TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 29 maggio 2008

Verdi. Aria pulita da...morire.

Dall'ufficio stampa dei Verdi Toscani.
mv

CONSIGLIO : AUDIZIONE SULLA QUALITA’ DELL’ARIA IN SESTA COMMISSIONE

Firenze 29 maggio ‘08

Se le avessi dette io le cose riportate da eminenti esponenti delle università toscane durante la consultazione di stamani in Sesta Commissione sulla Proposta di deliberazione n. 502, “Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell'aria 2008 - 2010 (PRRM)” - ha dichiarato Mario Lupi, capogruppo VERDI per l’Unione in Regione Toscana – sarei stato additato come ecoterrorista.
Il fatto è che nell’audizione di oggi emergono dati scientifici estremamente preoccupanti per la situazione dell’inquinamento dell’aria in molte zone della Toscana: nel capoluogo regionale, Firenze, si è constatato che a distanza di uno a cinque giorni dai picchi di inquinamento dell’aria si ha un aumento di morti di circa 28-30 persone “a rischio” (anziani, malati acuti e cronici,ecc…), mentre a lungo termine le morti risultano di circa 250 unità.
Le zone più colpite per tumori ai polmoni, sempre dai dati emersi, risultano, oltre il capoluogo regionale, la parte costiera settentrionale con un massimo sulla città industriale di Piombino.
Occorre - ha proseguito Lupi – aumentare la consapevolezza che non è sufficiente investire solo sugli stili di vita delle nuove generazioni ma è indispensabile dare risposte concrete a partire da questa gravità emersa ancora in commissione ambiente, partendo dall’occasione di integrazione proprio dei vari Piani regionali: da questo Piano Regionale di Risanamento e Mantenimento della Qualità dell'aria 2008 - 2010 (PRRM), con il PIER ed anche con il PIT, ecc…
Al primo punto pongo la viabilità urbana sulla quale occorre dare risposte diverse con i piani del traffico e con la ricerca di un altro modo di muoversi in città. – ha concluso Lupi - Ma anche per le zone industriali e i porti occorre da subito pensare e riconvertire gran parte della mobilità delle merci con mezzi su ferro ed elettrici. Oltre queste non si dimentichi le zone dove si vorrebbe impiantare gli inceneritori in territori già fortemente sotto pressione ambientale e sanitaria.”

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