TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 19 gennaio 2009

No Tav. Indispensabile al Cardinale.

Il cardinale Severino Poletto, arcivescovo di Torino ha dichiarato che "la Nuova Linea Torino Lione è indispensabile.
L'opera deve essere costruita e deve essere fatta bene.
La Chiesa ha il dovere di educare e quindi deve spiegare e far capire ai fedeli l'utilità di questa grande opera pubblica".
Il tema è stato accennato in un incontro tra il cardinale e gli amministratori pubblici torinesi, a Pianezza (Torino), incentrato soprattutto sulla crisi economica.Stranamente il TG3 regionale, la sera del 17 gennaio, nel servizio relativo all'incontro non ha riferito di questa nuova sponsorizzazione piuttosto evidente a favore della Torino Lyon, ad opera del Cardinale di Torino. Abbiamo invece visto quasi tutti i politici torinesi, provinciali e regionali che ascoltavano e qualcuno, tra loro prendeva perfino appunti.
Anche il Cardinale Severino Poletto ovviamente , può, come ogni cittadino, occuparsi della Torino Lyon, ciò che stupisce è che lo faccia nell'ambito della sua missione sacerdotale, mentre l'argomento andrebbe affrontato prima di tutto a livello tecnico ed economico.
In ogni caso, senza nessuna velleità polemica vogliamo sintetizzare, a beneficio di chi tecnico non è, come il Cardinale, alcuni dati comunemente reperibili che possono essere utili qualora si intendesse approfondire il tema avendo a disposizione qualche elemento oggettivo in più:-
Quest'opera ha una complessità tecnica senza precedenti, lo scrissero ufficialmente l'anno scorso perfino i Ministri Di Pietro e Perben presentando il dossier alla UE.- Nei 20 anni necessari alla eventuale realizzazione, sia i costi che le modalità e le politiche di trasporto possono evolvere in modi oggi sconosciuti , sempre che l'opera sia tecnicamente fattibile, cosa finora ancora tutta da dimostrare.-
Il costo a preventivo oggi, secondo i vertici delle ferrovie (trasmissione EXIT) è di oltre 120 milioni di Euro al chilometro, ma si sa già che prima della eventuale fine dei lavori in genere il costo finale come minimo triplica.-
La linea attuale tra Torino e Lyon è utilizzata solo al 30% della sua potenzialità,ed i lavori di ampliamento della sagoma del tunnel del Frejus stanno per essere conclusi.-
L'opposizione ad una nuova linea da parte dei valsusini e di chi ha a cuore non solo l'ambiente, ma soprattutto il bilancio statale è puntuale, documentata, pacifica mentre cresce la consapevolezza che nonostante la propaganda l'opera non verrà mai realizzata.-
E' molto rischioso sottostimare i problemi presenti nel massiccio d'Ambin, nell'eventuale realizzazione e successiva gestione del Tunnel di Base di 57 km: Uranio, Radon, calore nella montagna fino a 50 gradi centigradi, presenza di grisou, rocce inconsistenti denominate "carniole", decine di falde acquifere sotterranee in pressione.-
L'interesse della criminalità sulle grandi opere è ormai documentato, mentre non è altrettanto evidente il rapporto tra le realizzazione delle grandi opere pubbliche e la creazione di posti di lavoro "buono", intendendo per buono quello stabile, sicuro, retribuito seriamente, in contrapposizione con quello "cattivo"in cui invece si rischia la vita, o che comunque non permette la sopravvivenza.-
Il Tunnel sotto alla Manica, simile per dimensioni, ma realizzato con investimenti privati, è stato un colossale fallimento finanziario che ha fatto scuola, ma non ha inciso sui bilanci pubblici, mentre nel caso della Torino Lyon in caso di fallimento a pagare sarebbe il solito Pantalone italiano...-
Viste le cifre in ballo, tutte pubbliche, e la crisi in atto ci sarebbe da preoccuparsi invece i proponenti accelerano con la scusa di una politica economica "anticiclica".Finora comunque si tratta solo di tante belle parole, visto che non è stato piantato neppure un chiodo.La situazione è fin troppo chiara. I grandi costruttori e le grandi imprese si schierano da sempre compatti a favore della Torino-Lyon, ma senza mai mettere mano al portafoglio, i politici ovviamente fanno la "ola"… adesso anche il Cardinale Poletto…
Il Cardinale ci perdonerà se rivolgiamo due semplici domande:·
Come hanno fatto a convincerLa sulla bontà di quest'opera, vista l'insussistenza economica dell'impresa? Non crederà veramente "alla bufala del presunto "isolamento del Piemonte"!
In un momento così difficile, signor Cardinale, davvero non si può immaginare un utilizzo più socialmente etico per quelle decine di miliardi che sarebbero investiti in "buchi senza fine"?
La nostra responsabilità di padri di famiglia ci impone in questo momento difficile di valutare attentamente ogni piccola azione,per salvaguardare il futuro dei nostri figli. Anche per questa ragione il NO TAV fa parte del nostro patrimonio culturale, e di credenti. Non stupisca perciò se la presa di posizione del Cardinale Poletto a favore del TAV ha veramente meravigliato tante persone di cui siamo qui indegni portavoce.…
La redazione del sito internet www.ambientevalsusa.it
Altre osservazioni sull'argomento sul Sito NO TAV al link:

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