E forse, invece di intervenire direttamente come amministrazioni, l'idea di un consorzio tra le varie partecipate che attualmente gestiscono i cicli dei rifiuti nelle tre province ancora non è venuta a nessuno? Eppure, sarebbe la soluzione più veloce e più semplice, ovviamente di fronte ad un piano industriale serio, e non ad un salvataggio tanto per fare...
MV
da il Tirreno del 04/01/09
Uno spiraglio per salvare la Recoplast
AGLIANA. Ci sono ancora speranze di salvataggio per la Recoplast di Agliana (Pistoia).
«Vorremmo definire la questione entro la fine del mese - afferma il vicepresidente della Provincia di Pistoia, Giovanni Romiti - ma la situazione è complessa. Occorre prima verificare con Bruxelles le possibilità concesse dalla legge europea a un intervento economico pubblico finalizzato al recupero di un’impresa privata. Ora se ne sta occupando l’assessore regionale all’Ambiente, Annarita Bramerini. Nel frattempo, per i dipendenti ci sono gli ammortizzatori sociali».
La necessità di salvare la Recoplast deriva dalla carenza regionale di impianti di trattamento e trasformazione che permettano di rendere realmente efficace la raccolta differenziata.
«Siamo indubbiamente carenti delle strutture essenziali per il riciclaggio dei rifiuti - spiega ancora l’assessore pistoiese - Va bene portare avanti la raccolta differenziata porta a porta, ma bisogna anche pensare al dopo».
Un piano di salvataggio per la Recoplast
Romiti: «Prima però Bruxelles dovrà dire sì all’intervento pubblico»
Intanto sono previsti degli ammortizzatori sociali per i dipendenti
AGLIANA. Non si sono ancora perse del tutto le speranze di recuperare la fallimentare condizione della Recoplast di Agliana. Il caso della fondamentale azienda di riciclaggio della plastica è stato, infatti, inserito nel Piano di programmazione interprovinciale dell’Ato unico “Toscana Centro” per la gestione dei rifiuti delle tre province di Prato, Pistoia e Firenze. Ma si tratta di una voce ancora lasciata in sospeso. «Vorremmo definire la questione entro la fine di gennaio - ha detto il vicepresidente della Provincia di Pistoia, Giovanni Romiti - ma la situazione è complessa».
«Occorre, prima, verificare con Bruxelles - prosegue Romiti - le possibilità concesse dalla normativa europea a un intervento economico pubblico finalizzato al recupero di un’impresa privata. In questo momento, se ne sta occupando l’assessore regionale all’Ambiente, Annarita Bramerini. Nel frattempo, per i dipendenti abbiamo preventivato degli ammortizzatori sociali».
La necessità di salvare la Recoplast deriva da una netta insufficienza regionale di impianti di trattamento e trasformazione che permettano di rendere realmente efficace la pratica della raccolta differenziata.
«Siamo indubbiamente carenti delle strutture essenziali per il riciclaggio dei rifiuti - spiega l’assessore provinciale - È giusto portare avanti l’iniziativa della raccolta differenziata porta a porta, ma bisogna anche pensare al dopo».
All’Ato unico è stato affidato il compito di risolvere il deficit e completare con l’ultimo anello mancante della catena del riciclo.
«Non è possibile negare il fatto che in Toscana siamo in ritardo nello sviluppo di questo settore - ha continuato Romiti - Per un intervento coordinato ed efficace è fondamentale la soluzione dell’Ato unico e di un elemento di programmazione unitario. In quest’ottica, è stato anche assegnato al Cispel l’incarico di realizzare un piano industriale che possa creare un’aggregazione tra le tante aziende che si occupano dei rifiuti nelle tre province e arrivare così a una nuova realtà industriale».
Il Piano di programmazione interprovinciale deve essere completato entro il primo quadrimestre del 2009 e, oltre all’eventuale recupero della Recoplast, prevede l’apertura dell’impianto di compostaggio di Piteglio per il riciclo dei rifiuti organici.
Sono, inoltre, già preventivati i cantieri per il potenziamento dell’inceneritore di Montale e delle discariche del Cassero e di Monsummano.
«Con la promozione del porta a porta si mira a raccogliere il 55% dei rifiuti” - spiega Romiti - Il resto non può che essere ancora smaltito nelle discariche o negli inceneritori. In particolare, i rifiuti speciali delle industrie, che vengono smaltiti nella discarica di Serravalle, sono una massa che supera di tre volte quella dei rifiuti urbani. Si tratta di un settore molto delicato, che di solito viene ignorato e di cui abbiamo preferito occuparci noi, con la costruzione della discarica, piuttosto che lasciarlo fuori controllo».
In sostanza, per il 2009, l’obiettivo della Provincia di Pistoia riguardo la gestione dei frutti della raccolta differenziata è quindi quello di dotarsi di centri che possano intanto riciclare la plastica, con il recupero della Recoplast, e dei rifiuti organici, con la struttura di Piteglio e con un’ipotesi, non ancora formalizzata, di un impianto di compostaggio per raccogliere gli scarti verdi dei vivaisti.
Francesca Garra
1 commento:
Quali sono i motivi per cui chiude la recoplast?! E' vero che ci sono delle problematiche di natura ambientale sottoposte da USL e Arpat?! Se si...di cosa si tratterebbe?!
Che differenza c'è tra la Recoplast e la Recovered?! Sono la stessa ditta?!
Grazie delle informazioni che vorrai darmi...e complimenti per il blog...
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