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La mer, la fin...

sabato 3 gennaio 2009

Montagna. Apuane: Tambura, allarme per l'acqua


APUANE E PROGETTI DI TRAFORI: ALLARME PER L’ACQUA DI CAI E SPELEO DURANTE LA SERATA DEGLI AUGURI 2008 DEL CAI GARFAGNANA 25-12-08

Giovedì scorso, 18 dicembre, nella “Serata degli Auguri” del CAI Garfagnana gli speleologi del gruppo “Speleogarfagnana CAI” hanno presentato, e commentato in diretta in una sala strapiena, le immagini dell'esplorazione dell'abisso Chimera in Carcaraia, rendendo noti anche i particolari sulle possibili ramificazioni (ancora tutte da esplorare) e sullo sviluppo complessivo ipotizzabile dell'intero sistema carsico della Tambura.

Attualmente, complessivamente, le grotte sotto la Tambura hanno uno sviluppo conosciuto simile a quello del sistema Antro del Corchia con la differenza che qui c'è ancora un buon 50% da esplorare... perciò si arriverà a più del doppio!
Il sistema carsico Tambura-Carcaraia è perciò il maggiore complesso di abissi con ramificazioni comunicanti delle intere Apuane e non a caso lo studio delle circolazioni freatiche ha dimostrato il già noto collegamento con le sorgenti del Frigido e con le sorgenti di Equi Terme.
Durante la serata parlando di sistemi carsici, acque, speleo e grotte non poteva mancare un accenno alle ipotesi recenti di costruire tunnel sotto la Tambura per collegare Vagli a Resceto e, da qui, poter raggiungere Massa.

La posizione del CAI Garfagnana è stata espressa dopo la proiezione senza mezzi termini e, come presidente sono intervenuto ufficialmente parlando di un sindaco di un comune molto vicino alla Tambura che annuncia sui giornali lo stanziamento governativo di 25 milioni di euro per fare un tunnel sotto la Tambura, che, a nostro giudizio porterebbe allo sconvolgimento del sistema idrico ipogeo. Ho citato il Gran Sasso e il Mugello come esempi di aree dove rispettivamente i tunnel, autostradale+CNR e TAV, hanno portato all'estinzione di sorgenti, torrenti e...industrie d'imbottigliamento d'acqua minerale. Ho espresso chiaramente l'esigenza che chi parla di queste cose non conoscendo ne scientificamente, ne dal punto di vista pratico (difesa della risorsa acqua) la fragilità dei nostri sistemi carsici dovrebbe avere l'umiltà di informarsi e documentarsi presso geologi e speleologi. Ho detto poi che un ministro che appoggia a scopi preelettorali queste richieste andrebbe portato di persona a vedere cosa c'è sotto le Apuane, ed ho indicato l'abisso Draghi Volanti quale grotta dove lo porterei volentieri a vedere la successione stratigrafica e la presenza o meno del famigerato marmo da escavare, mostrargli a che profondità è, e dove è racchiuso ed irraggiungibile. Il Draghi Volanti è stato indicato, infatti, come un vero e proprio carotaggio naturale nelle Apuane dove si può studiare la successione delle rocce fin quasi allo strato basale. Poi ho spiegato che ...arrivato in fondo mi verrebbe un Amletico dubbio: ... portarlo o non riportarlo indietro!
Come se non bastasse, proprio sul Tirreno del 18 dicembre, c’era un altro articolo di uno sconosciuto consigliere comunale di Barga (neo-candidato sindaco a Molazzana) che sosteneva che il traforo lo vuole lui, e lo vuole sotto le Panie (!!!) più centrali: dunque traforo e strada più utile alla comunità della Garfagnana rispetto al paventato, troppo eccentrico, traforo della Tambura.
E' probabile che domani si svegli anche il sindaco di Vergemoli e reclami la già progettata via in galleria Fornovolasco-Stazzema e, in settimana, anche il fenomenale sindaco di Minucciano, che già ci dà la gioia della distruzione progressiva del passo della Focolaccia e della cresta del monte Cavallo, pretenda uno sbocco al mare per il suo comune.

Le elezioni danno alla testa (sia al centro dx che al centro sn) e l'unico tunnel necessario dovrebbe servire a portare a Maggiano più rapidamente sindaci e candidati in questione (acc. alla legge 180 e a Basaglia!).

Ad una mia domanda precisa durante la “Serata degli Auguri” gli speleo hanno indicato intorno ai 500m. di quota il livello attuale di base delle acque ipogee sotto la Tambura. Cioè da 500m. in giù le condotte freatiche sono attive, cioè costantemente allagate, e alimentano le sorgenti; sopra invece convogliano le acque drenate fino ai sifoni terminali, veri e propri sistemi di raccolta e smistamento per le sorgenti perenni.

Un bel traforo stupirebbe tante persone (come al Gran Sasso) per la quantità d'acqua trovata... e poi scomparsa per sempre!

Eugenio Casanovi - presidente sez.CAI Garfagnana

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