TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 13 febbraio 2009

Prato. La ricognizione sulle partecipate - 2

L'operazione "trasparenza" portata avanti dall'associazione Liber@Mente e dalla lista Taiti è meritevole di attenzione e pubblicizzazione, tanto che abbiamo deciso di riprodurre parte del post, molto interessante - e prossimamente, azienda per azienda, i dati riportati nel rapporto.
Ci permettiamo però di dubitare sul fatto che sia questo documento la causa del siluramento di Romagnoli, che peraltro poteva renderlo pubblico molto prima. Di certo, si apre finalmente uno "spaccato" interessante della galassia delle "partecipate" pratesi, e tale operazione andrebbe ripetuta a livello provinciale: chissà che sorprese potrebbe riservare!!!
MV

dal blog di Liber@Mente
Di seguito pubblichiamo primi ampi stralci di un rapporto di oltre 200 pagine elaborato, su incarico del Sindaco Marco Romagnoli, dal Servizio Qualità Totale del Comune di Prato, intitolato "Rapporto preliminare sul monitoraggio degli enti partecipati".
Il rapporto porta la data del 31.12.2007 ed è stato, praticamente secretato non essendo mai stato presentato ufficialmente al
Consiglio Comunale per una discussione generale.
Si tratta di una prima analisi di straordinaria importanza politica poichè, per la prima volta, in maniera penetrante, il Comune di Prato esamina lo stato dei suoi rapporti con le aziende pubbliche possedute ovvero partecipate.
I risultati emersi indicano come le più importanti aziende pubbliche sfuggano al dovuto controllo dell'ente comunale, che, addirittura passa da controllore a controllato.
Il rapporto evidenzia l'assoluta non trasparenza della vita delle aziende pubbliche di proprietà o partecipate dal Comune, che, spesso, rifiutano di fornire agli uffici comunali le minime informazioni necessarie al loro controllo.
l rapporto evidenza, inoltre, che non esiste una struttura del Comune adibita in modo specifico al controllo della aziende e come, spesso, nessuno sappia dire quali e quanti siano i rapporti contrattuali tra Comune ed aziende per l'erogazione di servizi pubblici.
Il rapporto mette in luce anche aspetti economico-finanziari drammatici. Molte delle aziende pubbliche comunali sono infatti sempre in deficit. Che vengono normalmente ripianati direttamente dal Comune attraverso contributi straordinari ovvero dai cittadini che sono chiamati a pagare somme sempre più alte per l'erogazione di servizi il cui costo industriale non è conosciuto.
Particolarmente grave è la situazione di Consiag, la maggiore delle aziende comunali. Le decine di aziende che sono state costituite dalla casa madre nel corso degli anni e che si confrontano nel libero mercato con altre aziende, pubbliche o private, risultano tutte in perdita. Anche di somme annulamente importanti come ConsiagNet. Solo l'azienda che distribuisce il gas, in regime di monopolio, ha risultati positivi. Che ovviamente non paiono attribuibili alla dirigenza ovvero ai manager.

Il rapporto così congegnato mette pesantemente le mani nel mondo nascosto delle aziende, dei consigli d'amministrazione, delle perdite e dei profitti. Ed è stato la ragione per la quale all'interno del PD i settori che vogliono mantenere il controllo assoluto e privato di tali aziende hanno decretato la non riconferma del sindaco Marco Romagnoli.
Il messaggio appare di una chiarezza politica inequivocabile: chi tocca il complesso delle aziende pubbliche, regno di pochi ma potentissimi esponenti della nomenclatura PD, detentori per questo di consenso economico e clientelare, muore!
Non ci pare affatto casuale che la "casta" di Via Carraia abbia imposto come candidato "ufficiale" proprio il presidente della maggiore delle aziende pubbliche. Così come non pare affatto casuale che quasi tutta la segreteria del PD pratese sieda nei CdA delle maggiori aziende cittadine e che il candidato presidente della Provincia sia l'ex vicepresidente del Consiag e membro di Publiacqua ovvero che l'attuale vicepresidente di Consiag sia, per caso, il "portaborse" dell'on. Antonello Giacomelli, deus ex machina dell'intera operazione e vero padre-padrone assoluto ed incontrastato del partito pratese.
Chiudendo alla grande la filiera del prodotto "politica" a Prato!!

Lista Civica "Taiti per Prato"
Associazione Radicale Liber@MentePrato


Dal Rapporto preliminare sul monitoraggio degli enti partecipati PRESENTAZIONE
Questo rapporto sugli enti partecipati del Comune di Prato ha carattere sperimentale, in vista della messa a regime di un sistema permanente di monitoraggio previsto per il 2008 in attuazione della deliberazione del Consiglio Comunale n° 108 del 14.06.2007. E’ stato elaborato dal Servizio Qualità Totale in base alla nuova distribuzione di funzioni conseguente alla riorganizzazione degli uffici comunali.
La stesura risente dell’incompletezza dei flussi informativi, che quindi richiedono ulteriori messe a punto. In particolare risultano non omogenei i periodi di riferimento delle informazioni trasmesse dai singoli enti, essendo queste pervenute in momenti diversi, e risultano disomogenee le informazioni inviate da ciascun ente (sia come completezza che come qualità dei dati trasmessi). Anche su questo aspetto occorrerà curare un riallineamento dell’attività di monitoraggio delle diverse partecipazioni.
Si realizza comunque un primo progresso significativo nella realizzazione di una strumentazione di controllo delle partecipazioni comunali, non limitata solo alla rilevazione delle risultanze contabili, ma finalizzata ad analizzare i fenomeni gestionali sottostanti.
Su tale strumentazione occorre fondare il sistema della governance locale, nel caso del Comune di Prato particolarmente ampio e variegato.

Il Sindaco
Marco Romagnoli

INTRODUZIONE 1. INTRODUZIONE 1.1 IL COMUNE “ALLARGATO”
Una delle criticità emerse nella recente elaborazione del progetto di riorganizzazione degli uffici si
riferisce al rapporto con gli enti che gestiscono funzioni per conto del Comune di Prato. E’ emersa, in particolare, come un elemento di debolezza l’insufficiente incisività degli indirizzi, e soprattutto dei controlli, che l’amministrazione comunale pone in essere con riferimento alle attività che sono state oggetto di esternalizzazione.
Il rischio, prima ancora che la qualità dei servizi così prodotti, riguarda la capacità del Comune di mantenere il governo sostanziale del sistema ed è un rischio proprio di tutte le amministrazioni pubbliche che, per svolgere alcune funzioni in maniera più efficiente, hanno deciso di ricorrere a soggetti esterni che sostituiscono le gestioni in economia.
L’analisi svolta non ha per oggetto valutazioni sull’efficacia e l’efficienza che caratterizzano lo svolgimento delle funzioni esternalizzate. Tali valutazioni appaiono comunque successive rispetto a giudizi e decisioni di carattere organizzativo volte a rafforzare il sistema di indirizzi e controlli.
Il presente rapporto parte dunque da una considerazione dei soggetti, pubblici e privati, la cui finanza è collegata a quella del Comune. Nell’ambito di questi il rapporto si concentra prevalentemente su quelli che forniscono servizi, aventi o meno rilevanza economica, per il Comune.
L’attenzione è rivolta, in particolare, all’esame delle regole e dei processi che dovrebbero assicurare l’effettivo ruolo di governo dell’amministrazione comunale. Sulla base dei problemi riscontrati si prospettano alcune misure da adottare.
Il primo passo dell’analisi consiste nella ricostruzione della mappa dei soggetti che concorrono all’attuazione delle politiche del Comune, sia attraverso lo svolgimento di specifici servizi, sia
attraverso attività in campo economico, socioculturale o ambientale, rispetto alle quali, anche se non rientrano fra le funzioni comunali istituzionalmente obbligatorie, è stato ritenuto opportuno un sostegno finanziario e/o una presenza istituzionale da parte del Comune.
In prima approssimazione la mappa si presenta così articolata:

a) enti partecipati dal Comune ed a cui il Comune ha affidato la gestione di servizi dei quali è istituzionalmente competente;
b) enti cui il Comune partecipa per la gestione associata di funzioni disposta dalla legge;
c) enti cui il Comune partecipa con finalità di promozione, sostegno o presenza politica;
d) soggetti scelti con gara cui il Comune ha affidato la gestione di servizi dei quali è istituzionalmente competente; in genere non si è in presenza, in questo caso, di enti partecipati;

qui ci si limita a ricordare per quali funzioni ci si avvale di soggetti esterni, senza ulteriori approfondimenti, al fine di ricostruire un quadro completo della governance comunale.
Gli enti e i servizi considerati alle lettere a) e d) hanno all’origine una valutazione del tipo “make or buy”. Una volta stabilita la convenienza a non svolgere i servizi in economia ed optato per il “buy” le scelte sono state fra il ricorso ad un soggetto pubblico costituito ad hoc, o comunque partecipato, ed il ricorso al mercato con l’individuazione di un soggetto, in genere privato, che è stato selezionato con gara. Per quanto concerne le analisi costi-benefici su servizi da affidare a terzi, si rinvia alle analisi a suo tempo sviluppate e, per il futuro, da riprendere nell’ambito del controllo di gestione.
Gli enti considerati alla lettera b) si caratterizzano per l’assenza di un’autonoma valutazione del Comune in ordine alla loro costituzione ed alla loro funzione.
Gli enti considerati alla lettera c) sono l’aggregato più eterogeneo e, almeno teoricamente, più variabile tenuto conto che se si tratta di promozione di una funzione di interesse generale, tale promozione per definizione si esaurisce una volta che la funzione si sia consolidata, se si tratta di sostegno questo è comunque subordinato alla verifica del permanere delle motivazioni che lo hanno originato.
La classificazione sopra introdotta è ovviamente funzionale all’articolazione delle modalità di indirizzo e di controllo da parte del Comune.
Una volta classificati tutti gli enti nelle categorie sopra richiamate si è proceduto in prima istanza ad una ricognizione sintetica delle singole realtà, in seconda istanza ad un’analisi di alcune delle realtà ritenute più significative, focalizzando l’attenzione sugli elementi organizzativi correlati alla esplicitazione dei poteri di indirizzo e controllo. Nei casi in cui è parso utile ai fini dell’approfondimento delle valutazioni si sono forniti alcuni elementi di analisi dei bilanci.

1.2 PRECISAZIONI E DATI DI SINTESI
La presente analisi è stata svolta dal Servizio Qualità Totale nel periodo luglio-dicembre 2007, partendo dai consuntivi degli esercizi dal 2003 al 2006.
L’analisi effettuata mira fondamentalmente a rilevare criticità gestionali ed organizzative che coinvolgono sia l’azienda che le strutture dell’ente e che possono ripercuotersi sulla gestione economica-finanziaria delle aziende e del Comune e sulla qualità delle prestazioni fornite.
2. ENTI PARTECIPATI CON SERVIZI AFFIDATI 2.1 PREMESSA
In questo aggregato sono inclusi i sistemi di relazione che richiedono l’analisi più accurata e che possono presentare gli aspetti più problematici. Il Comune ha infatti scelto, in questi casi, di costituire società di capitali ad hoc cui affidare direttamente alcune attività (la cosiddetta gestione
“in house providing”). Il presupposto è che il Comune, su queste società, eserciti un controllo analogo a quello esercitato sui propri uffici, che il capitale sia totalmente pubblico, che l’attività esercitata dalle società sia realizzata, in misura prevalente, con l’Ente pubblico o il gruppo di enti pubblici che ne ha il controllo. In realtà i nuovi soggetti così costituiti sono soggetti “importanti” che, con il tempo, accumulano conoscenze ed esperienze. Si genera così un’asimmetria informativa e c’è il rischio (diffuso nella pubblica amministrazione e largamente studiato) della cosiddetta “cattura” del controllante (in questo caso il Comune che affida i servizi) da parte del controllato (il soggetto che gestisce i servizi). Ne deriva dunque l’esigenza di verificare che gli strumenti di indirizzo e controllo del Comune su questi Enti siano realmente efficaci.
Rientrano in questa sezione i seguenti enti:
• ASM s.p.a.
• Il Gruppo Consiag
• District s.r.l.
• E.P.P. s.p.a.
• So.Ri s.p.a.
• Urban s.p.a.

2.2 CRITICITÀ COMUNI EMERSE DALL’ANALISI
L’analisi effettuata su tutti gli enti che rientrano in questa categoria ha fatto emergere i seguenti punti critici che accomunano tutte le gestioni.
a) Non esiste una tenuta “centralizzata” dei contratti di servizio: vari uffici del Comune hanno gestito in maniera autonoma la procedura per la predisposizione e la formalizzazione dei contratti di servizio e solo occasionalmente è stato coinvolto l’ufficio preposto al notariato.
Questo da un lato non ha garantito la migliore stesura degli atti e dall’altro ha reso molto difficoltosa la ricostruzione dei rapporti con il soggetto gestore, sia perché nel tempo possono essere stati modificati gli accordi, sia perché più servizi possono aver stipulato contratti diversi con lo stesso gestore.
b) I rapporti economici – finanziari spesso non sono stati tenuti dagli stessi soggetti che, a livello tecnico, hanno definito gli indirizzi e curato il monitoraggio. Questa prassi ha impedito una esplicita e preventiva correlazione dei corrispettivi con le prestazioni, con scelte dettagliate sulle attività finanziate e sugli standard prestazionali prestabiliti.
c) Si percepisce una scarsa attenzione agli indicatori di performance, per cui, per la maggior parte dei servizi affidati, nonostante nei contratti si faccia riferimento a standard qualitativi concordati tra Comune e Azienda, in realtà gli standard risultano spesso definiti in maniera autoreferenziale a livello aziendale.
d) E’ poco sviluppata una cultura dell’ascolto: sia a livello di servizi del Comune referenti per le attività esternalizzate che a livello di circoscrizioni non risultano attivate (se non in rari casi) indagini di customer per valutare l’effettiva efficacia del servizio prestato dal soggetto gestore. Alle criticità di cui alle lettere a) e b) si è cercato di ovviare con la disposizione del Direttore Generale n° 14 del 11.10.2007 riportata in allegato.
Le criticità di cui alle lettere c) e d) richiedono una migliore definizione dei contratti e degli annessi disciplinari tecnici; nel secondo semestre del 2007 se ne è avviata una revisione approfondita.
Con riferimento agli enti per cui emergono elementi di criticità vengono prospettate alcune indicazioni operative.
Durante lo svolgimento della presente analisi alcune azioni sono già state intraprese, come il riassetto del museo Pecci o la messa in liquidazione di Apogeo e Trofeo Città di Prato (che infatti non compaiono in questo rapporto), oltre all’assolvimento degli adempimenti previsti nella L. 27.12.2007, n. 296 “Legge Finanziaria 2007” concernenti gli organi degli enti partecipati.
Prima di passare all’analisi dei singoli enti è parso opportuno predisporre un quadro di sintesi che ne riportasse i principali elementi identificativi.

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