TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 16 gennaio 2009

Prato. Economia: "Poche chiacchiere e serrare le fila"

La descrizione del "momento" del distretto fatta da Luca Giusti, vicepresidente di Confartigianato, è di quelle impietose, che non lasciano spazio a molti commenti.
MV


da la Nazione del 16/01/09
‘Distretto al tracollo: poche chiacchiere e serrare le fila’

“PUNTARE sulla qualità? E con cosa, con macchinari ormai obsoleti? Nel distretto ormai più nessuno investe da anni”. Non lascia spazio a facili ottimismi, il vicepresidente di Confartigianato Imprese Prato, Luca Giusti. Che, al di là dei bilanci congiunturali dell’anno appena trascorso, lancia un forte allarme sulle prospettive future. “Il 2007 è stato pessimo – continua Giusti – il 2008 ha falcidiato le aziende terziste in modo assai pesante. E il 2009 non parte certo sotto buoni auspici. Al momento chi fa girare i macchinari al 30% ottiene già un ottimo risultato, e fino a maggio-giugno non si intravedono ordinativi importanti in arrivo. Ma la grande incertezza, ripeto, riguarda il futuro. Con quali mezzi si pensa di rilanciare la produzione? Gli ultimi macchinari arrivati nel distretto risalgono come minimo al 2002, perché dopo è già stato difficile sopravvivere, figuriamoci investire. A complicare le cose è arrivata la crisi finanziaria che, coi riflessi che sta avendo sul fronte del credito alle imprese, contribuisce a rendere ancora più cupo l’orizzonte”. Siamo dunque sull’orlo del tracollo? “Un’ipotesi sempre meno fantasiosa. Certamente si sta verificando un profondo ridimensionamento del settore, con particolare riferimento alle aziende terziste che, avendo sempre sostenuto i costi della produzione, sono anche le più vulnerabili. Ma quello che più sgomenta è vedere come tutto questo, al di là di alcuni discorsi benevoli, non stia suscitando un’adeguata reazione da parte del mondo istituzionale locale assorto in problemi a sfondo elettorale. Ma anche da parte delle associazioni ci si ferma a qualche scambio di battute polemiche sui giornali. Noi come Confartigianato stiamo serrando le fila. E non per fare i primi della classe, come ci è stato rimproverato, ma per non stare a guardare mentre il nostro mondo va in pezzi. Certo che da soli è molto difficile”.

Nessun commento: