e senza violenza sono assai utili, teneteli pure a portata di mano e se ogni tanto vi va di esibirli, fatelo.
Per Municipio Verde
La Zia Alma
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