TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 1 gennaio 2009

Firenze. Libertà di culto.

Speriamo che non si scelga di consumare altro territorio con immani colate di cemento sacro. Per la libertà di culto un passo avanti, anche grazie ad un dibattito maturo.
mv
Ezzedine, la moschea dovrà avere il minareto
Razzanelli chiede un intervento "compatibile" con la tradizione fiorentina
di Gaia Rau
«La città è matura per avere una sua vera moschea» dice Ezzedine Elzir, imam di Firenze. Dopo la prima uscita al convegno nazionale dell´Ucoii, Elzir ribadisce la sua convinzione: «E´ una questione di spazi. Ogni volta che c´è la preghiera dobbiamo fare i turni, molti restano in strada, la gente protesta», chiarisce, riferendosi a Borgo Allegri. Ma c´è una cosa a cui Ezzedine tiene, e cioè che la richiesta di una moschea non appaia come una pretesa della comunità islamica: «Ci auguriamo un coinvolgimento dell´intera città». L´idea è di far progettare l´edificio alla facoltà di Architettura, e quindi di suscitare un dibattito il più ampio possibile. E se è ovvio che costruirla nel centro storico sarà impossibile, secondo Ezzedine la nuova moschea non dovrà essere «nemmeno troppo decentrata, ma dare l´idea di una presenza normale in città». E sia chiaro: minareto e cupola compresi. Perché è anche ovvio che «una moschea non può fare a meno dei suoi segni caratteristici». Sebbene l´aspetto complessivo «debba inserirsi armonicamente nell´insieme architettonico di Firenze». Quanto ai costi, «non li abbiamo ancora calcolati, ma come sempre la comunità islamica farà tutto con l´autofinanziamento e la trasparenza». Positive le reazioni dei candidati a sindaco del Pd. «Firenze è una città-ponte, con una lunga tradizione di dialogo e accoglienza - commenta Daniela Lastri - sarebbe sbagliato non fare i conti con una realtà ormai significativa nel nostro territorio, come dimostrano i tanti alunni musulmani nelle scuole». Ok anche al minareto: «Tutte le religioni hanno i loro simboli, le differenze sono un valore». Per Lapo Pistelli «non ha senso che 6mila persone siano costrette a pregare facendo i turni nel retrobottega». «In termini di sicurezza - continua - è preferibile una moschea a un garage, l´organizzazione condivisa all´improvvisazione. Semmai il dibattito riguarda la localizzazione. Un minareto non può certo trovare posto nel centro storico: si può individuare un´altra area e su questo la politica fiorentina deve discutere, senza preclusioni ideologiche».
«Viviamo in un paese democratico che garantisce la libertà di culto, che è uno dei pilastri della laicità - dichiara Matteo Renzi - Se arrivasse una proposta ufficiale e qualificata all´amministrazione comunale da me presieduta, sarebbe valutata senza alcun pregiudizio». Favorevole anche Tea Albini, che ricorda come sia stato il suo assessorato «a stanziare finanziamenti all´Ucoii per la sede di Sorgane». Più cauto Mario Razzanelli (Udc): «Come cittadino e cristiano non posso essere contrario alla moschea - commenta - ma la comunità islamica si deve integrare con le nostre leggi». Per poi mettere l´accento su tre punti: «Controllo, perché non si trasformi in scuola di terrorismo, dimensione correlata alle esigenze della città, ubicazione e architettura compatibili con la tradizione fiorentina». Di un problema di reciprocità parlano i consiglieri comunali Stefano Alessandri (An-Pdl) e Marco Stella (Fi-Pdl): «Occorre stabilire se la proposta dell´Ucoii si basi su accordi internazionali che permettano la costruzione di chiese nel mondo musulmano». «Perché - aggiungono - non aprire invece un dibattito sulle centinaia di piccole chiese bisognose di restauri?». Mentre la Lega Nord invoca un referendum.
(30 dicembre 2008 la Repubblica)

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