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La mer, la fin...

sabato 3 gennaio 2009

Prato. Rifiuti, si riparte con le solite storie

Si riparte, se mai se ne fosse sentita la mancanza, con le solite storie sulla "questione rifiuti" in Toscana, ed in particolare nell'area metropolitana, puntando a questo giro sui possibili aumenti nel 2010 per la TIA (e sull'aumento già previsto per quest'anno).
Tema molto elettorale, che ovviamente viene visto quasi sempre dal punto di vista di ASM, e mai di chi da tempo propone soluzioni alternative alla gestione del ciclo dei rifiuti.
Le campagne "capillari" di ASM sono ben lontane dall'essere così capillari, intanto, anche solo perché la diffusione radicale del porta a porta continua ad essere rimandata con scuse varie, pur sapendo benissimo che l'applicazione integrale comporterebbe una crescita immediata della raccolta differenziata e potrebbe portare l'area pratese a quel 55% posto come obiettivo del patto di area.
Una soluzione che, dove applicata, ha portato notevoli benefici in tutti i termini, dai costi di conferimento in discarica alla riduzione della TIA anche in misura consistente.
Sulla mancanza di una "filiera del riciclo", più volte abbiamo detto, e continuiamo a chiederci perché proprio ASM non abbia intrapreso, nella crisi Recoplast, i passi necessari all'acquisizione dell'impianto, magari cercando la consulenza anche del Centro Riciclo di Vedelago, per poter trasformare il "costo di smaltimento" del differenziato in una potenziale fonte di guadagno.
Ma, si sa, quello dell'inceneritore -e dell'incenerimento , tema sempre in agguato quando si parla di rifiuti - è un affare che fa gola... anche in tempi di campagna elettorale...
MV


da la Nazione del 03/01/08
Tia: aumento del 3.5%
Scongiurata la stangata Rincari solo per l’inflazione. L’incognita 2010
NIENTE stangata sulla Tia, la tariffa di igiene ambientale. Nel 2009 la bolletta dei rifiuti aumenterà per famiglie e imprese del 3.5%, cioé il tasso di inflazione. Un aumento quindi contenuto, nonostante la crescita dei costi di smaltimento, che però non è detto possa essere confermato anche nel 2010. Sul fronte dell’immondizia, infatti, i problemi restano molti.

LA BUONA notizia riguarda la raccolta differenziata: Prato ormai veleggia verso quota 43%, una delle più alte in Toscana e fra le migliori in Italia, grazie alle campagne capillari di Asm. Anche per questo risultato, la quantità di rifiuti da portare in discarica è diminuita del 6%. Così sono circa 120mila le tonnellate di rifiuti indifferenziati, 90mila delle quali smaltite nella discarica di Peccioli, 20mila in più del 2007. L’accordo con il Comune pisano nel 2010 sarà però rivisto nella parte economica — la quantità d’immondizia pratese che garantisce di assorbire resterà la stessa fino al 2012 —, e non è affatto detto che per le attuali tariffe ci si limiti ai ritocchi in base all’inflazione.

LE DISCARICHE toscane sono ormai quasi tutte vicine all’esaurimento (solo Peccioli assicura ancora buone potenzialità di conferimento) e gli impianti di smaltimento non ci sono ancora. L’accordo di programma firmato nel dicembre 2006 per l’area metropolitana prevede la realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini — ancora ben lontano dall’essere operativo — e nel 2010 una verifica sulla necessità di costruire anche quello ipotizzato al Calice, in zona Pantanelle. Lo stesso accordo si basava su due assunti che risultarono immediatamente velleitari e che oggi sono palesemente impossibili: la diminuzione del 15% dell’immondizia prodotta nell’area entro il 2010 (i rifiuti sono sostanzialmente stabili) e il raggiungimento per la stessa data del 55% di differenziata (Prato, la provincia più virtuosa, è al 43%). Sulla carta la capacità di smaltimento è quindi insufficiente, ma è assai improbabile che di questi temi si discuta seriamente del problema, visto che siamo di fatto già in campagna elettorale.
QUANTO alla differenziata, se l’aumento dei rifiuti conferiti in modo intelligente è certamente un vantaggio per l’ambiente, oltre che un comportamento civile, è anche vero che comporta costi di smaltimento in crescita. Asm prevede un incremento di 400mila euro per le spese di trattamento, dovuto soprattutto alle maggiori tariffe per vetro e lattine, che negli ultimi mesi sono quasi raddoppiate. La chiusura della Recoplast di Agliana non ha certo favorito l’andamento dei costi, che si prevedono in aumento anche nel 2009. Ci sono insomma molti motivi per immaginare che per la Tia nel 2010 il ritocco limitato all’inflazione non sarà sufficiente. Prima, però, c’è da votare, poi si vedrà.
Anna Beltrame

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