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da il Tirreno del 04/01/09
Menchetti: «Ora basta, querelo Biscotti»
Il sindaco replica alle accuse e invita il Pd a scaricarlo
Conflitto d’interessi? «Non c’è nessun conflitto d’interessi. E’ noto a tutti che convivo dal 2006 con una persona che è dirigente del Comune, assunta con regolare concorso nel 2001. Ma io non ho dato alcun incarico in contrasto con la legge. Tra l’altro la riorganizzazione del Comune fu avviata nel 2004 quando ero sposato con un’altra donna».
La querela. «Il suo è un giudizio appannato dalla cattiveria e da un livore personale che ormai ha stancato tutti. E’ una situazione che va risolta e personalmente la risolverò con il mio avvocato. Aspetto che torni dalle vacanze e poi presenterò querela contro il signor Biscotti. Poi sarà la magistratura a pronunciarsi».
Il nodo politico. «Dal punto di vista politico, invece, è bene che chi deve decidere lo faccia. Visto che non perde occasione per attaccare, oltre al sindaco, il capogruppo e il segretario del Pd, è ora che il gruppo e il partito affrontino la questione e sciolgano questo nodo. Non è possibile far finta di niente».
Opposizione in maggioranza. «Questa persona dice di essere parte della maggioranza, ma in cinque anni non ha mai votato un bilancio, con vari pretesti. La sua è una posizione isolata nel gruppo Pd, non ha più ruoli o incarichi. In questa legislatura non ha condiviso alcunché: la realizzazione della seconda tangenziale, la politica di difesa del territorio, i servizi ai cittadini, la trasformazione della città. Nulla. La sua è stata un’opposizione organica. E allora bisognerebbe prendere atto che ormai fa parte organicamente dell’opposizione».
I duellanti. Menchetti ricostruisce così l’origine dell’eterno duello con Biscotti. «Quando fui eletto la prima volta, mi disse: “Tu devi avere un ruolo di rappresentanza, al resto ci penso io”. Ma siccome non sono il fantoccio di nessuno, non gli ho mai permesso di fare l’amministratore al mio posto. Durante la legislatura dovetti togliergli le deleghe perché non portava avanti il programma dell’amministrazione e nel 2004, per lo stesso motivo,non l’ho rivoluto in giunta. Da qui nascono gli attacchi».
Il bilancio. «Ma quale “finanza creativa”. Vendiamo due immobili del Comune: l’ex sede dell’Istituto d’arte, ora trasferito dalla Provincia, e un edificio di Bagnolo dove stanno le famiglie sfrattate. Per l’emergenza abitativa realizzeremo altri alloggi più decorosi, e intanto, liberando quell’immobile che è nella piazza centrale di Bagnolo, potremo riqualificare la frazione. Quanto agli impianti sportivi, in bilancio sono previste le risorse a carico dei privati per il campo di Oste. Visto che l’impianto lo possono fare i privati, abbiamo preferito destinare le risorse del Comune ai servizi, a cominciare dagli asili: non a caso Montemurlo è l’unico Comune che non ha graduatorie per nido e asili».
Pd e poltrone. «Se lui non condivide nulla di quel che fanno l’amministrazione comunale e il Pd, non si capisce perché voglia rimanere lì. Forse perché è un modo di avere delle poltrone. E’ stato presidente dell’Ato 10 rifiuti fino al suo scioglimento, con uno stipendio di 2.500 euro al mese, nonostante la legge sollevi qualche dubbio sul fatto che un consigliere comunale possa percepire quel compenso».
P.T.
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