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La mer, la fin...

mercoledì 11 giugno 2008

Mare. Verdi: e i cittadini chi li ha sentiti?

Dai nostri amici Verdi di Livorno. mv

RIGASSIFICATORE
Il Comitato scientifico dei Verdi interviene sul rigassificatore offshore:

"I cittadini non sono stati messi in grado di partecipare"

LIVORNO _ Il Comitato scientifico dei Verdi ha elaborato un'articolata nota, in merito al carteggio sul rigassificatore offshore tra l'Ufficio legislativo del Ministero dell'Ambiente ed il gabinetto dell'ex-Ministro Bersani. E' bene sottolineare che non esiste alcun parere dell'Ufficio legislativo dell'ex-Ministero dello Sviluppo, allora guidato da Bersani.
La nota del Comitato Scientifico si propone di rispondere al parere del capo di gabinetto di Bersani, di nomina politica. Questo parere e' stato usato per mesi da politici e organi di informazioni per cercare di screditare il parere dell'Ufficio legislativo del Ministero dell'Ambiente che aveva messo a nudo i vizi formali e sostanziali dell'autorizzazione del rigassificatore.
Il Comitato Scientifico dei Verdi labronici esce alla vigilia dell'udienza del TAR Toscana che discutera' i ricorsi di Greenpeace, di Edison e del Comitato cittadino. I ricorsi chiedono l'annullamento dell'autorizzazione del rigassificatore offshore nell'area del Santuario dei Cetacei nonche', per la parte a terra, in una zona (Livorno Collesalvetti) classificata a elevata concentrazione di impianti a rischio di incidente rilevante. Il Santuario _ ricorda il Comitato scientifico _ "e' un'area marina specialmente protetta anche a livello internazionale".
L'Ufficio Legislativo del Ministero dell'Ambiente nel maggio 2007 aveva rilevato sette vizi di legittimita' del procedimento autorizzativo del rigassificatore. Il Capo di Gabinetto di Bersani aveva risposto a giugno 2007 riaffermando la piena legittimita' del procedimento.
Il Comitato scientifico risponde sostenendo le tesi del Ministero dell'Ambiente.
Primo punto: il mare non si puo' trasformare in sito industriale _ afferma il Comitato _ per "il fatto che l'area sia stata erroneamente utilizzata per lo sversamento dei fanghi portuali", poi conferiti nella vasca di colmata. "Le procedure indicate nella norma si riferiscono invece a impianti su terraferma localizzati in siti industriali". "E' in ogni caso indubbio _ afferma il Comitato _ che nel procedimento autorizzatorio si sia utilizzata illegittimamente una legge per autorizzare un impianto industriale galleggiante in un sito marino".
Secondo punto: il coinvolgimento del Consiglio dei Ministri.
Il Comitato scientifico replica ricordando che "il capo di gabinetto dell'ex-Ministero dello Sviluppo non tiene minimamente in conto quanto scritto nella legge 340/2000 secondo cui «In assenza del nulla osta di cui al comma 3, la decisione e' rimessa al Consiglio dei Ministri»". Per il Comitato il parere del capo di gabinetto risulta contraddittorio, "il procedimento, pertanto, piu' correttamente, avrebbe dovuto essere sospeso prima dell'adozione della deliberazione finale, rimettendo la questione al Consiglio dei Ministri".
Il Comitato scientifico ricorda che "il Ministero dell'Ambiente, contrariamente a quanto afferma il capo di gabinetto dell'ex-Ministero dello Sviluppo, non ha mai rilasciato il nulla osta, anzi lo ha negato" con una nota in cui si afferma che "essendo l'impianto proposto localizzato in mare, quindi palesemente un'area non definibile industriale, se ne deduce che l'impianto suddetto non puo' rientrare nell'ambito della procedura prevista". Lo stesso Ministero _ continua il Comitato _ evidenzia anche l'inconsistenza dello studio di impatto ambientale prodotto dall'OLT.
Terzo punto: consultazione delle popolazioni. Al Comitato scientifico risulta che "neppure il Consiglio Comunale di Livorno fu informato della possibilita' di presentare osservazioni" in sede di valutazione di impatto ambientale.
"Abbiamo potuto poi verificare _ si legge nella nota _ che i due piccoli annunci pubblicati sui due quotidiani erano scritti con caratteri assai piu' piccoli di quelli del normale testo e quindi difficilmente leggibili". Di fatto per il Comitato scientifico "i comuni cittadini rimasero all'oscuro del progetto del rigassificatore e delle caratteristiche del rigassificatore tanto che nessuno e' stato in grado di presentare qualche osservazione nei tempi indicati in quegli stessi annunci". Il Comitato sostiene che e' stata violata la Convenzione europea sull'accesso all'informazione, sulla partecipazione del pubblico al processo decisionale e sull'accesso alla giustizia in materia ambientale. La Convenzione sancisce espressamente l'obbligo di operare affinche' i cittadini siano messi in grado di partecipare al processo decisionale nel caso che il progetto coinvolga impianti di rigassificazione. Anche la legge "Seveso 2" prevede che "la popolazione interessata deve essere messa in grado di esprimere il proprio parere" nel caso di elaborazione di progetti di stabilimenti pericolosi.
"Il Comune di Livorno _ afferma il Comitato _ agendo con spirito avverso a quanto stabilito dalla legge, ha modificato i suoi stessi regolamenti in modo da impedire che i cittadini" potessero esprimersi con il referendum.
Quarto punto
: la concessione demaniale marittima. Risulterebbe che l'OLT nel febbraio 2007 senza aver acquisito la concessione di cui trattasi, abbia avviato la fase di cantierizzazione dei lavori. Il Comitato scientifico dubita che si potesse autorizzare l'impianto senza che l'OLT avesse la concessione.
Come afferma la Regione Toscana nella Valutazione Integrata "per il terminale off-shore e' improprio parlare di «occupazione di suolo» in quanto l'ambiente in cui si inserisce non e' la terraferma ma il mare".
"Il mare _ si legge ancora nel documento della Regione _ e' di fatto un bene ed una risorsa dell'intera collettivita'. Questa iniziativa crea un precedente per l'insediamento in mare di altre attivita' produttive".
Quinto punto: mancata consultazione degli Stati firmatari del Santuario dei Cetacei. Il capo di gabinetto del Ministero dello Sviluppo risponde che non c'e' obbligo di preventiva consultazione e aggiunge che il Comitato di Pilotaggio del Santuario ha espresso parere favorevole. Il Comitato ritiene sia ragionevole "almeno un'informazione e consultazione, tanto piu' che nell'accordo si prevede l'adozione coordinata di tutte le misure atte alla progressiva riduzione di sostanze tossiche nel Santuario". In merito al Comitato di Pilotaggio:
"non aveva titolo _ si legge nella nota _ per esprimere un parere giuridicamente valido; non ha comunque espresso alcun parere; nessun altro organo del Santuario ha espresso un parere sulla compatibilita' del rigassificatore con l'ambiente marino del Santuario".
"Quanto alle valutazioni ambientali contenute nella VIA _ prosegue la nota _ si ricorda che sul sito insistono specie protette su cui la stessa VIA e' carente.
Nel caso delle praterie di posidonia e della qualita' degli scarichi in mare, pare addirittura configurabile il delitto di danneggiamento aggravato di beni di pubblica utilita'".
Sesto punto: Violazione del DPR 420/1994 (concessione per l'installazione di impianti di lavorazione di nuove installazioni di gas naturale liquefatto). "Non sono stati acquisiti _ afferma il Comitato scientifico _ i pareri del Ministero dell'Interno, del Ministero della Difesa, della Regione e del Comune". Per il Comitato non e' ammissibile il parere dell'Agenzia delle Dogane «al posto del» parere del Ministero delle Finanze.
Settimo punto. Gli esclusi dalla Conferenza dei Servizi: il Parco di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli e l'Autorita' per l'energia elettrica ed il gas.
"L'ex-Ministero delle Attivita' Produttive _ si legge nella nota del Comitato scientifico _ ha fatto partecipare, oltre all'OLT, gli enti piu' vari ed estranei a qualsivoglia «competenza amministrativa in merito al progetto», quali, per esempio, tre Agenzie delle Dogane, pare davvero incomprensibile la chiusura dei lavori all'Ente Parco". A riprova del coinvolgimento del Parco "la stessa societa' OLT prevede, tra i compensi ambientali, una somma da destinare proprio al Parco di Migliarino San Rossore".
Per quanto riguarda l'Autorita' per l'energia elettrica ed il gas "lo stesso Ministero dello Sviluppo sollecita l'approvazione del progetto affermando, tra l'altro, che «la domanda nazionale di gas ... e' prevista in costante aumento...», la presenza dell'Autorita' sarebbe stata assolutamente necessaria.
In conclusione il parere dell'Ufficio Legislativo del Ministero dell'Ambiente non viene in alcun modo superato dal parere del capo di gabinetto dell'ex-Ministero dello Sviluppo.

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