TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 25 maggio 2008

Prato. Il trasferimento del deposito Cap in consiglio comunale.

In consiglio comunale ritorna alla luce il nodo del deposito dei pullman della Cap e del suo trasferimento nel quartiere delle Badie. A riporre la questione con tre distinti "question time", sono stati i consiglieri Vannoni (sinistra per Prato Viva), Leonardo Becheri (Rifondazione comunista), Gianni Cenni (An). Era presente alla seduta di giovedì anche una rappresentanza del Comitato dei cittadini che si oppongono al progetto e già da tempo sono impegnati a chiedere all'amministrazione una diversa destinazione per quella infrastruttura considerata di pesante impatto ambientale,soprattutto in quella zona densamente popolata. Si tratta di 2000 mq, da destinarsi a parcheggio e ad una palazzina per gli uffici direzionali con un prevedibile aumento di traffico, con rumore e scarichi nell'aria.

Questo è l'interrogativo su cui si basano le specifiche richieste dei consiglieri di opposizione:
"In precedenza la Giunta aveva preso l'impegno di fronte al Consiglio di attivare una serie di verifiche sull'impatto ambientale, prima di procedere all'approvazione, anche con il coinvolgimento della Commissione Ambiente e Territorio (presieduta da Tommaso Rindi dei Verdi, ndr). Questi impegni sono stati disattesi?"
Anche il Comitato, in una lettera aperta, aveva messo in guardia da una frettolosa approvazione della delibera che da' il via libera al parcheggio.

Cosa ha risposto l'assessore Ciuoffo?
Tranquilli. Niente via libera per la Cap. Nonostante che la fattibilità urbanistica e la congruità con i regolamenti ci fossero già, la Giunta si fa carico, con la prossima delibera, di imporre all'azienda interessata (o meglio alla sua controllata società Tre-ro), questi impegni:
1 Creare a proprie spese un collegamento viario tra via Edison e via delle Fonti, tale da bypassare l'abitato.
2 Fare le preventive indagini fonometriche e di inquinamento dell'aria, in collaborazione con Arpat.
3 Realizzare interventi di schermatura anti rumore nelle strade interessate.

I consiglieri che hanno posto le domande, e anche i cittadini del comitato sono rimasti tutt'altro che soddisfatti da questa risposta e i motivi sono essenzialmente due. Ve li diciamo con le nostre parole, visto che li condividiamo.
Prima di tutto questo sistema di aggirare la commissione ambiente e territorio, soprattutto su questioni di questo tipo in cui sussistono grandi interessi pubblici, non solo urbanistici ma legati alla tutela della salute, nonchè alla viabilità e ai trasporti urbani, non è in alcun modo giustificabile con la supposta fattibilità, giudicata tale dagli uffici dell'assessore ma non esaminata da chi deve esercitare un controllo politico per tutelare la comunità nel suo complesso.
Secondo punto e altrettanto importante è che i controlli relativi all'impatto ambientale del parcheggio, verrebbero fatti in un regime di assoluto "conflitto di interessi" in cui il controllore e il controlllato sono lo stesso soggetto.
Considerato che entrambi i motivi si ripresentano sempre di fronte alle grandi questioni urbanistiche (Multisala, Mercatale, Interporto, Banci), il nostro parere è che quest'assessore, chiamiamolo così oppure in un modo più consono, ha già deciso il percorso per l'approvazione sicura e definitiva del progetto, e ci rifila solo qualche contentino ad hoc, per farci credere di poter stare tranquilli.
" Ma se i dati che emergeranno dalle indagini" dice Leonardo Becheri "dovessero essere negativi, come si procederà? Si tornerà indietro o si pianterà un boschetto per mitigare l'impianto?"

Un boschetto non guasta mai. Facciamolo grande e senza deposito.

Municipio Verde

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