TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 15 gennaio 2009

Politica. Ancora la voglia di egemonia del PD

E mentre Fava si altera a livello nazionale, tanto da minacciare di uscire dalle giunte nelle quali è presente anche SD, se il PD persiste nell'intenzione di modificare la legge elettorale per le Europee - inserendo una soglia di sbarramento per l'accesso al riparto dei seggi- a livello locale tanti preferiscono il gettarsi nell'abbraccio mortifero del PD, siglando accordi ed alleanze.
Non è bastata l'esperienza della scorsa campagna elettorale, quando la "timidezza" dell'Arcobaleno ha permesso al PD di utilizzare abbondantemente la logica del "voto utile", dopo aver distrutto la stagione ulivista, afar capire che del Partitone del Veltronone e degli eredi di DS e Margherita non è posibile fidarsi.
Certo, quando tutto il resto sarà ridotto allo "zero virgola...", il PD magnanimanente aprirà i suoi portoni a tanti reduci di quello che, gentilmente, ha contribuito a frantumare. Già Realacci questa proposta, ai Verdi, l'ha lanciata in occasione della Festa nazionale del PD a Firenze.
Prospettiva agghiacciante...

Il Sorcio Verde
per Municipio Verde

14-01-09

EUROPEE: FAVA (SD), VIA DA GIUNTE SE VERTICE PD TOCCA LEGGE ELETTORALE

(ASCA) - Roma, 14 gen - ''Il tentativo di stravolgere la legge elettorale per le europee che il vertice del Pd sta facendo in queste ore e' un'indecenza''. Lo afferma Claudio Fava, segretario nazionale di Sinistra Democratica il quale accusa Veltroni di voler, cosi', ''ridare speranza al loro progetto usando mezzi paramilitari per alimentare il voto utile''.

Secondo il leader della Sd, i dirigenti del Partito democratico non comprendono ''che anche in Europa la sinistra e' una risorsa per il Pd. Invece si ostinano nel progetto che li portera' ad estinguersi. Se vogliono farlo lo faranno da soli. Percorreremo - conclude Fava - ogni via democratica ed istituzionale per impedire questa indecenza, compresa quella di abbandonare le giunte. Lo abbiamo gia' fatto a Napoli, lo faremmo ovunque''.



14-01-09
EUROPEE: FERRERO (PRC), SBARRAMENTO SAREBBE COLPO DI STATO

(ASCA) - Roma, 14 gen - ''Le notizie che arrivano in queste ore di un possibile stravolgimento della legge elettorale per le elezioni europee su iniziativa del Pd equivarrebbe a un vero e proprio colpo di Stato. L'unico obiettivo che cerca il Pd, nel perseguire una malefatta di tal genere sta nel tentativo di ammazzare tutti i partiti presenti alla sua sinistra e di far scattare di nuovo il meccanismo del voto utile, proprio come alle politiche''. Lo dichiara in una nota Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista.

''Se il Pd e' in netto calo nei consensi e nei sondaggi - continuta Ferrero - non e' certo colpa nostra, ma non si puo' pensare di risolvere i propri problemi e portare a casa quattro voti in piu' distruggendo la sinistra. Peraltro, e come e' evidente, non c'e' una ragione al mondo per voler introdurre una soglia di sbarramento, di qualsiasi tipo, per il Parlamento europeo, visto che li' non c'e' il problema della governabilita', come si e' detto per le elezioni politiche. Si tratterebbe dunque solo dell'ennesima truffa ai danni dei cittadini e degli elettori italiani''.

''Vogliamo dire a Veltroni - conclude il segretario del Prc - che questo modo di trattare la democrazia e' l'essenza del berlusconismo: piegare le istituzioni ai propri destini politici individuali e di bottega''.

red-val/mcc/ss


Europee/ D'Alema-Marini: no a sistema misto. Ma soglia sale a 4%
Veltroni conclude: Non ci sono condizioni su proposta Pdl

Roma, 14 gen. (Apcom) - Il sistema elettorale 'misto', liste bloccate e preferenze, viene archiviato dal Pd dopo quasi 4 ore di dibattito, la proposta illustrata da Dario Franceschini, che era stata messa a punto dopo diversi contatti con il Pdl, non supera il vaglio del vertice Pd, che sul tema si è praticamente diviso in due. Secondo quanto riferiscono diversi partecipanti, gli 'schieramenti' interni hanno rispecchiato sostanzialmente le posizioni note: dopo l'introduzione di Franceschini è iniziato il dibattito e Giuseppe Fioroni, Paolo Gentiloni, Goffredo Bettini, Giorgio Tonini e Antonello Soro hanno parlato a sostegno dell'ipotesi di mediazione, mentre contrari sono stati Massimo D'Alema, Francesco Rutelli, Franco Marini, Anna Finocchiaro, Pierluigi Bersani, Enrico Letta.

Veltroni, secondo quanto viene riferito, è intervenuto solo alla fine per trarre le conclusioni del dibattito: non ci sono le condizioni, avrebbe spiegato, per portare avanti questa ipotesi, il partito su questa mediazione non è d'accordo e allora si torni ai 'criteri-guida' fissati alla direzione del 19 dicembre scorso. Ovvero: sbarramento, che però sale al 4%, e mantenimento delle preferenze.

Come era prevedibile, D'Alema sarebbe stato tra i più scettici rispetto all'ipotesi illustrata da Franceschini. Il sistema misto che prevede sia le liste bloccate che le preferenze, avrebbe spiegato, non è comprensibile e, sostanzialmente, elimina le preferenze, di fatto smentendo un principio per il quale il Pd si è battuto a lungo, quello del collegamento tra eletto ed elettore. Non solo, D'Alema, secondo quanto raccontano, si sarebbe mostrato molto scettico anche verso l'idea dello sbarramento, sostenendo che alzare la soglia, addirittura al 4%, sarebbe controproducente per i rapporti con i possibili alleati del Pd.

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