Oggi pomeriggio, dopo la riunione definitiva tra Bertinotti e le segreterie dei quattro partiti, sarà licenziato il programma della Sinistra Arcobaleno, cui hanno lavorato i "tecnici" di Verdi, Rifondazione, Sinistra democratica e Comunisti italiani e che sarà presentato agli elettori domenica 2 marzo, al teatro Ambra Jovinelli di Roma.
Ce ne dà qualche assaggio Natale Ripamonti, senatore dei Verdi che ha partecipato al tavolo del programma e che ha in mano le 30 pagine della bozza: "Va ulteriormente asciugato, ma ne è già stato tratto il volantone che sarà utilizzato per le iniziative di sabato e domenica prossima. Anche i materiali preparatori circoleranno tra i partiti e nei vari siti internet, in modo da rendere disponibili i diversi contributi".
Il programma della Sinistra Arcobaleno è suddiviso in sette capitoli: 1) precarietà; 2) laicità e diritti civili; 3) ambiente, territorio, beni comuni, mobilità e tutela dei consumatori; 4) Europa, pace, disarmo; 5) nuovo welfare; 6) conoscenza, istruzione e ricerca; 7) costi della politica e difesa della democrazia.
"Una delle proposte più interessanti, che tiene insieme le iniziative contro la precarietà e per il nuovo welfare - afferma Ripamonti - è l'introduzione del reddito sociale, che in alcuni paesi europei già esiste e su cui anche noi Verdi abbiamo lavorato negli ultimi anni".
In pratica, un reddito garantito ai cittadini disoccupati dopo la scuola dell'obbligo - che la Sinistra Arcobaleno porta fino ai 18 anni -, in sostituzione degli attuali ammortizzatori sociali, e che legandosi a formazione e a misure per il rientro nel mondo del lavoro "non è da intendersi come assistenzialismo".
Un'autentica rivoluzione energetica, con la sfida rilevante sulle energie pulite, è al centro del capitolo dedicato all'ambiente, per partire dal 20 - 20 - 20 obiettivo dell'Unione europea - riduzione del 20% di anidride carbonica e produzione del 20 % di energia da fonti rinnovabili al 2020 - e andare oltre il protocollo di Kyoto.
Sempre in questo capitolo rientrano l'acqua come bene comune, la proposta di una nuova legge quadro per il governo del territorio, la tutela dei diritti degli animali e infine le grandi opere: la messa in sicurezza dal rischio idrogeologico, i treni per i pendolari, le infrastrutture per la rete di trasporto nel mezzogiorno.
"Di rilievo in questa parte del programma, sotto la voce 'tutela dei consumatori' - aggiunge Ripamonti - è la lotta al caro prezzi che prevede, accanto a provvedimenti più tradizionali di sostegno al reddito, la possibilità di vendere i prodotti a filiera corta: si incentiva la vendita diretta e la nascita dei Gas, i gruppi di acquisto solidale".
Per quanto riguarda la ricerca, al sesto punto del programma, la Sinistra Arcobaleno intende garantire autonomia al mondo scientifico ma "è dal pubblico che la ricerca deve essere finanziata, perché il sistema produttivo italiano, basato su piccole e medie imprese, non ce la fa. Autonomia sì - precisa il senatore - ma nella logica di superare la sperimentazione sugli animali", cosa peraltro possibilissima come dimostra l'accordo siglato in Usa tra tre importanti agenzie federali.
In attesa del varo definitivo del programma, ci limitiamo a citare qui alcuni punti, tra gli altri, del programma: la libera scelta delle donne, nel capitolo laicità e diritti, il superamento della legge 30, nel primo sulla precarietà, la riduzione del numero dei parlamentari ma anche delle consulenze esterne, prassi quotidiana negli enti locali, alla voce costi della politica.
Gli obiettivi della Sinistra Arcobaleno sono alti, ma i piedi ben piantati in terra: "Il programma ha copertura, ha la sua sostenibilità finanziaria - spiega ancora Ripamonti -, che non è avventuristica né avveniristica. Sono previste misure di razionalizzazione, la riduzione dei costi, in particolare della pubblica amministrazione, si ripropongono le iniziative contro l'evasione fiscale, aspetto questo che coincide col programma dell'Unione e del governo Prodi. Inoltre c'è un'omogeneizzazione della fiscalità sulle rendite finanziarie, che riguarda, per esempio, anche la tassa che si paga sulle stock-options, ora al 12,5, che noi portiamo al 20%".
Non è un programma che vuole accontentare tutti: è una "Scelta di parte", ed è questo il titolo, tra l'altro, dell'appuntamento del 2 marzo all'Ambra Jovinelli di Roma.
Nessun commento:
Posta un commento