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La mer, la fin...

lunedì 19 maggio 2008

Libri. I NO alle grandi opere

Un'altra importante iniziativa per conoscere e riflettere sulle ragioni del no alle grandi opere che incombono sull'Italia, ce la propone Paolo Balestri, libraio sì ma anche Verde.
mv


Giovedì 22 Maggio alle ore 21,15 Libreria Al Castello, Viale Piave 12-14 Prato, ti invita alla presentazione dei libri:


Le ragioni del NO
di Donatella della Porta e Gianni Piazza - Feltrinelli


Grandi opere
di Marco Cedolin - Arianna editrice


Saranno presenti il giornalista Marco Cedolin e la professoressa Donatella della Porta.
Introduce Paolo Balestri di Libreria al Castello.

per informazioni tel. 057420906
mail:mailto:libreriaalcastello@fastwebnet.it



scheda libri

Le ragioni del no
Quelli contro la costruzione della Tav in Val di Susa e del Ponte sullo Stretto di Messina sono due casi assai significativi delle mobilitazioni contro la realizzazione di grandi infrastrutture (strade, aeroporti, inceneritori) che, in tempi recenti, sono diventate ben visibili e molto discusse in Italia e in Europa. Accusati di proteggere egoisticamente “il proprio orticello”, gli abitanti mobilitati in comitati e associazioni, insieme a centri sociali e gruppi ambientalisti, presentano invece la propria azione come una difesa di beni comuni e principi dal valore universale. Non si limitano semplicemente a dire “no”, ma elaborano anche proposte alternative basate su un diverso modello di sviluppo, promuovendo forme di partecipazione politica diretta e “dal basso”. Definiti spesso come localisti, questi gruppi costruiscono al contrario reti nazionali e sopranazionali, utilizzando forme di protesta dirompenti e canali politici istituzionali, diventando essi stessi attori politici con cui i governi locali, nazionali e sovranazionali devono sempre più fare i conti. Ma chi sono gli attori mobilitati in queste proteste? Cosa porta in piazza quelli che spesso i mass media hanno descritto come masse variegate di sindaci e mamme, attivisti radicali e sindacalisti, preti e studenti? Perché rifiutano le “grandi opere” e quale immagine alternativa di progresso propongono? Il volume risponde a queste domande a partire da una ricerca sulle campagne di protesta contro la Tav in Val di Susa e il Ponte sullo Stretto, condotta con i metodi delle scienze politiche e sociali. Sulla base di interviste in profondità, analisi di documenti e rassegna stampa, gli autori danno “voce” agli attivisti, guardando al modo in cui le vicende pubbliche si intrecciano a quelle private, la politica alla vita quotidiana.



Grandi Opere
Le Grandi Opere sono il simbolo di un mondo antiquato, corrotto e cadente: sono superate e inutili per chi intende percorrere strade diverse dalle solite.
La costruzione delle grandi opere infrastrutturali imposta dai governi di vari paesi ai propri cittadini sta seriamente minacciando la qualità della vita delle zone coinvolte a causa dell’impoverimento delle risorse economiche, energetiche e ambientali che la realizzazione di queste infrastrutture comporta.
Dalla TAV al Mose, dalla diga delle Tre Gole in Cina alle 300 isole artificiali al largo di Dubai, dal deposito per le scorie nucleari di Yucca Mountain all'Eurotunnel, dalla Stazione Spaziale Internazionale ISS all'oleodotto BTC, le grandi opere arricchiscono enormemente i grandi gruppi finanziari e industriali, ma producono miseria e sofferenza tra le popolazioni che sono chiamate a finanziarle.
In questo contesto, l'autore ricostruisce con dovizia di particolari gli intrecci che legano economia, potere e criminalità, e che stanno alla base dell’assurda convinzione secondo cui solo la crescita del prodotto interno lordo può favorire il miglioramento della qualità della vita.
Ma il testo non si ferma alla denuncia: nelle parole dell'autore si trova infatti una proposta di società alternativa molto più gradevole, gradita e gratificante, profondamente ispirata ai principi della decrescita, della sobrietà, del risparmio e dell'autoproduzione, dove i talenti e la creatività delle persone abbiano occasione di esprimersi e di emergere, e in cui l'ingerenza dell'economia e la schiavitù dal lavoro siano ridotte e allontanate dalle nostre vite.


In occasione della manifestazione Terra futura che si svolge a Firenze dal 23 al 25 Maggio, Liberia al castello ha avuto l'opportunita di organizzare anche un'altra iniziativa: Lunedì 26 al Terminale Cinema, Via Carbonaia 31 Prato, si terrà la presentazione del documentario Beaùtifl cauntri sulla camorra e i rifiuti in Campania (seguirà un invito)

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