Firenze Sabato 10 gennaio ore 16 partenza da P.za S.Marco
Quello che sta avvenendo in queste ore a Gaza è l'ulteriore conferma che il governo israeliano non ha in mente altro progetto che la distruzione fisica del popolo palestinese, applicando il peggior metodo terroristico, cioè quello dell'aggressione della popolazione civile con l'intento di espellerla definitivamente dalla propria terra o di ridurla ad una condizione di totale asservimento, quasi fosse in schiavitù.
A nessun Paese al mondo sarebbe permesso fare quello è consentito ad Israele: assediare, strangolare un'intera regione della Palestina, affamare la sua popolazione, impedirle di ricevere cure adeguate, di lavorare e studiare; massacrandola come sta facendo proprio in questi giorni; reprimendola senza interruzione alcuna da oltre sessant'anni, approfittando di ogni minima inevitabile reazione alla violenza subita.
Subito dopo le prime elezioni democratiche, Israele si scontrò con la reale espressione della volontà del popolo e con la sua incrollabile decisione di difendere i propri diritti storici legati alla sovranità inalienabile sulla propria terra.
Subito venne imposto l'embargo nei confronti del legittimo governo costituitosi e, con il consenso internazionale, si sviluppò il tentativo di strangolare sul nascere la volontà del popolo palestinese, cercando di annullare quell'inizio di democrazia che non avrebbe avuto bisogno di bombardamenti per poter essere implementata.
Da quel momento, la chiusura della striscia divenne sempre più ermetica e feroce, nel tentativo di soffocare nella fame e nella disperazione sia la volontà popolare che ogni speranza di giustizia.
Quando nel giugno scorso con la mediazione egiziana il movimento di resistenza di Gaza accettò una tregua unilaterale di sei mesi, le condizioni fissate erano state chiare: non ci sarebbero più state azioni ostili nei confronti del territorio israeliano in cambio della riapertura di Gaza, della sospensione dei bombardamenti e delle azioni "mirate" contro singoli esponenti palestinesi.
Tali condizioni non vennero però rispettate: nei sei mesi successivi all'inizio della tregua fino al 19 dicembre scorso vennero assassinati 49 palestinesi (41 erano civili disarmati, sette erano minorenni, due anziani). Alla Striscia venne imposta una chiusura totale, venne a mancare di tutto, dall'energia elettrica alla farina e, fatto ancor più grave, persino l'acqua potabile.
In tali condizioni il movimento di resistenza annunciò l' impossibilità di prorogare una tregua che era stata osservata solo dalla parte palestinese e ripresero azioni, più che altro "dimostrative", contro il sud di Israele.
L’intervento militare israeliano, dopo aver rovesciato pretestuosamente le responsabilità sulla interruzione della tregua, fu di disumana violenza.
Al momento, il numero dei palestinesi uccisi è di oltre 650, con oltre 3000 feriti, molti dei quali non hanno alcuna possibilità di sopravvivenza, mentre Israele sostiene impunemente che "l'offensiva continuerà".
La Comunità Palestinese in Toscana sta assistendo attonita e addolorata a tanto scempio e chiede a gran voce che il governo italiano intervenga direttamente presso Israele e nelle sedi internazionali opportune per chiedere l'immediata cessazione delle azioni militari criminali in corso contro la popolazione palestinese ovunque e, in particolare, nel territorio della Striscia di Gaza, dove la disumanità dell’aggressione sionista “piombo fuso” non fa distinzione alcuna tra donne e bambini, tra giovani e vecchi, travolgendo tutti in un unico efferato genocidio.
La Comunità Palestinese in Toscana si rivolge perciò alla popolazione civile, alle Organizzazioni, ai Comitati, alle Associazioni, ai Partiti politici e ai semplici cittadini, a qualsiasi fede o ideologia politica essi appartengano, perché partecipino tutti alla manifestazione regionale convocata a Firenze per sabato 10 gennaio 2009 per elevare un forte coro di condanna dell’operato d’Israele e per dare nuova speranza di vita e di libertà al popolo martire di Gaza.
Comunità Palestinese in Toscana
Adesioni pervenute (al 9/1, h.14)
Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus - Partito Rifondazione Comunista di Fi e Toscana
Gruppo Consiliare Unaltracittà/Unaltromondo - Il Muretto/Comunità di base Le Piagge -
Comitato F.no Fermiamo la Guerra - Comunità Islamica Firenze e Toscana
Partito Comunista dei Lavoratori/Toscana - Sinistra Critica – Assoc. Filo Rosso -
CPA Firenze Sud - Cantiere Sociale C. Cienfuegos (C.Bisenzio) - Collettivo Scienze Politiche-
Rete dei Collettivi Studenteschi Fiorentini – Rete Semprecontrolaguerra – Slai Cobas/Fi
Partito Umanista Firenze – Centro di Documentazione Carlo Giuliani – Statunitensi contro la guerra -
Comitato San Salvi chi puòSocial Forum Cecina – Confederazione Marocchini in Italia - Comitato Varesino per la Palestina
100 idee per la pace/Siena - Cobas/Fi - S.U.P.(Sinistra Unita e Plurale) - Centro delle Culture, Fi,
Verdi Toscana -Unione degli Studenti/Fi, - R.s.u.Ateneo Fiorentino - Unponteper/Fi - Rdb/Cub/Fi -
Assemblea Autoconvocata/Fi - Lavoro e Società/CGIL - Partito Marxista/Leninista/Fi -
Assemblea Lettere e Filosofia/Fi - Piattaforma Comunista - Comit.Comunista Toscano
Il Coordinamento provinciale di Pisa di solidarietà con il popolo palestinese, costituito da:
Comunità palestinese di Pisa, Rappresentanze sindacali di base (RdB/CUB), Rete dei Comunisti Pisa, Spazio antagonista Newroz, circolo ARCI agorà Pisa, Confederazione COBAS Pisa, laboratorio delle disobbedienze Rebeldìa, mensile “Valori”, UN Ponte Per Pisa, Pianeta Futuro, PRC Pisa, PCL Pisa, Associazione Italia Cuba Pisa, Circolo comunista “Che Guevara” di Ponsacco (PI), comunità musulmana di Pisa.
Giorgio Forti, membro di Ebrei Contro l’Occupazione (ECO); Ornella De Zordo Cons. Com.le Firenze
Fiorino Iantorno, cons.com.le PRC Siena – Massimo De Santi, Pres. Comm.Intern.le Educ.Pace;
Bernardo Francesco Maria, O.s.b. Oliv. Abbazia S.Miniato al MonteMarco Sodi, coord tosc.progetto “interventi civili di pace” - Alessandro Leoni – Aldo Manetti, cons. reg.le PRC – Lucilla Saccà, Doc. Un. Di Firenze,) - Maurizio Brotini, Coord. Prov.le Lavoro e Società - Lorenzo Marzullo, Pres. Comm.Pace ComuneFi
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