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La mer, la fin...

mercoledì 7 gennaio 2009

Guerra. Stop al genocidio di Gaza. Manifestazione regionale il 10/01

Comunicato stampa Comunità Palestinese Toscana

Stop al genocidio di Gaza, sabato 10 a Firenze
Manifestazione regionale alle ore 16.00 da Piazza San Marco

Una manifestazione regionale per fermare il genocidio di Gaza. La organizza la Comunità Palestinese Toscana per sabato 10 gennaio. Si terrà a Firenze a partire dalle ore 16.00 con ritrovo e partenza in Piazza San Marco.

L'appello alla partecipazione, lanciato dalla Comunità palestinese, ricorda come il mondo intero stia assistendo attonito e addolorato allo scempio dei bombardamenti sulla popolazione civile di Gaza e chiede a gran voce che il governo italiano intervenga direttamente presso Israele e nelle sedi internazionali opportune per chiedere l'immediata cessazione delle azioni militari criminali in corso contro la popolazione palestinese, in particolare nel territorio di Gaza.

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Ecco il testo integrale dell'appello

Ancora una volta la barbarie sionista si scatena violenta e omicida sul popolo palestinese.

Quello che sta avvenendo in queste ore a Gaza è l'ulteriore conferma che il governo israeliano non ha in mente altro progetto che la distruzione fisica del popolo palestinese, applicando il peggior metodo terroristico, cioè quello dell'aggressione della popolazione civile con l'intento di espellerla definitivamente dalla propria terra o di ridurla ad una condizione di totale asservimento, quasi fosse in schiavitù.

A nessun Paese al mondo sarebbe permesso fare quello è consentito ad Israele: assediare, strangolare un'intera regione della Palestina, affamare la sua popolazione, impedirle di ricevere cure adeguate, di lavorare e studiare; massacrandola come sta facendo proprio in questi giorni; reprimendola senza interruzione alcuna da oltre sessant'anni, approfittando di ogni minima inevitabile reazione alla violenza subita.

Subito dopo le prime elezioni democratiche, Israele si scontrò con la reale espressione della volontà del popolo e con la sua incrollabile decisione di difendere i propri diritti storici legati alla sovranità inalienabile sulla propria terra.

Subito venne imposto l'embargo nei confronti del legittimo governo costituitosi e, con il consenso internazionale, si sviluppò il tentativo di strangolare sul nascere la volontà del popolo palestinese, cercando di annullare quell'inizio di democrazia che non avrebbe avuto bisogno di bombardamenti per poter essere implementata.

Da quel momento, la chiusura della striscia divenne sempre più ermetica e feroce, nel tentativo di soffocare nella fame e nella disperazione sia la volontà popolare che ogni speranza di giustizia.

Quando nel giugno scorso con la mediazione egiziana il movimento di resistenza di Gaza accettò una tregua unilaterale di sei mesi, le condizioni fissate erano state chiare: non ci sarebbero più state azioni ostili nei confronti del territorio israeliano in cambio della riapertura di Gaza, della sospensione dei bombardamenti e delle azioni "mirate" contro singoli esponenti palestinesi.

Tali condizioni non vennero però rispettate: nei sei mesi successivi all'inizio della tregua fino al 19 dicembre scorso vennero assassinati 49 palestinesi (41 erano civili disarmati, sette erano minorenni, due anziani). Alla Striscia venne imposta una chiusura totale, venne a mancare di tutto, dall'energia elettrica alla farina e, fatto ancor più grave, persino l'acqua potabile.

In tali condizioni il movimento di resistenza annunciò l' impossibilità di prorogare una tregua che era stata osservata solo dalla parte palestinese e ripresero azioni, più che altro "dimostrative", contro il sud di Israele.

L'intervento militare israeliano, dopo aver rovesciato artificiosamente le responsabilità sulla interruzione della tregua, fu di disumana violenza.

Al momento, il numero dei palestinesi uccisi è di oltre 600, con oltre 3000 feriti, molti dei quali non hanno alcuna possibilità di sopravvivenza, mentre Israele sostiene impunemente che "l'offensiva continuerà".

La Comunità Palestinese in Toscana sta assistendo attonita e addolorata a tanto scempio e chiede a gran voce che il governo italiano intervenga direttamente presso Israele e nelle sedi internazionali opportune per chiedere l'immediata cessazione delle azioni militari criminali in corso contro la popolazione palestinese, in particolare nel territorio di Gaza.

Comunità Palestinese in Toscana

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