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La mer, la fin...

venerdì 2 gennaio 2009

Itinerari verdi. La via Francigena.


VIA FRANCIGENA : UNA INFRASTRUTTURA LEGGERA
Mario Lupi: il 2009 anno della realizzazione


Firenze 2 gennaio ‘09

“La Via Francigena non solo mi appassiona enormemente, ma sono convinto che, come il cammino di Santiago di Compostela in Galizia, può fare crescere enormemente l’economia toscana proprio di zone ritenute “minori” della nostra regione – ha dichiarato Mario Lupi, capogruppo VERDI per l’Unione e delegato per la Regione Toscana nell’ufficio di Presidenza dell’Associazione Europea delle Vie Francigene – Mi sono battuto perché nel PRS fosse inserita, a proposito della Via Francigena, la definizione di “infrastruttura leggera ecosostenibile”, importante al pari delle altre infrastrutture di cui discutiamo in Toscana come la Tirrenica o la Variante di valico.”
“Questo itinerario culturale è ormai considerato un patrimonio culturale specifico che si sposa con un turismo di qualità che è entrato a fare parte a pieno titolo della Carta Costituzionale europea ed è elemento importante della costruzione della “Società e dell’economia della Conoscenza” lanciata dal Consiglio europeo di Lisbona nel 2000.
Gli itinerari culturali come le vie Francigene – ha spiegato Lupi - hanno uno dei propri punti di forza proprio nel paesaggio, ormai considerato a sua volta bene culturale. Sono del tutto evidenti anche le ricadute turistiche di un approccio sistemico che realizzi un coagulo di bellezza, storia, memoria, ma anche di saperi e di sapori locali intorno ad ogni singolo itinerario. Si tratta di mettere in rete un patrimonio diffuso che, se lasciato a se stesso, è destinato a disperdersi, ma se collegato in un percorso storico-culturale-turistico, può essere efficacemente valorizzato e rilanciato, creando nuova ricchezza e nuove opportunità di occupazione, soprattutto per le giovani generazioni.”
“Entro la fine dell’anno – ha concluso Lupi - sarà realizzata una tabellazione uniforme dell’intero tracciato con un logo unico e condiviso, che sarà una elaborazione del simbolo ormai già conosciuto da tutti, cioè il pellegrino con la bisaccia; mentre il Ministero delle Politiche Agricole elaborerà un elenco dei prodotti tipici lungo la Via Francigena.”

ufficio stampa
Gruppo Verdi per l’Unione



SCHEDA
La Via Francigena, principale via di comunicazione tra il Mare del Nord e Roma e via di pellegrinaggio laico e religioso, entrava in Toscana dal Monte Bardone (Mons Langobardorum), nella zona dell’attuale passo della Cisa. Discendendo per la Lunigiana, la Via Francigena arrivava ad Aulla, dove si trovava l’abbazia di San Caprasio, e da lì a Luni, città episcopale, da dove si dirigeva, attraversando zone ampiamente impaludate, verso Lucca. Da Lucca il pellegrino si inoltrava di nuovo in una zona caratterizzata da vasti impaludamenti, trovando ad Altopascio un luogo di sosta e di rifugio. Da Altopascio il pellegrino proseguiva attraversando la zona del padule di Fucecchio, bonificata soltanto in età lorenese, giungendo ad incrociare la via Pisana, che congiungeva Firenze a Pisa. A questo punto il pellegrino non si dirigeva verso Firenze, ma, facendo tappa a San Ginesio, ai piedi dell’attuale San Miniato, proseguiva per la Val d’Elsa giungendo nell’area di San Gimignano e dell’attuale Poggibonsi. Da qui giungeva a Siena, altra tappa fondamentale del viaggio. Da Siena il pellegrino intraprendeva l’ultimo tratto toscano del suo viaggio, attraversando Buonconvento e San Quirico d’Orcia e, passando sotto la rocca di Radicofani, giungeva ai confini dei domini diretti della Santa Sede, per affrontare l’ultimo tratto della sua fatica.

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