Come abbiamo accennato, la vicenda della proposta di un consorzio tra le imprese cinesi del pronto moda che fanno della qualità il loro punto di forza ha scatenato una serie di polemiche, soprattutto dopo gli interventi di Lulli (poco favorevole) e di Abati, che si è mostrato più interessato al progetto (peraltro, stando a quanto possiamo leggere dai giornali, anche lui commettendo un sonoro errore di prospettiva). E così, a fianco dell'intervento di Bini, risalta quello di Silli, che non solo non vede l'utilità del consorzio (perché secondo lui esistono già le associazioni di categoria... e allora la Pratotrade italiana a che serve???), ma che si chiede perché "premiare" le aziende che farebbero solo quello che dovrebbero fare, cioè rispettare le leggi.
Sfugge, sembra, il fatto che nessuno sta cercando "premi", ma che per la prima volta a Prato e nella comunità cinese- all'interno di un comparto come quello del pronto moda - aziende che lavorano rispettando standard di qualità della produzione, ed ovviamente anche legali (ma non è l'aspetto fondamentale!) vogliano emergere dalla massa evidenziando le loro caratteristiche e creando una struttura di servizi in grado di supportarne ulteriormente lo sviluppo. Tanto che il progetto, stando a quanto riportato dalla stampa, sarebbe aperto anche agli imprenditori pratesi...Niente premi, come è evidente, ma solo quel "fare sistema" che tanto piace negli ambienti industriali.
Alcuni ne intravedono le potenzialità, altri purtroppo lo usano come una clava elettorale, chi volendoci mettere per forza il "cappellino" (Abati), chi parlando a vanvera (Bini e Silli) perdendo l'ennesima occasione per costruire ponti con la comunità cinese.
Mala tempora currunt...
MV
da la Nazione del 08/01/09
SILLI (PDL) «NO AL ‘PRATOTRADE’ INCORAGGIATO DA ABATI. E CARLESI CHE PENSA?» «Cinesi: il Pd ha due pesi e due misure»
ANCHE il coordinatore comunale di Forza Italia Giorgio Silli si scaglia contro il candidato sindaco del Pd Paolo Abati a proposito della questione cinese. «Abati cerca consensi nella comunità orientale — dichiara l’esponente azzurro —, aprendo alle ditte ‘virtuose’, a proposito del progetto Pratotrade in vesrione cinese. Ne prendiamo atto, ma non capiamo la necessità di spingere queste aziende a consorziarsi. Forse per creare un nuovo ente dove posizionare qualche amico, o dal quale, un domani, pescare voti?». Ad opinione di Silli, «esistono già delle associazioni di categoria che lavorano in maniera eccellente, perché creare altre realtà?». Secondo l’esponente azzurro, quindi, se le aziende cinesi vogliono integrarsi dovrebbero farlo completamente. «Ma un’altra riflessione va fatta — aggiunge —: non si capisce perché si dovrebbe premiare con la nostra attenzione chi fa quello che dovrebbe, cioé rispettare le leggi. Vengono premiate o ‘attenzionate’ le aziende pratesi per questo? Vengono premiati i nostri artigiani per questo? Direi proprio di no, anzi vengono falcidiati per piccole incongruenze, vengono multati o costretti a chiudere per una sicurezza di un telaio messa male o per un estintore spostato di pochi metri. Le dichiarazioni di Abati, legittimano in sostanza i due pesi e due misure usati da questa amministrazione nel trattare imprenditori italiani e imprenditori cinesi». Infine, l’ultimo affondo di Silli è per l’altro candidato del Pd alle primarie per il ruolo di sindaco, cioé l’ex assessore al traffico Massimo Carlesi. «Non si legge nulla di Carlesi sui giornali — conclude —: è stato già fatto fuori? Vorremo sapere anche le posizioni di chi, teoricamente, potrebbe essere candidato a sindaco dal Pd come l’attuale presidente del Consiag».
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