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La mer, la fin...

venerdì 16 gennaio 2009

Memento. Avvisi di garanzia per la morte del ferroviere

da la Nazione del 16/01/09
Ferroviere travolto sul lavoro Avvisi di garanzia per manager e capocantiere

DUE AVVISI di garanzia per omicidio colposo sono stati emessi dalla procura di Firenze per la morte di Alessandro Marrai, l’operaio cinquantenne pratese travolto da un carrello mentre lavorava sui binari vicini alla stazione di Firenze Castello. Destinatari degli avvisi sono il rappresentante legale della società «Elettrofer» di Rignano sull’Arno — la società che lavora per «Italferr» nella sistemazione delle linee dell’alta tensione tra i binari — e il capocantiere della stessa azienda sotto la cui responsabilità lavoravano gli operai coinvolti nel tragico incidente. L’iniziativa del magistrato Luciana Singlitico è immediatamente successiva alla conclusione del lavoro svolto dai tecnici dell’Asl e agli esiti degli accertamenti condotti dalla polizia giudiziaria. Accertamenti che necessiteranno di ulteriori sviluppi quali, ad esempio, una perizia tecnica sui due carrelli coinvolti nell’incidente: uno è quello che ha travolto Marrai e ferito i colleghi Alfio Bardelli, 53 anni (al quale è stata amputata parte della gamba sinistra), e Andrea Tomberli, 26 anni, di Campi Bisenzio; l’altro è un mezzo posizionato sullo stesso binario secondario lungo il quale lavoravano i tre operai.
L’incidente di Castello ha avuto fin dall’inizio alcuni punti oscuri: il primo è che nessuno dei tre uomini che si trovavano al lavoro sulla linea ferroviaria indossasse i giubbotti catarifrangenti obbligatori in questi casi; il secondo, ancor più importante e all’origine della doppia iscrizione nel registro degli indagati, è che il gruppo di operai si trovasse al lavoro sui binari sbagliati. Secondo fonti investigative, gli operai avrebbero dovuto essere sul binario a monte, a sinistra di quello dove è transitato il carrello, e non a destra dove effettivamente si trovavano. Dagli accertamenti sarebbe infatti risultato che sul carrello si trovavano sia il manovratore sia chi aveva il compito di controllare se l’area di passaggio del mezzo fosse sgombra. L’operaio «vedetta» — un giovane extracomunitario — si trovava sulla sinistra del carrello e controllava in quella direzione e in avanti, proprio perché sarebbe stato a conoscenza del fatto che alcuni operai si dovevano trovare a sinistra rispetto al loro senso di marcia. Così, almeno, gli sarebbe stato detto dai superiori. Quando però l’uomo ha visto delle ombre muoversi sull’altro lato, sarebbe stato ormai troppo tardi per evitare l’impatto fra il carrello e i suoi colleghi. Erano da poco trascorse le 23 del 2 ottobre: il carrello uccise sul colpo Marrai; Bardelli ebbe la gamba sinistra straziata; Tomberli riuscì a saltar via in tempo. L’ipotesi che i tre fossero al lavoro sul binario sbagliato ha spinto gli inquirenti a muoversi nella direzione delle responsabilità e delle presunte omissioni dei superiori degli sfortunati operai: in questo senso, pertanto, va letta l’iscrizione nel registro degli indagati del responsabile della «Elettrofer» e del capocantiere, entrambi difesi dall’avvocato Federico Bagattini. I due, comunque, potrebbero essere solo i primi di una lista più cospicua di prossimi indagati.
Gigi Paoli

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