TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 6 maggio 2008

Termovalorizzatore: termine improprio

Pubblichiamo, dal sito dei Cittadini Uniti Montemurlesi, le riflessioni di Enrico Mungai sulla termovalorizzazione: un pezzo dove, senza tanti fronzoli tecnici, ed in modo chiaro e comprensibile, si spiega perché parlare di "termovalorizzazione" è, in fondo, una mistificazione.
MV

La campagna disinformativa creatasi sulla scia del disastro campano sta martellando con vigore. Sfruttando la minaccia di ritrovarsi come a Napoli i sostenitori dell'incenerimento stanno cavalcando la tigre e con l'ausilio della paura come mezzo di dissuasione propugnano tale sistema di smaltimento come unico ed inevitabile. Mi domando allora come mai in Olanda sia in atto una politica che prevede la progressiva chiusura degli inceneritori, a maggior ragione mi chiedo come facciano quegli scellerati abitanti della Finlandia, Irlanda e Grecia a non aver nemmeno un inceneritore sul territorio nazionale.

Il fatto che dovrebbe dare più fastidio di tutti è l'insulto all'intelligenza degli italiani! Come ci si permette di chiamare un inceneritore col nome bellino e rincuorante di termovalorizzatore? Questo è puro marketing, si vuole vendere un'idea malsana ed infausta rinfiocchettandola e tirandola più a lustro possibile. Sono dell'idea che un rospo rimanga sempre un rospo anche gli si mette il rossetto. Il termine termovalorizzatore è inappropriato: la quantità energetica ricavabile dal processo di combustione dei rifiuti è di molto inferiore al rendimento di qualsiasi centrale elettrica tradizionale, ma soprattutto l'intero processo di incenerimento (dalla raccolta alle ceneri di scarto) consuma molta più energia di quella che potremmo ottenere con un'appropriata raccolta differenziata.

Un'inceneritore è essenzialmente un fuoco su un pentolone d'acqua, questo fuoco è alimentato non da legname, ma da CDR (combustibile da rifiuti) e dall'ausilio di gas metano, il calore prodotto porta alla vaporizzazione l'acqua in una caldaia, il vapore così generato azionerà una turbina e questa come una dinamo di una bicicletta produrrà energia elettrica. Così sulla carta sembrerebbe una bella idea, verrebbe a tutti la voglia di avere un inceneritore sotto casa... peccato che:
  • il risparmio energetico che si ottiene dalla combustione dei rifiuti è di gran lunga inferiore ai sistemi che prevedono il riciclaggio: la sola plastica (11% del peso dei rifiuti urbani) è utile all'incenerimento
  • il 30% del totale dei rifiuti inceneriti debba necessariamente essere posto in discarica, quindi l'inceneritore non elimina un bel niente!
  • le temperature raggiunte superano i 1000° utilizzate nel processo di combustione producono nanoparticelle dannose all'organismo che sfuggono ai controlli perché finissime (i filtri non ce la fanno a catturarle)
  • il personale richiesto da questo tipo di trattamento è molto minore rispetto a quello impiegato nelle industrie del riciclaggio, crea quindi pochissima occupazione
  • in Italia l'incenerimento è finanziato da soldi pubblici, nel resto d'Europa è pesantemente tassato
ecco un'alternativa all'incenerimento


L'Italia non ha solo piaghe, ha per fortuna anche virtù tra le quali avere una popolazione molto intelligente e far parte della Comunità Europea. E' in atto un progetto che ricaverà energia elettrica per tutto il nord Africa e l'Europa grazie alla costruzione di un migliaio di impianti a torre solare da 100 MW sullo 0,3% dell'area sahariana. Questo è l'obiettivo di Desertec, progetto da 400 miliardi di euro promosso dal fisico tedesco Gerhard Knies e dal premio nobel per la fisica Carlo Rubbia. I nostri soldi che vanno all'incenerimento grazie alle bollette dell'Enel sarebbero molto meglio spesi in programmi del genere che realmente puntano alla creazione di energia da fonti rinnovabili!

Un altro motivo per cui ritengo l'incenerimento una forma tribale di smaltimento è che non si tiene conto della vera risorsa economica che possono essere i rifiuti. Per esempio in Giappone si sono resi conto che i vecchi prodotti elettronici sono una vera e propria miniera. Per esempio da una tonnellata di cellulari usati si possono ottenere più di 150 grammi di oro, 100 kg di rame, 3 kg di argento con una convenienza evidente rispetto al lavoro nelle miniere vere. Solo Eco-System ricava in un mese oro per un valore tra i 5,9 e gli 8,8 milioni di euro.

Dimenticavo: in un anno a Capannori (30 minuti da Montemurlo!) hanno guadagnato più di 2 milioni di euro grazie alla raccolta differenziata porta a porta. Noi invece continuiamo a spendere i soldi per mandare a quel paese la nostra salute e non solo...

Riassumendo: l'incenerimento è la peggiore forma di smaltimento del rifiuto sin oggi conosciuta!
Un inceneritore è una fabbrica di veleni altamente nocivi per la salute, produce molta meno energia di quanta ne consuma, usa soldi pubblici per poter essere un sistema competitivo, ha bisogno che la raccolta differenziata sia a livelli più bassi possibile (più differenziata = meno rifiuti da bruciare).

Enrico Mungai

Nessun commento: