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da la Nazione del 08/01/09
Abati: «Nel programma le idee dei cittadini» Cinesi, linea dura:‘Basta tolleranza’
TRE IDEE per il programma. E’ con una cartolina verde, più un sito internet e gli sms, che Paolo Abati, pronto a correre alle primarie Pd contro Massimo Carlesi per la poltrona di sindaco, cerca il contatto con gli elettori, con quei cittadini che nel suo progetto politico dovranno aiutarlo «a riportare in alto la cultura dell’essere pratese, a ritrovare il senso profondo di concetti come lavoro, impegno e solidarietà».
Abati ha scelto la O.B. Stock, l’azienda che fornisce le stoffe al grande cinema, per presentare il materiale che caratterizzerà la sua prossima campagna elettorale. Oltre al sito internet ci sono tre cartoline: una per presentarsi, l’altra per descrivere a grandi linee la «sua» Prato e la terza per raccogliere le idee dei cittadini, «perché adesso serve il contributo di tutti». [...]
«Ogni contributo sarà valutato e vorremmo contattare tutti coloro che invieranno le loro idee — ha detto ancora Abati — Le migliori finiranno poi nel mio programma». Già, ma quale programma? Abati prima di tutto ha voluto mandare un messaggio chiaro al partito ricordando che «i nomi sono importanti ma ora è il momento delle scelte», poi ha aggiunto tre parole che secondo lui definiscono il taglio della sua candidatura: «Adesso servono unità, velocità d’azione e convivenza, una sfida da vincere nel segno della legalità. La mia Prato deve nascere sull’unione delle idee».
Quanto al progetto della «Pratotrade» cinese, che ha suscitato qualche dubbio nel deputato Andrea Lulli, Abati ha ribadito il suo giudizio positivo «purché alle parole seguano i fatti. E’ la prima volta che le aziende cinesi pensano ad un consorzio che lavori nel rispetto della legge e questo mi sembra importante — ha aggiunto — A questo punto o tutti lavorano in modo corretto, oppure le ditte orientali devono chiudere. Non sono un convertito dell’oggi e non sarà facile raggiungere certi risultati, ma non si può più essere tolleranti, anche se controlli e repressione non bastano. Non ci sono scorciatoie». Infine una battuta sui possibili alleati: «Mi pare che le forze con cui il Pd sta dialogando (Verdi, PdCi, Sd ed i vendoliani di Rifondazione) siano tutte di governo. Non le definerei sinistra radicale e per quanto mi riguarda ho buoni rapporti con tutti».
L. B.
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