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La mer, la fin...

venerdì 27 giugno 2008

Europa. Etichette obbligatorie anche per i polli.

GRUPPO VERDI/ALE AL PARLAMENTO EUROPEO
Bruxelles, 26 giugno 2008
Etichette dei polli
Frassoni: "Valgano per i polli le stesse norme della carne bovina
"Monica Frassoni, Co-Presidente del Gruppo dei Verdi/ALE, ha così commentato la decisione odierna dell'Esecutivo comunitario di deferire l'Italia alla Corte europea di giustizia per aver mantenuto l'obbligo di indicazione d'origine nei prodotti a base di carne di pollo provenienti da altri Stati membri dell'Ue: "Non si capisce perché la Commissione europea voglia ridurre le informazioni ai consumatori sul cibo che mangiano, invece di aumentarle, per permettere una scelta consapevole e assicurare, con l'obbligo dell'indicazione d'origine, condizioni di tracciabilità e ritiro immediato dal mercato in caso di emergenza sanitaria. Per la carne di pollo dovrebbero valere le stesse norme di tracciabilità ed etichettatura obbligatoria che sono applicate da anni, nell'Ue, alla carne bovina, e che identificano non solo il paese o la regione di, ma il singolo allevamento di provenienza degli animali.
Se questo sistema vale per prevenire e tenere sotto controllo un eventuale ritorno del morbo della 'mucca pazza', perché non applicarlo anche ai polli, innanzitutto come misura di precauzione sanitaria contro la possibile apparizione di focolai dell'influenza aviaria?"
"L'etichettatura d'origine, inoltre, è già applicata nell'Ue anche all'ortofrutta, alle uova, al miele e alla zona di pesca del pesce fresco, mentre è ancora in corso un altro contenzioso fra Bruxelles e l'Italia sull'indicazione di provenienza delle olive per l'olio extravergine; è evidente che in tutti questi casi si tratta anche di indicazioni destinate a fornire informazioni al consumatore sulla qualità dei prodotti, e quindi a promuovere la qualità stessa. Fra un pomodoro italiano maturato al sole mediterraneo e uno olandese cresciuto in serra, il consumatore avvertito sa cosa scegliere. Come Verdi, inoltre, consideriamo importante che il pubblico sia messo nelle condizioni di scegliere e promuovere prodotti alimentari locali, che hanno percorso meno chilometri possibile (con meno emissioni di CO2) dal luogo di produzione. L'indicazione d'origine è uno strumento necessario per poter fare questa scelta 'etica', e la contrarietà della Commissione ci sembra una flagrante contraddizione rispetto all'impegno Ue nella lotta al cambio climatico".

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