L' obiettivo del convegno era dimostrare- dati e fatti alla mano- come il recupero dei materiali da ciò che impropriamente chiamiamo rifiuti, rappresenti fonte di ricchezza e di occupazione. Dopo il filmato scoop su come viene fatta la raccolta differenziata nel nostro territorio, Alessio Ciacci, assessore all' ambiente nel comune di Capannoni, ha dimostrato come le cose, a soli 30 km da Pistoia funzionino diversamente: con il sistema porta a porta la raccolta differenziata sfiora ormai l' 80% e si sono creati decine di nuovi posti di lavoro con un contestuale calo delle tariffe.
L' esperienza di Capannoni non è isolata e questi risultati sono confermati dalla ricerca su 1813 comuni di Lombardia e Veneto presentata dal dott. Natale Belosi dell' Ecoistituto di Faenza. I dati mostrano come la raccolta domiciliare, rispetto alla stradale, per tutte le classi di grandezza dei comuni, presenti mediamente: minor produzione di rifiuti ( circa- 20%) , migliori rese di raccolta differenziata fino all' 80%, costi pro capite inferiori mediamente del 15% e, cosa assolutamente inaspettata, che tale vantaggio aumenta col crescere del comune. L' imprenditrice Carla Poli del Centro Riciclo di Vedelago di Treviso ha dimostrato con un video il meccanismo di selezione dei materiali e la possibilità di ottenere dal "secco non riciclabile" tramite processo di estrusione, una sabbia sintetica grandemente richiesta per manufatti o in edilizia. Per gli increduli erano disponibili campioni di tale sabbia da toccare con mano e questa è davvero la novità assoluta. E' risultato, , chiaro per tutti che se con la raccolta differenziata fatta col "porta a porta" si recupera fino al 70.80% dei materiali e che anche il residuo 20% diventa un preziosissimo materiale, nulla più rimane né per discariche né per inceneritori! Consideriamo poi che con i 28 milioni di euro previsti per l' ampliamento dell' inceneritore di Montale, si potrebbero costruire 14 impianti di riciclaggio, ciascuno dei quali potrebbe dare OCCUPAZIONE STABILE ad almeno una cinquantina di operai (che al centro riciclo di Vedelago sono pagati 1500 euro con tredicesima e quattordicesima....)
Patrizia Gentilini dei Medici per l' Ambiente ha illustrato le numerose patologie correlate alle emissione di questi impianti: dalle malformazioni, ai problemi respiratori, dai tumori, in particolare linfomi, neoplasie infantili, sarcomi ai tumori femminili. La Gentilini ha concluso ribadendo che il proliferare di inceneritori nel nostro paese trova la sua ragione nella anomala equiparazione dei rifiuti alle fonti rinnovabili di energia per cui, mentre in tutto il resto d' Europa ogni ton di rifiuti bruciata viene tassata, nel nostro paese viene incentivata. Si assiste così al paradosso che i cittadini finanziano col 7% della bolletta ENEL già dal 1992 chi costruisce inceneritori e che pertanto non solo ci ammaliamo, ma paghiamo di tasca nostra chi ci avvelena!
Gli organizzatori del Convegno hanno infine rivolto un appello alle amministrazioni locali e regionale affinché si abbandonino le posizioni ideologiche e che, con lungimiranza e coraggio, si intraprendano vie più virtuose fatte di politiche di riduzione e raccolte differenziate vere, l'invito è ad avviare raccolte porta a porta, ad applicare puntualmente la tariffa, a favorire la nascita di imprese locali nel settore del recupero e del riciclo sul modello di Vedelago di Treviso.
Gli organizzatori hanno chiesto che la Regione Toscana – finalmente – mantenga quanto promesso da Martini due anni fa, un Forum Regionale sui rifiuti con le varie opzioni che si confrontano con pari dignità. In Toscana la vera emergenza non sono le discariche in imminente esaurimento, bensì la democrazia ed il rapporto fra amministrazioni e cittadini. Scelte importanti e vitali come quella della gestione dei rifiuti, non possono essere fatte senza il coinvolgimento ed il consenso delle popolazioni.
Saluti.
Comitato Contro l'inceneritore di Montale.
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