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La mer, la fin...

mercoledì 25 giugno 2008

Prato. Eccesso di decibel.

La lettera che segue è stata redatta da un gruppo di singoli e associazioni e riguarda l'eccessivo volume delle manifestazioni all'aperto. mv

Al Sindaco del Comune di Prato
All’Assessore all’Ambiente del Comune di Prato
E p.c.
All’Assessore alla Cultura
All’Assessore allo Sport
Al comandante dei Vigili Urbani
All’ARPAT

Ogg. Inquinamento acustico provocato da manifestazioni e locali all’aperto.

Le piazze del centro storico di Prato ed altre aree densamente abitate della città e delle sue frazioni, sono utilizzate per manifestazioni e spettacoli musicali che allietano le serate estive, offrono occasioni di divertimento e di svago all’aria aperta e animano la vita urbana, a lungo compressa e limitata in spazi chiusi nella stagione fredda.
Siamo consapevoli che queste attività, quando rispettino i regolamenti comunali vigenti, sono da considerare positive per la città e per la socializzazione oltre che per lo sviluppo culturale.
D’altro canto, come cittadini impegnati a vario titolo in attività sociali e come abitanti di zone centrali densamente popolate, vogliamo porgere all’attenzione dell’amministrazione il problema degli eccessivi livelli di emissione sonora provocati dagli impianti di amplificazione degli spettacoli.
Il volume molto alto, infatti, troppo spesso rende la vita difficile ai cittadini residenti intorno alle piazze animate dagli spettacoli, causando loro un notevole disagio per la mancanza di riposo, con conseguente stress e disturbi ad esso collegati.
Anche laddove le iniziative rumorose non siano continuative e di lunga durata, la potenza di emissione sonora degli impianti, costringe le famiglie a dichiarare veri e propri stati di emergenza e ad allontanarsi da casa forzatamente per tutta la durata dei concerti. È evidente che per anziani e bambini piccoli la situazione diventa difficile, anche considerando che le alte temperature obbligano a tenere aperte le finestre.
È inutile ricordare a codesta amministrazione i compiti che spettano al Comune in relazione al controllo dei decibel e delle verifiche in base ai regolamenti e in proporzione alla vicinanza dalle abitazioni. Dato che sono l’ARPAT ed i vigili urbani a dover controllare questo tipo di attività e che, indipendentemente dalle segnalazioni dei cittadini, essi dovrebbero effettuare le verifiche muniti delle apposite apparecchiature. A maggior ragione, dovrebbero presentarsi preparati e attrezzati quando ricevono una richiesta di aiuto.
Sarà utile tenere in considerazione che negli ultimi anni gli studi europei sull’inquinamento sonoro, hanno posto come limite per la salute umana il livello di 55 decibel, oltre il quale si possono verificare disturbi del sonno, stress, mancanza di concentrazione, aumento della pressione sanguigna, disturbi psichici e ipercinesicità nei bambini con disturbi gravi dell’apprendimento.
Il livello che il regolamento comunale prevede per le attività a carattere temporaneo ( che vuol dire non più di 16 serate annuali e perciò con l’esclusione di locali all’aperto come quello della Passerella oppure di quelle piazze dove, cumulate le iniziative, si supera questo numero nell’arco dell’anno) un massimo di 70 db!
Se non siamo male informati, il livello di rumore deve essere dichiarato nella richiesta di permesso ad effettuare lo spettacolo e la violazione di questo limite prevede, ovviamente, la revoca del permesso stesso, a meno che non si provveda ad un adeguamento immediato.
Bisogna tenere presente che la misurazione in decibel dei rumori è su una scala logaritmica, che in poche parole significa, che un aumento di 3 decibel corrisponde al raddoppio del volume, mentre 10 decibel in più equivalgono a 100 volte il volume previsto. Per questo è di fondamentale importanza una misurazione precisa e l’uso degli strumenti adeguati.

Pertanto, considerato quanto abbiamo esposto, chiediamo agli assessorati competenti di prendere in seria considerazione quanto qui di seguito:

1) Ridiscutere in tempi necessariamente BREVI, con l’ausilio di tecnici e medici, l’attuale livello limite in decibel previsto, adattando la normativa comunale ai più moderni studi sul rumore contemplando le ultime norme imposte dalle leggi europee, in tempi recentissimi.
2) Effettuare i controlli in modo abituale, (senza che i cittadini debbano essere costretti a chiamare), con l’ausilio dell’apparecchiatura prevista (fonometro) e alle distanze descritte nel regolamento comunale, fra la fonte di emissione del suono e le abitazioni circostanti.
3) Aggiornare il personale di Polizia Urbana affinché tratti il problema con l’adeguato impegno che richiede, tenendo conto delle conseguenze che le trasgressioni alle norme, provocano a livello sociale.
4) Superare le antiche abitudini, (formatesi dalla nostra cultura di città industriale, abituata a fare i conti con un grande inquinamento acustico legato anche all’industria tessile), per conquistare uno stile di vita sociale maggiormente orientato ad evitare ciò che danneggia la salute e ostacola il diritto ad una vita serena dei cittadini.
5) Valutare attentamente, magari coinvolgendo le Belle Arti, quanto, il livello della pressione sonora vada ad influenzare la stabilità degli edifici a valenza storica come chiese, palazzi del centro storico e simili.
6) Prevedere un prolungamento degli orari di alcune linee di autobus urbani dato che per partecipare a queste manifestazioni frequentemente i cittadini sono costretti a utilizzare il mezzo privato, con un aumento importante dell’inquinamento sia acustico che atmosferico, oltre dei rischi di incidente stradali (spesso a queste feste sono associate a grande consumo di alcolici.
7) Eventualmente individuare aree facilmente raggiungibili e più adatte per queste manifestazioni, soprattutto quando siano previsti una grande affluenza di pubblico ed un impatto acustico elevato.



Alfredo Albiani
Riccardo Buonaiuti
Lanfranco Nosi
Daniela Morra
Leonardo Pampaloni
Domenica Aruta
Vittorio Giugni
Paolo Sanesi
Scuola della via interiore, Neidan sole luna
Italia Nostra
municipioverde

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