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La mer, la fin...

giovedì 15 gennaio 2009

Memoria. La Primavera di Praga.

Jan Palach : anniversario di un martirio

Firenze 15 gennaio '09

"Jan Palach con la sua scelta del martirio personale come estremo atto nonviolento di amore per la libertà fu l'antidoto necessario per milioni di giovani in Europa e in tutto il mondo per non far sfociare lo straordinario movimento del 68 nella ideologia del comunismo realizzato - ha dichiarato Fabio Roggiolani, consigliere regionale Verdi in Regione Toscana .
Francesco Guccini, con la canzone della "Primavera di Praga", lo esaltava mentre era presente nelle piazze assieme alle canzoni truculente che spesso si usavano allora; e ogni volta che si parlava di comunismo, leninismo, stalinismo, Jan Palach era lì a ricordarci che la libertà non si baratta con nessuna motivazione ideologica. La libertà come sogno, speranza per cui si muore, e non vissuta come in questi ultimi anni come un fardello pesante, un impedimento al rapido decidere e governare.
La storia ha fatto giustizia di molte di queste cose - ha proseguito Roggiolani - e in questo momento corriamo il rischio terribile che, affermato nel paese il giudizio contro tutte le ideologie totalitarie, si perda la voglia di costruire la partecipazione, la democrazia, il diritto di critica e il dovere dell'ascolto. La libertà è un concetto profondo, non può essere un trucco. Le società occidentali assomigliano in questo momento al Grande fratello di Orwell, più che alla libertà sognata da Jan Palach.

Il ricordo della sua morte - ha concluso Roggiolani - ci serva da riflessione e non da vessillo da sbandierare contro gli altri."

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