TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

lunedì 19 gennaio 2009

Prato. Romagnoli e la partecipazione

Riproduciamo la trascrizione integrale dell'intervista rilasciata a Radio Radicale da parte del sindaco Marco Romagnoli. Ringraziamo Daniele, dei Grillini Pratesi, per il lavoro.
In alcune parti - che abbiamo evidenziato nel testo - quando parla della partecipazione e del disinteresse dei cittadini, se non sapessimo effettivamente come stanno le cose, sarebbe quasi serio...
Invece, conoscendole, non sappiamo se scoppiare a ridere (perché si sconfina nel comico), o arrabbiarsi, e di brutto... Ci sarebbero anche altre cose da sottilineare, ma l'intervista è lunga, e possiamo ritornarci sopra in un secondo momento.

MV

G: Radio Radicale, siamo in collegamento con Marco Romagnoli che è sindaco del comune di prato, che è uno dei Comuni più grandi della toscana dopo i capoluoghi di provincia. Come sapete Prato è una Città industriale che si trova vicino a Firenze e che ha un’importanza nell’economia di questa regione. Sindaco Romagnoli, ci vuole spiegare perché lei ha sostenuto le iniziative dei Radicali Italiani sull’anagrafe degli eletti, come sono informati i vostri 190000 abitanti?
Romagnoli:
Ma.. noi abbiamo recepito volentieri questa proposta, io sono un sostenitore della trasparenza e della partecipazione . Ora c’è da dire che noi avevamo gia una procedura che prevede la dichiarazione annuale dei redditi, del patrimonio, la pubblicazione ehh… di questi, formazioni e di altro. Devo anche dire che se c’è una situazione di maggiore trasparenza è certamente quella degli amministratori dei Comuni, nei rispetti dei loro cittadini, perché c’è un rapporto diretto. Prato pur avendo 190000 abitanti mantiene una dimensione per cui si ferma il Sindaco per la strada, gli si chiede le cose,si polemizza e si fanno rimostranze. Io ritengo che si debba dare un buon esempio quindi non l’abbiamo adottata perché non avevamo una situazione di adeguata informazione di trasparenza.
Io sono dell’opinione che la conoscenza da parte dei cittadini non sia mai abbastanza e …. Quindi abbiamo pensato che questa era un’opportunità utile anche per dare un segnale ad altri livelli, dove io penso ci sia minore informazione, minore trasparenza e penso soprattutto ai livelli regionali, nazionale i rappresentanti nazionali del parlamento europeo, i cittadini sono poco informati, la mancanza delle preferenze fa si che spesso un cittadino, non sappia nemmeno chi è quella persona che è andata in parlamento con il proprio voto e quindi ritengo che tutti gli sforzi, che permettono di recuperare questa non adeguata impostazione e trasparenza, debbono essere fatti.
G: Senta….quanti lei pensa il problema riguardi tutti gli enti locali e gli enti regionali, oppure lei crede che il problema dell’anagrafe degli eletti diventi più urgente nei Comuni dove man mano aumentano il numero dei cittadini?
R:
Io credo sia una…un provvedimento necessario in ogni situazione. Certo è che è uno strumento in più per i cittadini i quali devono essere in grado di apprezzare e di utilizzare. Io mi sono scontrato con le polemiche sulla partecipazione, ci sono anche comitati particolarmente attivi, il problema non è quello di non far partecipare, o di opporsi a una partecipazione dei cittadini, il problema è una volontà dei cittadini a prendere in mano la cosa pubblica, a confrontarsi a informarsi, perché anche questo è uno sforzo che pesa, un cittadino lavora e ha poco tempo e quindi è più portato a delegare ai rappresentanti istituzionali, i partiti una volta votato, che non a seguire costantemente le vicende. Credo sia un impoverimento della politica, sia un’elemento che favorisce una distorsione della buona politica.
Certamente la politica non fa niente per migliorare questa situazione e lo spettacolo che stiamo dando non è uno spettacolo dei migliori, non avvicina certamente i cittadini e quindi credo che tutti gli sforzi possibili che possiamo fare per dimostrare che la politica è una cosa buona, una cosa utile, una cosa necessaria, è un diritto un dovere dei cittadini, noi ELETTI prima di tutto lo dobbiamo fare.
G: Senta quanti sono gli abitanti che gravitano nella vostra città, sappiamo che Prato è una città industriale, ci sono 190000 abitanti sulla carta ma sappiamo che ce ne sono molti di più, aspetti scusi volevo finire ci sono anche…c’è anche la possibilità di eleggere i consiglieri degli immigrati e dei così detti extracomunitari come avviene nelle grandi città come Roma?
R:
Allora… Prato è una piccola provincia e la provincia ha 240000 abitanti, con un grande capoluogo, perché Prato ha 19000 abitanti, quindi rappresenta l’ottanta percento della popolazione della provincia, Prato è la terza città del centro Italia. Dopo Roma e Firenze la maggior popolazione del centro Italia è Prato. E’ una città industriale, ha molto pendolarismo, ha la presenza di 35000 immigrati extracomunitari circa ovviamente.
G: E’ un bel rapporto
R:
E' è una stima perché ci sono i residenti, ci sono i presenti e ci sono i clandestini, quindi questa è una stima. Di questi 35000, c’è una presenza dell’etnia Cinese che è circa di 25000 persone, una città nella città e questo crea una forte tensione sociale, anche perché questi numeri così alti, si sono realizzati in tempi relativamente brevi, nel corso di 15 anni abbiamo avuto questo passaggio da piccole presenze a numeri così importanti. Quindi questo crea tensione, crea tensione anche il fatto che la città è in crisi, una città industriale, una città sostanzialmente legata all’industria tessile e siamo in crisi profonda da dieci anni, con licenziamenti, perdita di posti di lavoro e quindi potete capire che tipo di tensioni si possono creare. Non abbiamo una… previsto la possibilità di eleggere rappresentanti dell immigrati, perché a livello di comune, è proibito dalla legge. La legge nazionale non lo permette, lo può permettere per quanto riguarda i consigli circoscrizionali.
G: E’ applicata la norma per i consigli circoscrizionali che lei ne sa.
R:
Siccome le circoscrizioni sono podestà dei comuni, quindi con la regolamentazione che non discerne dai regolamenti nazionali ma dai regolamenti comunali. Non era presente, noi abbiamo ipotizzato ovviamente questa opportunità, però io ritengo che la battaglia da fare sia quella della presenza in consiglio comunale. Noi abbiamo comunque una consulta dell’immigrazione di cui fanno parte i rappresentanti delle varie nazionalità più presenti, tenga conto che a Prato ci sono 107 nazionalità, quindi ovviamente i maggiori sono il nord africa, cina. albania, però abbiamo una presenza ricchissima, abbiamo anche una ragazza tibetana che ho avuto il piacere di conoscere proprio in occasione delle manifestazioni di sostegno al tibet.
G: Si trova bene con i cinesi? Che lei sappia!
R:
Si coi cinesi Pratesi, sono tutti dediti al lavoro, non gli interessa minimamente..
G: Senta le volevo chiedere cosa sanno i cittadini dell’attività dei consiglieri comunali di Prato eh.. soprattutto.. lei è il sindaco si occupa della giunta ma..ovviamente saprà che cosa fanno i consiglieri comunali e se nel sito del comune sono messe delle schede delle attività e poi se ci sono anche delle informazioni in.. con degli ideogrammi cinesi per magari qualche cittadino cinese che ha bisogno di qualcosa per…
R:
Allora l’attività del consiglio comunale e della giunta è messa in linea, in internet ogni cittadino può trovare l’ordine del giorno del consiglio, le delibere adottate e i testi dei provvedimenti che sono adottati.
Il consiglio comunale è seguito dall’ufficio stampa che sintetizza il dibattito che si è ….lizzato, gli interventi dei vari consiglieri e lo dirama ai mass-media i quali ovviamente non è che diano grande spazio, anche perché seguono solamente le cose che ritengono di maggior rilievo. Quindi, oltre al fatto che ovviamente i consigli comunali sono aperti, il pubblico può partecipare. Il discorso ritorna a quello che dicevo prima, se il cittadino si vuole informare, ci sono tutte le possibilità per conoscere e ovviamente se non interessa…. Noi stiamo ad esempio facendo una variante generale al piano strutturale, abbiamo fatto 25 iniziative coinvolgendo comitati associazioni, associazioni di categoria, associazioni culturali, le circoscrizioni e così via. Da una parte abbiamo la polemica di alcuni comitati che dicono che questo è troppo poco dall’altra abbiamo una latitanza della popolazione che partecipa poco.
G: Senta, per il cinese, per la lingua cinese avete fatto qualcosa?
R:
Per la lingua cinese abbiamo un telegiornale sulla tv locale in due lingue arabo e cinese.
G: Ma sul sito del comune niente…
R:
No sul sito del comune no no non c’è
G: Avete in progetto qualcosa?
R:
Abbiamo in progetto un giornale che viene diramato in lingua cinese dove sono contenute le cose di maggior rilievo che un cittadino deve conoscere necessariamente, come cambia la nettezza urbana, appunto la variante al piano strutturale. Devo dire che anche qui non c’è un grande interesse da parte della comunità cinese.
G: In che senso?Non c’è!
R:
Nel senso che è molto difficile avere rapporti con loro
G: Loro preferiscono restare in comune.. c’è una china-town
R:
Si c’è una zona della città dove c’è una prevalenza di abitanti cinesi e fanno di fatto una comunità a se. Sono gli unici che si possono permettere di vivere in italia non sapendo una parola d’italiano, diciamo che c’è una situazione in cui qualche migliaio di persone parlano un po d’italiano ma la grandissima maggioranza dei cinesi non conosce neanche una parola, il che ci crea grossissime difficoltà a cominciare dall’ospedale per esempio, dove il comune mette a disposizione degli interpreti, perché altrimenti i medici non sono neanche in grado di curare i pazienti.
G: Certo, certo si si si. E’ un grosso problema. Senta lei vedendo l’esperienza, insomma lei saprà benissimo che nel vicino comune di Firenze, diciamo s’è rimessa in moto la guerra tra guelfi e ghibellini all’interno del partito democratico, ci sono stati dei problemi anche per il comune, il sindaco è venuto a Roma abbiamo visto quello che è successo. Lei pensa che certe polemiche avrebbero potuto essere evitate con un’informazione più diretta ai cittadino di modo che il sindaco avrebbe evitato di venire a roma e legarsi a un palo?
R:
Io penso che sia necessario per una buona politica una grande partecipazione diretta dei cittadini. Se i cittadini lasciano a noi e dico “NOI” tra virgolette, io sono stato preso dal mio lavoro per fare il sindaco e ci ritornerò presto. Ma se i cittadini lasciano a noi politici tutte le decisioni, gli spazi di dibattito e si disinteressano a questo, è ovvio che viventa un..c’è il rischio di diventare un autoreferenziali, con linguaggi e logiche assolutamente specialistiche che allontanano ancora di più la gente e che allontanano la politica dai problemi reali. Penso che il nodo sia questo e non solo a Firenze, mi pare che in questo momento in italia ci sia una situazione particolarmente difficile per la buona politica.
G: Lei trova qualunquistico e stupido che venga utilizzata questa definizione di casta nei confronti dei politici, la trova una semplificazione oppure….
R:
La trovo una semplificazione, lei mi deve dire in italia cosa non è casta, io appartengo alla casta dei politici ora ma prima facevo parte e tornerò a farne parte di un’altra casta che è quella degli alti dirigenti della pubblica amministrazione. C’è una casta dei notai, c’è una casta dei giornalisti, c’è una casta dei medici, questo è uno dei problemi che l’italia ha. Un eccesso di frammentazione e di separazione, Pronto?!!
G: Si si stavo riflettendo su quello che stava dicendo!
R:
Lei non si sente casta?
G: Io no no non mi sento casta lo trovo una definizione idiota, ma comunque questo non è… la trovo una definizione…
R:
E’ sicuramente casta quanto i politici, visto che è una situazione professionale, in cui si sviluppano dinamiche proprie, una capacità e un potere che sicuramente i giornalisti hanno, con proprie logiche e che non sempre è trasparente.
G: Certo, no no no certo…
R:
Questo non è un giudizio contro i giornalisti, è per dire in italia io credo si sia ecceduto nel mancanza di mobilità di scambio, di apertura ehhh… perchè non vedo perché solo i politici e i sindacalisti siano casta, qualcuno mi dice…
G: No no rall’altro il sindacato svolge un ruolo importante
R:
I Notai non sono casta, gli avvocati non sono.. gli architetti non sono…
G: Certo certo..
R:
E’ tutto un mondo delle professioni che ha le proprie logiche, le proprie regole, proprie difese, potere, quindi ecco…io credo che da questo punto di vista i politici rispecchiano molto bene il paese
G: Certo certo su questo non c’è dubbio
R:
Nel senso ci sono gli onestissimi e ci sono quelli un po meno..
G: Io la ringrazio per la sua disponibilità, ringrazio il sindaco di Prato Marco Romagnoli, col quale abbiamo parlato dell’anagrafe degli eletti, un ringraziamento per la sua disponibilità.
R:
Grazie a voi e a tutti i radioascoltatori.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

VERAMENTE IPOCRITA E FALSO. DA CHE GENTE SIAMO GOVERNATI.... MANDIAMOLI VELOCEMENTE A CASA !!! VERGOGNA!!

Anonimo ha detto...

E' vero che il sindaco ci prende in giro quando dice che i "cittadini si disinteressano e lasciano ai politici tutte le decisioni", però, scusami, è anche vero che la maggioranza dei pratesi non si è fatta sentire in modo diretto e forte con i propri amministratori: dormono o gli fa fatica ?
Spero anch'io che si sveglino almeno con il voto!

Credo che il Romagnoli però abbia ragione quando dice che il concetto di "casta" è diffuso a tutti i livelli e sia espressione dell'attuale coscienza sociale italiana; c'è da lavorare parecchio duro per far maturare la maggioranza degli italiani !!

Parlo sempre di maggioranza, non di voi che mettete le notizie sui blog o protestate. Ma purtoppo in democrazia è la maggioranza che conta....

Un pratese