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La mer, la fin...

mercoledì 11 giugno 2008

Galceti: fantastiche anomalie.

Da Pratoblog:

Prato, 10 giugno 2008 - All’interno dell’ambiente dei caprioli, insieme al gruppo in riadattamento, si è fatto vedere in questi giorni un giovane esemplare maschio che invece delle classiche corna biforcate possiede solo un unico corno al centro della fronte.
Questa è la dimostrazione che il mitico unicorno celebrato in iconografie e leggende, probabilmente non era solo oggetto di fantasia bensi un animale: capriolo, cervo, o altre specie, con un anomalia morfologica analoga a quella del nostro capriolo.

Infatti l’unicorno è stato dipinto e cantato già nel V e IV secolo a.c. dallo storico greco Ctesia, e ad oggi questo mitico animale si trova riprodotto in tele, arazzi, mosaici. In un arazzo fiammingo "la Dama con l’unicorno" del 1502 circa conservato al Museo di Cluny a Parigi, si osserva l’unicorno, che posa docilmente le zampe sulle ginocchia di una fanciulla.
Ma lo si può vedere riprodotto anche in un frammento del mosaico pavimentale del XII secolo nella Chiesa di S. Giovanni Evangelista a Ravenna oppure in uno splendido quadro del "500 attribuito a Luca Longhi "Dama con liocorno", ora presente nel Museo Nazionale di Castel S. Angelo. Tanti altri sono i riferimenti a questo mitico animale. Solo nel ‘700 con la classificazione di piante e animali operata da Linneo si conosce la realtà scientifica. Precedentemente piante e animali erano visti come "cose delle meraviglie".
Spesso si è caricata la natura di creature fantastiche con significati simbolici, alle quali attribuire virtù o difetti che sono propri dell’uomo e probabilmente in questo senso questo magico animale ha accompagnato l’uomo nel corso dei secoli. Infatti l’unicorno, in quanto specie, non esiste in natura, ma può essere unicamente e raramente un fenomeno di anomalia morfologica come quello nato al Centro di Scienze Naturali.
Il nostro capriolo, forse consapevole della diversità non si lascia vedere facilmente. E’ utile munirsi di binocolo e con tranquillità si può vedere comparire fra l’erba della pineta con il suo corno nel centro della testa e per chi ama la fotografia anche con teleobiettivo sperando in un immagine più unica che rara. (da Pratoblog)
Secondo antiche credenze, soprattutto asiatiche (!), l'unicorno è portatore di prodigi e la sua apparizione è collegata a quella di un saggio. Nel medioevo quest'immagine è entrata fra i simboli cristologici marcando ancora di più il suo significato salvifico.
Noi ci speriamo. Vorremmo che un felice presagio annunciasse un periodo di rinascita del nostro territorio e soprattutto una ripresa morale per tutti noi.
Nell'attesa ci basta che il nostro capriolo stia bene e che stia bene anche il Centro di Scienze Naturali che lo ospita, un'istituzione ormai radicata nella vita di noi pratesi e che ricopre un importante ruolo di protezione dell'ambiente e di divulgazione delle conoscenze naturalistiche.
Proprio per quest'importanza si meriterebbero, Centro e capriolo, di crescere e di progredire.
la zia Alma

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