TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 23 maggio 2009

Prato. Tanto rumore per nulla

Altra gitarella romana per i politici nostrani assolutamente inutile... E ora pure il centrodestra dovrà fare i conti con il proprio fallimento!
Complimentoni!
MV

da il Tirreno del 23/05/09
Distretto, nessun provvedimento ad hoc

Il ministero: «Passate le vostre richieste al tavolo moda nazionale»

Sarà invece costituito un tavolo di lavoro per sviluppo e rilancio dell’economia locale

PRATO. Chi pensava a una soluzione per i problemi di Prato alle porte delle elezioni amministrative è rimasto deluso. Il ministero allo sviluppo economico l’ha detto chiaro: provvedimenti ad hoc per Prato non ci saranno ma specifiche richieste potranno essere assorbite dalle misure in fase di studio con il tavolo nazionale del tessile moda. La palla quindi adesso passa alla diplomazia interna alle associazioni che dovranno ben gestire i rapporti con i rispettivi nazionali. Il rischio sennò, con una Prato che ha una crisi che dura da più tempo, è quello di veder approvare misure inutilizzabili per il cuore tessile toscano.

Prato ieri è approdata a Roma. Il tavolo di distretto ha incontrato mattina il direttore del ministero allo sviluppo economico, Andrea Bianchi, e il capo di gabinetto del ministro, Luigi Mastrobuono. La delegazione - guidata dal presidente della Provincia - ha illustrato la piattaforma di richieste che dal febbraio scorso sono oggetto della mobilitazione delle istituzioni e delle forze economiche e sociali pratesi. Nel corso dell’incontro la componente ministeriale ha spiegato che le risposte alla piattaforma pratese non possono essere contenute in uno specifico provvedimento territoriale riguardante il distretto ma possono essere articolate all’interno delle misure tuttora in corso di definizione al tavolo del tessile-moda. Per il distretto si profila invece - la convocazione è stata annunciata entro dieci giorni - la costituzione di un tavolo di lavoro finalizzato a definire un accordo di programma per le iniziative di sviluppo e rilancio dell’economia locale.
Per quel che concerne l’accesso al credito, ricordando il pacchetto di interventi messi in atto dal Governo, i dirigenti del ministero hanno annunciato l’impegno a confrontare le problematiche sollevate da Prato con i vertici dell’Abi. Sul fronte degli ammortizzatori sociali è previsto un intervento con le strutture del ministero del Lavoro per definire risposte alla richiesta di proroga della mobiltà.
Un po’ dolce, un po’ amaro il commento dei rappresentanti all’incontro. «Il fatto che non ci saranno provvedimenti specifici per Prato - sottolinea il presidente degli industriali Riccardo Marini - non è una sorpresa, anche se è sempre una cosa difficile da digerire: confidiamo nel tavolo nazionale del tessile». «Ci attendevamo attenzione in tempi decisamente più rapidi - è il commento del presidente Massimo Logli - e nella situazione in cui ci troviamo la questione tempo non è indifferente. Un accordo di programma per il rilancio e il sostegno alla competitività può essere uno strumento utile. Certo sarebbe stato molto meglio attivare il tavolo tecnico prima. Oggi saremmo a discutere iniziative concrete».


da la Nazione del 23/05/09
“Rammarico” e speranze dopo l’incontro al ministero

Il Governo: «No a misure speciali per Prato»
di ROBERTO DAVIDE PAPINI
VISTA LA CRISI del tessile, il distretto pratese potrebbe passare dalle pezze alla produzione di mobili, tavoli soprattutto. Infatti, la delegazione pratese del “tavolo” di distretto, esce dall’incontro del “tavolo tecnico” al ministero dello sviluppo economico con in tasca la promessa di un nuovo “tavolo di lavoro” (per un accordo di programma per lo sviluppo e il rilancio dell’economia locale) e con l’assicurazione che le richieste contenute nella piattaforma pratese possono essere affrontate all’interno del “tavolo” del tessile-moda. Scherzi a parte, al di là di questa moltiplicazione di “tavoli”, l’esito dell’incontro di ieri è interlocutorio. Viene confermata l’attenzione del Governo verso i problemi del distretto, ma arriva un secco no alle richieste di provvedimenti specifici per il territorio pratese. In particolare, tra le richieste c’era anche quella di sospendere gli impegni fiscali a carico delle imprese dell’area. Per quel che concerne l’accesso al credito, i dirigenti del ministero hanno annunciato l’impegno a confrontare le problematiche sollevate da Prato con i vertici dell’Abi, mentre sugli ammortizzatori sociali è previsto un intervento con le strutture del ministero del lavoro per definire risposte alla richiesta di proroga della mobiltà.

DI DELUSIONE non parla apertamente nessuno, un po’ perché forse non c’erano grandi aspettative: Non mi ero fatto molte illusioni», dice il segretario della Cgil Manuele Marigolli. Da parte artigiana, comunque, la delusione traspare. «Registro con rammarico una chiusura a un provvedimento ad hoc per Prato», dice Stefano Betti, vicepresidente Cna, sperando però in sviluppi positivi dai gruppi di lavoro su credito e ammortizzatori sociali. Andrea Belli (presidente di Confartigianato Federmoda) condivide il rammarico, ma sottolinea «la volontà di appoggiare e finanziare progetti condivisi di rilancio». Marigolli ritiene che «il giudizio dopo questa riunione è sospeso, bisogna vedere cosa verrà fuori dagli sviluppi futuri».

PER IL presidente della Uip, Riccardo Marini, «il fatto che non ci saranno provvedimenti specifici per Prato non è una sorpresa, anche se è sempre una cosa difficile da digerire; confidiamo nel tavolo nazionale del tessile. Interessante la prospettiva di consentire alle aziende di distretti o reti di imprese di poter chiedere la cassa integrazione ordinaria senza l’obbligo di fare previsioni per la ripresa della piena attività». Il presidente della Provincia, Massimo Logli, prova a guardare l’aspetto positivo: «La grande mobilitazione del distretto sta producendo risultati. Certo ci attendevamo attenzione in tempi decisamente più rapidi e nella situazione in cui ci troviamo la questione tempo non è indifferente. Un accordo di programma per il rilancio e il sostegno alla competitività può essere uno strumento utile. Certo sarebbe stato molto meglio attivare il tavolo tecnico prima. Oggi saremmo a discutere iniziative concrete». Secondo Logli, l’assenza di provvedimenti specifici per Prato «può anche essere comprensibile, l’impirtante sarebbe avere provvedimenti ritagliati su caratteristiche e necessità dei sistemi distrettuali».

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