Il Sorcio Verde
per Municipio Verde
da Repubblica.it del 09/01/09
Presentati dal Carroccio due emendamenti al Dl anticrisi
Sarebbero chiesti 50 euro per il rinnovo del documento
"Tassare i permessi di soggiorno"
Lite nel Pdl sulla proposta leghista
Dopo l'ira di Fini, governo e relatore fanno marcia indietro sul provvedimento
Proteste anche dall'opposizione: "Norme razziste e discriminatorie"
"Tassare i permessi di soggiorno" Lite nel Pdl sulla proposta leghista
ROMA - Una tassa di 50 euro per il rilascio o il rinnovo dei permessi di soggiorno agli stranieri. E' quanto prevede un emendamento della Lega al Dl anticrisi. Il gettito, è scritto nella modifica, verrà destinato ai Comuni di residenza dei cittadini stranieri e utilizzato per l'attuazione di politiche di sostegno alle famiglie (italiane) e per il controllo del territorio. Il testo in un primo momento è stato presentato come concordato con governo e relatori, ma successivamente il relatore al Dl anticrisi Massimo Corsaro e il sottosegretario all'Economia Luigi Casero hanno smentito.
"Da parte dei relatori e del governo - ha precisato Corsaro - non c'è stato nessun parere all'emendamento presentato da un deputato della Lega sul pagamento di cinquanta euro per chiedere il permesso di soggiorno". La modifica in questione, ha precisato ancora Casero, come quella presentata ieri che chiedeva una fidejussione bancaria di 10.000 per gli extracomunitari che intendono aprire una partita Iva, "sono stati accantonati". "E' solo uno dei mille emendamenti presentati dai deputati - ha aggiunto - ma né relatori né governo hanno dato parere favorevole".
Fini attacca, Veltroni gli fa eco. In realtà le smentite appaiono una retromarcia dopo che contro il provvedimento aveva tuonato non solo l'opposizione ma anche il presidente della Camera Gianfranco Fini. "Mi auguro che la maggioranza rifletta - ha detto - prima di varare norme che nulla hanno a che vedere con la doverosa lotta all'immigrazione clandestina, e che sono oggettivamente discriminatorie nei confronti dei lavoratori stranieri regolarmente presenti sul territorio nazionale".
L'opposizione: "Norme razziste". D'accordo con il presidente della Camera il leader del Pd Walter Veltroni: "Vale esattamente quello che ha detto Fini: una misura discriminatoria, una delle tante stranezze di una politica che la destra sta facendo, con una venatura di razzismo. Una posizione inconcepibile". Anche l'Idv si scaglia contro la norma anti-immigrati e lancia, con il capogruppo alla Camera Massimo Donadi, un appello al Carroccio a smetterla "con le proposte razziste, sciocche e demagogiche".
La replica della Lega. Critiche che il Carroccio respinge però con forza. "Nelle nostre proposte - dice il parlamentare Claudio D'Amico rispondendo a Fini - non è presente nessuna discriminazione". "Semplicemente - aggiunge - visto che i costi per la gestione dell'immigrazione attualmente ricadono totalmente sulla fiscalità generale e quindi sulle tasche di tutti i cittadini di questo paese riteniamo necessario che anche gli stessi immigrati compartecipino e contribuiscano con una piccola parte a queste spese che li riguardano direttamente, come del resto già avviene in misura molto più alta nella maggior parte degli altri paesi europei".
Diecimila euro a carico dei lavoratori. Oltre a quello sul permesso di soggiorno c'è un altro emendamento, sempre firmato Lega e che, anche in questo caso, ha ottenuto il parere favorevole di governo e relatori: la norma introduce una fideiussione di diecimila euro a carico dei lavoratori extracomunitari che aprono una partita Iva.
Le persone interessate. Bastano pochi numeri per documentare il numero enorme di persone interessate, in particolare, al provvedimento sulla fideiussione: secondo una ricerca commissionata dal Cnel e realizzata dal Centro per le ricerche di economia del lavoro e dell'industria, solo negli ultimi cinque anni le imprese con titolari extracomunitari sono aumentate del 20%; nel biennio 2006/07 si sono avuti quasi 17 mila nuovi iscritti stranieri alle Camere di Commercio, gran parte lavoratori dipendenti passati al lavoro autonomo.
Il fenomeno è in crescita. Nel 2007, il dato è di Unioncamere, sono diventate 225.408 le imprese con un immigrato al comando (+8%). Le nuove imprese sono quasi tutte nel Centro-Nord e la provincia con l'aumento maggiore, +19,2%, è Rovigo. Tra le prime dieci province ci sono Lodi, Como, Rieti, Pavia; l'unica meridionale è Enna. Roma registra la crescita maggiore: 1.478 in più rispetto al 2006. Dietro la capitale ci sono Torino e Milano, Napoli è tra le prime dieci. Ultime Pordenone, Isernia e Massa Carrara. Il Paese più rappresentato è la Cina (6.929 nuove iscrizioni) poi Marocco e Albania.
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