TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 8 febbraio 2009

Prato. Sputi e divieti pratesi

Quella della "beffa" dei "cartelli antisputo" è un refrain che abbiamo già sentito in passato, ma quello che fa onestamente un po' ridere - prendiamola così, altrimenti ci sarebbe da usare altre parole - è che si continua ad ascrivere l'usanza dell'espettorare in qualsiasi luogo ai cinesi.
Un vero peccato che sia costume diffuso anche tra italianissimi e pratesissimi anziani (ricordate la nonna, che ci diceva che fa male "tenerselo dentro"?): proprio un anno fa, descrivavamo una scena di un sabato mattina tipicamente pratese, incluso il vecchietto che toscanamente "scaracchiava" per terra.
E vogliamo, però, anche ricordare come lo stesso quotidiano la Nazione accoglieva, nel settembre del 2007 (quando lo sceriffo Milone entrava in azione sguinzagliando i vigili alla ricerca di scoop...), le prime applicazioni dell'ordinanza: "
Anche questa iniziativa, per la verità, doveva partire quasi un anno fa, ma di sicuro adesso può essere più efficace. Perché un conto sono le parole, un altro una multa da 166 euro e soprattutto la sensazione che qualcosa, forse, sta cambiando davvero. [...] E’ cominciata finalmente la stagione della legalità?".
Oggi, è diventata "pantomima", e si chiede l'eliminazione di cartelli che informano di una ordinanza. Come se ognuno di noi dovesse conoscere a menadito tutte le ordinanze comunali, o come, nel caso dei divieti di sosta che erano esposti in piazza del Comune, dovesse conoscere ogni singolo posto dove esiste il divieto: intanto "tutti sanno"... Logica ferrea... Peccato che in realtà non solo tutti non sappiano, ma anche quando sanno continuano nelle infrazioni (che ovviamente diventano subito "ingiuste" quando sono segnalate alle persone "giuste", tipo la famosa polemica sulle multe in piazza Duomo di qualche tempo fa...).
Certo, il pratese ha subito una giustificazione pronta, tipo quella assolutamente falsa, e siamo pronti a dimostrarlo, per cui il parcheggio in pieno divieto davanti alla Farmacia dell'ospedale è dovuto al fatto che i parcheggi dell'area intorno sarebbero "costantemente pieni", o che dalle macchine scenderebbero solo arzilli vecchietti che altrimenti prenderebbero l'autobus...
Però si sa, siamo sempre pronti a vedere vizi e sputi altrui...
MV

da la Nazione del 08/02/09
VIA I CARTELLI DELL’ IPOCRISIA

DI COSE INUTILI questa città non ha bisogno. Ebbene dopo il fiasco completo del divieto allo sputo nelle strade principali di Chinatown, ieri i nostri lettori di via Marengo, con cui abbiamo condiviso tante battaglie per far rispettare a tutti le norme e il senso civico, ci hanno segnalato che il Comune ha installato anche lì i cartelli multilingua che invitano a non sputare. Ma che senso ha continuare a piazzare qua e là questi cartelli se non vengono mai fatte multe? Li avevamo già a suo tempo chiamati i cartelli dell’ipocrisia. Oggi li ribattezziamo i cartelli della presa in giro visto che si saranno comunque spesi soldi per non far applicare quanto disposto. I cinesi continueranno a sputare anche vicino ai cartelli e i pratesi ’ostaggi’ della zona e del malessere continueranno ad arrabbiarsi. E allora sarebbe l’ora, visto che di contravvenzioni non ne vengono fatte, che quei cartelli in via Marengo e nelle altre strade venissero tolti così finirebbe la pantomima della legalità anti sputo. Come sono stati messi e tolti, grazie al consigliere comunale Taiti e alla Nazione, quegli assurdi cartelli vicino alle panchine-fioriere di piazza del Comune che vietavano la sosta alle auto in un’area che tutti sanno essere pedonale.
Buona domenica.

da la Nazione del 07/02/09
E davanti alla farmacia tutti in divieto
Molti si fermano al semaforo e rallentano il traffico. Il problema Lam
LA MANCANZA cronica di posti liberi intorno all’ospedale ha conseguenze dirette anche sulla circolazione. Sì, perché l’impossibilità di lasciare l’auto in piazza Macelli o nel piazzale Ebensee «consiglia» a chi deve andare alla farmacia dell’ospedale di parcheggiare lungo via Cavour, in divieto di sosta (nella foto la classica fila di macchine). Non è raro trovare anche una decina di macchine in fila, sia nei giorni festivi, quando la farmacia è una delle poche aperte, sia durante la settimana, quando ne risente di più la circolazione.

E’ DI QUALCHE settimana fa, infatti, la protesta di alcuni automobilisti che transitando spesso in via Cavour si trovano costretti ad evitare le macchine in sosta una volta arrivati davanti alla farmacia. Il semaforo e il restringimento della carreggiata fanno il resto, con la circolazione che così risulta rallentata, soprattutto nelle ore di punta, ed i vigili sospesi fra la necessità di far rispettare i divieti ed il buon senso di chi sa bene che trovare un parcheggio alternativo è praticamente impossibile.

FORSE UNA SOLUZIONE potrebbe essere l’autobus, ma anche qui i problemi non mancano perché non ci sono fermate Lam davanti all’ospedale e al centro Giovannini. L’unica linea che ferma nelle vicinanze dell’area ospedaliera è la Lam blu, ma scende i passeggeri in prossimità della vecchia entrata e quindi troppo lontano, soprattutto per gli anziani.
Più volte i cittadimi hanno chiesto al Comune e alla Cap di modificare il servizio sistemando almeno una fermata davanti al centro Giovannini, ma la risposta è stata sempre negativa e anche da quella risposta, in parte, dipende il costante pienone nei parcheggi a servizio dell’area ospedaliera.

NON DI RADO, infatti, dalle macchine in attesa scendono anziani accompagnati da figli o nipoti. Anziani che forse, con un servizio dedicato e più comodo, potrebbero raggiungere l’ospedale da soli utilizzando l’autobus.
L.B.

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