TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 31 maggio 2008

Rifiuti. Frassoni, Chiesa, Fava e altri alla Commissione Europea

Bruxelles, 30 maggio 2008
Interrogazioni sul decreto rifiuti

Gli eurodeputati Monica Frassoni e Umberto Guidoni con il sostegno dei colleghi Marco Cappato, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Luisa Morgantini, Roberto Musacchio, Pasqualina Napoletano, hanno presentato delle interrogazioni urgenti alla Commissione europea in merito al decreto del 23 maggio approvato dal governo Berlusconi per affrontare l’emergenza rifiuti:
”Abbiamo chiesto alla Commissione europea di verificare con urgenza la compatibilità del decreto rifiuti con la normativa europea, soprattutto alla luce della sterminata serie di deroghe in esso contenute.
Ci sono vari e importanti aspetti della normativa ambientale europea che vengono praticamente calpestati dal decreto, a partire dalle direttive sui rifiuti. Il decreto di Berlusconi di fatto abolisce la differenza tra rifiuti ammissibili e non ammissibili nelle discariche, autorizzando in pratica lo smaltimento di rifiuti anche tossici nelle discariche comuni. Inoltre si depenalizza il divieto di diluizione e mescolamento dei rifiuti praticato per raggirare la normativa. Si consente di realizzare discariche prive di barriere geologiche, si continuano a chiamare depositi quelle che in realtà sono discariche. Si pretende di poter giungere ad una valutazione d’impatto ambientale nel giro di sette giorni, rendendo impossibile una seria analisi degli impatti, delle alternative ed escludendo la possibilità per il pubblico coinvolto di presentare osservazioni prima dell’avvio dei lavori.
Assistiamo al paradossale tentativo, nel nome dell’emergenza, di legittimare le pratiche di smaltimento tipiche della camorra, come se ad illegalità si potesse rispondere solo con illegalità, mentre la via d’uscita dalla crisi campana non può non passare attraverso una forte riaffermazione del diritto e del rispetto delle leggi, nazionali ed europee. Chiediamo alla Commissione europea di intervenire affinché il ricorso di Berlusconi allo “stato d’emergenza” non crei un pericoloso precedente, inaugurando un progressivo smantellamento del diritto comunitario nel nostro Paese in materia di salute e ambiente.

Nessun commento: