TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 9 gennaio 2009

Pistoia. Capecchi e il tramonto su Pistoia.

Non ci sembra proprio tanto chiaro il senso di ciò che dice Capecchi e che cosa non abbia funzionato della bella stagione dell'Arcobaleno su Pistoia che vide i Verdi alleati della società civile e degli ambientalisti conquistare oltre il 13% alle elezioni comunali. Avevamo riposto molte speranze su questa esperienza bella e innovativa ma soprattutto capace di affermarsi e di essere compresa dalla gente. Il problema non è tanto di avere o no una tessera in tasca, ma semmai quello di rimanere saldi sulla strada imboccata, senza farsi assorbire da un sistema che sgonfia ogni entusiasmo e uccide ogni utopia. I comodi divani e gli scranni dei Consigli addormentano le coscienze e fanno smarrire i motivi che ci hanno mobilitato. Auguri Pistoia! mv


Capecchi, addio ai Verdi e al consiglio «Ormai lontano dalla politica, ma la passione di Cecilia è la mia»
L'ex candidato sindaco spiega il suo appoggio all'avvocato che punta alle primarie per la Provincia

SAVERIO MELEGARI

PISTOIA. Appoggio e grande entusiasmo nei confronti di Cecilia Turco, candidata alle primarie del centrosinistra per le prossime elezioni provinciali. Sul principale tema politico di questo e dei prossimi mesi è ormai consolidata la posizione di Giovanni Capecchi, ex candidato sindaco a Pistoia nel 2007, attualmente consigliere comunale per la lista "Arcobaleno su Pistoia". Il suo è un parere personale, da indipendente, da esponente politico noto ma ormai estraneo ai partiti, visto che, dallo scorso anno, non ha più nemmeno la tessera del suo schieramento d'origine, i Verdi.
Il motivo?
«Ho poca fiducia nell'organizzazione del partito, nonostante condivida gli ideali» risponde Giovanni Capecchi.
Per lui la candidatura della Turco è la diretta conseguenza del terremoto che causò lui stesso un anno e mezzo fa strappando il 13% dei voti alle comunali e obbligando Renzo Berti a conquistarsi il secondo mandato al ballottaggio col rivale di An Alessandro Capecchi. C'è però un fatto singolare: nel programma della Turco ritorna fuori la previsione del nuovo ospedale. Ma l'opposizione a questa proposta era stata proprio il cavallo di battaglia della campagna elettorale dello stesso Capecchi.
Quattro candidati alle primarie del Pd per la presidenza della Provincia. Perché lei sceglie Cecilia Turco?
È la mia preferita per tre motivi. Il primo è il programma, perché la quasi totalità delle sue proposte si ritrovano anche in quello di "Arcobaleno su Pistoia" (la lista civica ambientalista che, alleandosi con i Verdi, sostenne la candidatura di Capecchi a sindaco, ndr) del 2007, come gli eccessivi costi della politica, la gestione dell'ambiente e dei trasporti. Il secondo motivo è la persona, perché trasmette tranquillità e, mantenendo la sua professione di avvocato, è sostenitrice della politica per servizio e non per professione. Il terzo è che, per le elezioni comunali, non ha sostenuto la candidatura di Berti a sindaco.
Parla di convergenza sui programmi ma, a pagina 11 del progetto firmato Cecilia Turco, si parla positivamente del nuovo ospedale. Non le sembra un controsenso rispetto a quanto sempre sostenuto da lei?
La nostra lista è sempre stata contraria all'ospedale al campo di volo, ma non ad un nuovo nosocomio in città ed è per questo che il programma è sottoscrivibile anche in quel punto. Chiaramente, oramai la vicenda è compromessa e non si può azzerare tutto il progetto che, comunque, è in mano al Comune e la Provincia non ha nessun potere. Ho sempre la speranza che prima dell'inizio dei lavori succeda qualcosa che li possa bloccare, anche se sono consapevole che non sempre le battaglie in politica si possono vincere. Con la sua convergenza sulla figura di Turco, qualcuno ha ventilato l'ipotesi che l'esperienza di "Arcobaleno su Pistoia" sia giunta al termine.
Cosa ne pensa?
Rispetto le opinioni di tutti e non voglio entrare nel merito delle polemiche, ma io rimango convinto del contrario. Una delle conseguenze del nostro risultato del 2007 è proprio la candidatura di Cecilia Turco. Se non ci fossero state le primarie per la scelta del candidato di "Arcobaleno" (primarie che poi premiarono appunto Giovanni Capecchi, ndr) e la campagna elettorale che ne scaturì, anche per la Provincia il toto-nome si sarebbe risolto con un accordo fra le segreterie di partito, senza un dibattito e senza cambiamento.
A distanza di due anni, quindi, il Pd a Pistoia apre alle primarie, proprio quello che non era successo per il sindaco Berti. Cosa comporterà questa decisione?
Finalmente si passerà per le primarie e la Turco ha la forza per poterle vincere, perché si tira fuori dai problemi e dalle beghe che il Pd deve combattere quotidianamente. Inoltre, non è la candidata di una corrente del partito ma di una parte importante di tutta la provincia che vuole un cambiamento di metodo.
Lei sempre pacato e da tempo deciso a vedere la politica pistoiese da lontano, schierato fianco a fianco per Cecilia Turco. Come mai?
Avevo già deciso di non occuparmi direttamente di queste elezioni perché sento il bisogno di distaccarmi da questo tipo di politica e capire cosa succede realmente e, per questo, dopo l'approvazione del bilancio in consiglio comunale, confermo la mia decisione di dimettermi da consigliere e rimanere per un po' estraneo alla vita politica. Quando faccio qualcosa è perché ho entusiasmo e, ascoltando le parole e leggendo il programma di Cecilia Turco, ho sentito in lei il mio stesso entusiasmo e ho aderito.
Nel suo schieramento alcuni hanno dato il loro appoggio a Daniela Gai. E se Cecilia Turco non vincesse le primarie di coalizione, cosa farà Giovanni Capecchi?
Il mio entusiasmo scenderà bruscamente e, al momento, sinceramente non so quale potrà essere la mia decisione, anche se ci troveremo di fronte ad una calma piatta di candidati che vedono solo rose e fiori nelle scelte fatte in passato.

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