TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 1 gennaio 2009

Guerra. L'albero di Gharqad.

Su Wikpedia abbiamo raccolto queste informazioni su Hamas. Un quadro sulle malefatte a cui segue un estratto dello statuto piuttosto significativo.

Corre per noi l'obbligo di condannare la sproporzione della reazione israeliana ma soprattutto l'ostinazione a far ricorso ad azioni belliche che provocano centinaia di morti, bambini, vecchi e malati, persone innocenti e pacifiche.
Tale comportamento continuerà a produrre altro odio e fondamentalismo.
Ci sarà mai un modo per uscire da questa eterna spirale?
Con tutto il cuore, buon anno alle tante donne e ai tanti uomini israeliani e palestinesi che cercano una strada di pace, per i loro popoli e quindi anche per noi. mv



I miliziani di Hamās, specialmente quelli delle Brigate 'Izz al-Din al-Qassām, hanno sferrato numerosi attacchi tra cui alcuni attacchi suicidi di larga scala contro obiettivi civili israeliani. Per citare i più noti: il massacro di Pesach nel marzo del 2002, in cui 30 persone furono uccise a Netanya; il massacro sull'autobus numero 20 di Gerusalemme nel novembre dello stesso anno 2002 (11 morti); il massacro sull'autobus numero 2 di Gerusalemme nell'agosto del 2003 (23 morti); e la lista potrebbe andare avanti. In totale, centinaia di civili israeliani sono stati uccisi in una lunga lista di attentati suicidi dall'anno 2000 a ora. Ḥamās ha anche usato donne-bomba, per esempio una madre di sei figli e una di due minori di 10 anni. Al contrario di al-Fath, a tutt'oggi Hamās non ha usato bambini-bomba.
Ḥamās ha anche attaccato obiettivi militari israeliani, uomini palestinesi sospettati di collaborazionismo nonché rivali di al-Fatḥ.
In tempi recenti, Ḥamās ha fatto uso di razzi di tipo "Qassām" per attaccare città israeliane nel deserto del Negev, ad esempio Sderot. La nascita dei razzi "Qassām-2" ha dato la possibilità all'organizzazione di attaccare anche grandi città israeliane quali Ashkelon; ciò ha prodotto enorme preoccupazione nella popolazione israeliana e diversi tentativi da parte dell'esercito israeliano di fermare la proliferazione e l'uso di tali razzi.
Oltre alle attività militari e terroristiche, occorre dire che Ḥamās promuove diversi programmi di previdenza sociale e istruzione. Dall'esterno, tali programmi sono considerati o come parte di una politica parastatale, o come esercizi per la propaganda e il reclutamento, o come entrambi. In ogni modo, queste attività sociali di Hamās sono profondamente radicate nella Striscia di Gaza. Includono istituti religiosi, medici e in generale aiuti sociali ai civili meno abbienti. Va specificato che il lavoro che Ḥamās compie in questi ambiti è un "in più" totalmente separato dall'assistenza umanitaria fornita dall'UNRWA (United Nations Relief Works Agency). Nel dicembre del 2001, il fondo caritatevole Holy Land Foundation for Relief and Development è stato accusato di finanziare Ḥamās.
Hamās può contare su un numero sconosciuto di fedelissimi e su decine di migliaia di simpatizzanti e aiutanti. Riceve soldi da esuli palestinesi, dall'Iran, da benefattori privati in Arabia Saudita e da diversi altri Stati arabi. Raccolte di fondi e campagne di propaganda pro-Ḥamās esistono anche in Europa, Nord America e Sud America. Analogamente al caso di Hezbollah, è ben noto che Ḥamās fa uso di spaccio di droga per raccogliere fondi necessari alle proprie operazioni.
Si ritiene che Ḥamās abbia decine di siti web; una lista aggiornata è consultabile presso l'Internet-Haganah. Il principale sito di Ḥamās fornisce traduzioni di comunicati ufficiali e propaganda in svariate lingue: persiano, urdu, malese, russo, inglese e naturalmente arabo.
Nella Striscia di Gaza, l'Autorità Nazionale Palestinese sta perdendo potere a beneficio di Ḥamās, in particolar modo nel campo profughi Jabaliyya, nelle sue vicinanze e a Dayr al-Balāh al centro della Striscia, ad Abasan e nella regione del Dahaniyeh nel sud.




Nello statuto di Hamas si afferma che la Palestina non potrà essere ceduta, anche per un solo pezzo poiché essa appartiene all'Islam fino al giorno del giudizio. Inoltre implicitamente si riconosce questo possesso anche per le terre che in passato siano state conquistate dall'Islam, come Spagna e Sicilia.
« Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un bene inalienabile (waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione
. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell’islam sino al giorno del giudizio. Chi, dopo tutto, potrebbe arrogarsi il diritto di agire per conto di tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio? Questa è la regola nella legge islamica (shari'a), e la stessa regola si applica a ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza, perché al tempo della conquista i musulmani l' hanno consacrata per tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio. (Articolo 11 dello statuto) »


Inolte esprime un odio verso gli ebrei in quanto tali, derivato da alcune attribuzioni della parola di Maometto.
« [...]Il Profeta – le benedizioni e la salvezza di Allah siano su di Lui – dichiarò: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: 'O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo; ma l’albero di Gharqad non lo dirà, perché è l’albero degli ebrei”. (Articolo 7) »

1 commento:

Anonimo ha detto...

allora, alla luce di queste affermazioni, ha piena ragione Israele a difendersi e, coseguentemente, difendere l'occidente,da queste belve.
Basta guardare cosa fà Isis in Iraq.