TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!
La mer, la fin...
domenica 4 gennaio 2009
Maremma. Là dove finisce l'autostrada...
La contrarietà all'autostrada tirrenica non è una lotta di pochi VIP a difesa dei propri interessi ma di una vasta area di cittadini non solo del territorio capalbiese che hanno a cuore la difesa di un territorio dalla grande valenza ambientakle ed economica quale la maremma tosco-laziale. Abbiamo portato in tutta Europa lo slogan "Dove finisce l'autostrada inizia la Maremma" e in una grande moltitudine di ambienti, anche turistico-economici e non solo Verdi, ha riscosso un grande successo. Sicuramente se si fossero valutati i vari aspetti per la costruzione di un nastro di asfalto che dividerà ancora di più la costa dall'entroterra più di quanto non lo dividano già ferrovia, Aurelia e altre strade varie, si sarebbe potuto constatare che il traffico veicolare trovava delle difficoltà solo in certi periodi dell'anno nella tratta Grosseto-sud confine laziale mentre da Livorno a Grosseto scorre sempre tranquillo e soddisfacendo pienamente le necessità sia commerciali che altro.
Sarebbe bastato allargare la sede attuale già da anni come da progetto ANAS velocemente cancellato, risparmiando vite umane e anche parecchie centinaia di milioni dieuro che è costata la realizzazione della quattro corsie esistente e che verrà"conferita" al privato in cambio delle poche decine di Km che si farà carico di costruire. Naturalmente oltre alla possibilità di incassare i pedaggi che saremo costretti a pagare. Ma non solo questo: avremo anche il problema delle complanari, che vedranno aumentare il traffico pesante perchè come in altre zone, vedi Collesalvetti e autostrada Rosignano Genova, i conduttori di mezzi pesanti preferiscono percorrere alcuni Km di provinciale per risparmiare i soldi della tariffa autostradale abbastanza esosa. Quindi nessuna lotta esclusiva di pochi "radical chic" come qualcuno definisce gli oppositori, ma opposizione fondata anche sul fatto che si continuano a preferire le costruzioni di strade piuttosto che portare la rete ferroviaria al livello di un Paese europeo quale siamo e non tenendo minimamente conto che sull'agricoltura di qualità la nostra provincia ha sempre dichiarato di puntare, anche come "distretto rurale d'Europa".
Tempi di crisi, energetica, finanziaria, sociale, ma da noi le soluzioni sono sempre le stesse, strade, cemento, petrolio e nucleare, nessuna risposta coraggiosa per le energie alternative vere o per soluzioni concrete alla crisi che possano, come ha detto il Presidente Napolitano, "far uscire fuori un Paese migliore di quello che siamo".
Noi, che non siamo "radical chic" ma solo persone che vivono del proprio lavoro, speriamo che ci sia ancora un margine di ragionevolezza e non solo voglia di regalare il patrimonio pubblico a pochi privati che poi ripagheranno il tutto con i soldi di coloro che passeranno su quella autostrada mantenendo a noi e alle prossime generazioni una Maremma "là dove finisce l'autostrada" .
Marco Stefanini
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