TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 16 gennaio 2009

Prato. Il presidio di Rifondazione Comunista in centro contro la violenza politica

Nessun commento. Solo solidarietà ai compagni di Rifondazione.
MV

da la Nazione del 16/01/09
Un pugno in faccia Le svastiche sul braccio

Presidio Rc in centro: tensione con ragazzi di destra
AVEVA perfino le svastiche tatuate sul braccio, il minorenne che mercoledì pomeriggio ha sferrato un pugno con un moschettone d’acciaio al volto di un minorenne militante di Rifondazione. L’increscioso episodio è avvenuto nella sede di Rc di via Marianna Nistri, durante una riunione di giovani simpatizzanti del partito. L’aggressore, come già riportato dalla Nazione ieri, aveva la testa rasata ed era vestito di nero, così come l’amico che lo ha accompagnato nel blitz. Prima di colpire il coetaneo, si è presentato con nome e cognome. Un episodio orribile, di cui ora dovrà rispondere: gli atti dell’indagine sono stati trasmessi alla procura dei minori. Il ragazzo ferito allo zigomo ha dovuto ricorrere al pronto soccorso e ha una prognosi di dieci giorni.

IERI pomeriggio Rifondazione ha organizzato un presidio di condanna dell’aggressione in piazza del Comune, a cui ha partecipato una cinquantina di militanti, oltre a rappresentanti di Pd e Cgil. A un certo punto ci sono stati attimi di tensione e reciproche schermaglie con un gruppetto di ragazzi simpatizzati di destra: sono volate offese, ma per fortuna — anche grazie alla presenza degli uomini della digos — nessuna violenza. Sono tanti i messaggi di solidarietà e di condanna arrivati ieri in redazione. A cominciare da quello della segreteria di Rifondazione: «Siamo di fronte a un atto di violenza politica — ha detto — da parte di due individui chiaramente riconducibili alla estrema destra nazi fascista. Serve una ferma condanna da parte delle istituzioni, forze politiche e società civile, condanna che chiediamo e auspichiamo». «L’aggressione è un fatto di una gravità inaudita», è il commento del capogruppo di Rc in Comune Leonardo Becheri e del segretario provinciale Nunzio Martino. E da Roma anche il segretario nazionale Paolo Ferrero ha inviato la sua solidarietà: «Allarma e sconcerta la penetrazione della violenza politica di destra specialmente tra i giovani», ha detto.

TRA i messaggi c’è anche quello di Sebastiano Campo, il segretario provinciale de La Destra, il fronte opposto. «Al ragazzo ferito nella sede di Rifondazione va la nostra solidarietà — scrive —. Dispiace che ci siano ancora persone che al confronto dialettico preferiscono lo scontro fisico per esprimere le proprie idee. L’impressione è che il mondo giovanile stia vivendo un momento di grave disagio e che alcuni ragazzi si nascondono dietro a sigle estreme. E’ giunto il momento di dialogare con i nostri giovani e farli dialogare fra di loro. Noi de La Destra abbiamo provato ad organizzare una manifestazione bipartisan sulla Legge Gelmini ed il risultato è stato estremamente positivo».

SOLIDARIETA’ arriva anche dal Pd. «Episodi di questo tipo, di matrice fascista — dice la segreteria — non possono e non devono verificarsi più. Invitiamo tutte le forze politiche a condannare ogni violenza: Prato è sempre stata una città democratica ed antifascista e lo resterà». C’è poi il candidato sindaco alle primarie Paolo Abati: «Ferma condanna a chi ha messo in atto la vile aggressione. I cittadini devono ritrovare insieme i valori di tolleranza e rispetto che fanno parte del senso civico e del dna di Prato». Anche il presidente della Regione Claudio Martini invia il suo messaggio: «L’aggressione neonazista mi indigna e mi preoccupa. Sono purtroppo sempre più frequenti gli episodi di provocazione da parte di gruppi di estrema destra e non dobbiamo assolutamente sottovalutarlie. Al ragazzo ferito vorrei dire di non lasciarsi intimorire, di non covare desideri di vendetta e di continuare a coltivare la sua passione politica».

C’E’ poi la Cgil: «Siamo molto preoccupati — dice — per un gesto che rappresenta un fatto grave in sé e rischia di alimentare un clima di scontro a cui Prato non è abituata. Occorre che sia fatto dalle autorità tutto il possibile per tenere sotto controllo la situazione». Infine, secondo il Partito dei Comitati di appoggio alla Resistenza, i due ragazzi che hanno compiuto il blitz nella sede di Rifondazione sarebbero «riconducibili a ‘Viking Division’, una formazione nazifascista che ha ripreso il nome di una divisione corrazzata delle SS tedesche». Una ricostruzione che il diretto interessato — nel frattempo denunciato per lesioni aggravate — ha smentito con la Digos: ha infatti affermato di riconoscersi in ideologie di destra, ma non in quelle di Viking Division o di Casa Pound.

da il Tirreno del 16/01/09
Rossi e neri si fronteggiano in piazza

Tensione al presidio di Rifondazione, denunciato l’aggressore
Diciassettenne accusato di lesioni aggravate Lo scontro fisico sembra soltanto rimandato
PAOLO NENCIONI

PRATO. Per un’ora, ieri pomeriggio, sotto lo sguardo perplesso della statua di Francesco Datini, si è tornati a respirare l’aria degli anni Settanta: da una parte i giovani di Rifondazione comunista e del Collettivo studentesco, dall’altra un gruppetto di simpatizzanti di destra venuti a saggiare la determinazione dei primi. Se non si è arrivati allo scontro fisico è solo perché c’era anche la polizia in piazza del Comune, dove era stato indetto un presidio per protestare contro l’aggressione di un ragazzo del Collettivo da parte di un paio di teste rasate, mercoledì sera nella sede di via Marianna Nistri.
Ma l’impressione è che quella di ieri sia stata una sorta di prova generale di uno scontro che è solo rimandato.
Prenderle a casa propria, come hanno fatto i giovani comunisti, non fa piacere a nessuno. E veder passare gli altri che accennano il saluto romano e se la ridono dietro lo schieramento dei poliziotti, com’è accaduto ieri, non fa che aumentare la tensione tra due mondi che non hanno niente in comune se non l’età e la frequentazione del web, dove volano sfottò, insulti e anche minacce di morte tra destra e sinistra.
Rifondazione sta organizzando per sabato 24 un corteo di protesta che dovrebbe riunire tutta la sinistra.
Intanto ieri la Digos della polizia, dopo una veloce indagine, ha individuato e denunciato per lesioni aggravate il giovane skinhead che ha aggredito e ferito al volto il sedicenne del collettivo. Andrea B. è un diciassettenne che vive a Maliseti con la madre. Il padre, arrestato un paio di volte negli ultimi anni, è tuttora in galera. I giovani di sinistra conoscono il figlio come un membro del gruppo Viking Division, anche se ieri sul forum pratese della sigla di estrema destra è comparso un messaggio in cui gli altri si dissociano, definendolo un semplice simpatizzante.
La sostanza non cambia. Rossi da una parte, neri dall’altra. Ieri pomeriggio i rossi erano una cinquantina, e accanto alle bandiere di Rifondazione c’erano quelle della Cgil. Da una parte anche Benedetta Squittieri, segretario del Pd. Mentre il sindaco Romagnoli, aprendo il consiglio comunale, ricordava che quella di via Nistri è stata «la prima aggressione fascista dopo trent’anni», il segnale di «un’ideologia che non è mai morta e che non è tollerabile», in piazza si sono radunati quelli di Rifondazione. Ospiti inattesi, ma non troppo, i ragazzi di destra. Sono arrivati alla spicciolata, poco dopo le 17. Nessuno striscione, nessuno slogan urlato, ma le due tribù (50 da una parte, una ventina dall’altra) si sono annusate e subito riconosciute. E il vecchio coro sui fascisti carogne che devono tornare nelle fogne ha scandito ogni accenno di provocazione, fin quando i neri si sono fermati fuori dal bar di Luciano Botrini, guardati in cagnesco dagli altri fino al termine del presidio, intorno alle 18.
Intanto si è capito che l’aggressione di mercoledì è arrivata al culmine di un clima di tensione sotterraneo tra destra e sinistra. Già alla fine dell’estate, dopo che qualcuno era penetrato nella sede di via Nistri tirando giù uno striscione, i responsabili di Rifondazione erano andati a parlare col questore Savi per denunciare il rischio che la situazione potesse degenerare. Anche perché un membro del Collettivo dice di aver ricevuto minacce di morte sulla piazza virtuale di Netlog. Il questore li ha rassicurati dicendo che la situazione era sotto controllo. E’ la speranza di tutti, ma le cose cambiano, non sempre in meglio.

Nessun commento: