TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

domenica 1 giugno 2008

Helios, una storia tesa.

Quali saranno stati i motivi e i criteri che hanno indotto la scelta della società Helios come azienda unica per la raccolta dei rifiuti nelle province di Firenze, Prato e Pistoia?
E' una domanda che si fanno in molti nel circondario. A Prato un po' meno.
In consiglio comunale è toccato a Masssimo Taiti, dell'omonima lista, sollevare la questione che interesserà i comuni facenti parte della cosiddetta area metropolitana, assorbendo Publiambiente S.p.A. che avrebbe il 44,45% del capitale, pari ad € 500.000
Quadrifoglio S.p.A. sempre con il 44,45%, quindi pari ad € 500.000
e A.S.M. S.p.A. con l'11,10% pari ad € 125.000.
Prima precisazione : i sindaci dei comuni coinvolti che vanno dal Mugello fino a Pistoia hanno stipulato accordi senza passare dal consiglio comunale, dimenticandosi completamente che il Comune non è una società privata, e senza che sia stata approvata una legge regionale sui servizi.
Ma questo diventa più grave se si analizza il percorsi della Helios, che fino ad ora gestiva i rifiuti in altre regioni.
Helios ha acquisito azioni di società cedendole dopo un breve periodo, in genere per problemi finanziari (vedi la Helenia Paestum che aveva registrato nel 2005 una perdita annuale di oltre 700 mila euro) oppure ha quote di partecipazioni in società come l’Arzano Multiservizi s.p.a. che ha ricevuto un’interdittiva antimafia dalla Prefettura di Napoli.
La partecipata Holme invece è a sua volta partner della Mita che fa la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti in altri comuni del napoletano tra cui San Giorgio a Cremano e Acerra (dove è in costruzione l’inceneritore messo sotto inchiesta).
Nel 2006 Mita ha subito perdite per un milione e 750mila euro. I revisori dei conti “hanno rilevato numerosi sprechi nella gestione della società, ma soprattutto molteplici omissioni che riguarderebbero due società di cui Mita detiene la maggioranza del capitale.
In particolare, per la Holme spa, fondata in partenariato con alcune istituzioni toscane con l’obiettivo, mai realizzato, di gestire servizi ambientali in tutta Italia, si registrerebbero alcune «incongruenze nei bilanci»”.

Allora, che dire?
Ci vogliamo pensare un pochino su prima di dare a questa società la gestione dei nostri rifiuti (e degli inceneritori esistenti e in progetto)?
Vogliamo anche capire perchè si è arrivati a sceglierla? E perchè non ne sapevano niente i consigli comunali? (altro che partecipazione!)

Municipio Verde

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