TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

martedì 20 gennaio 2009

Prato verso le amministrative. Abati, fatti e parole

L'unico fatto, per ora, è che, grazie anche al tranquillo posto di lavoro da presidente di Consiag, Paolo Abati sta già facendo campagna elettorale nei mercati della città.
E giusto per non farsi mancare niente, eccolo intervenire su una questione "molto sentita", quella della pulizia e del decoro "dove è più forte la concentrazione delle comunità straniere". E come poteva essere assente dal dibattito tale tema?
E come si affronta, ovviamente, il "problema", in particolare in via Pistoiese? Con le "azioni d'urto", le squadre "speciali" dell'ASM (magari chiede a Benigni...) e la pattuglia fissa dei vigili urbani, proprio mentre lamentano carenze di organico strutturali.
Mah...
MV

da la Nazione del 20/01/09
Abati al mercato: «Terapia d’urto per Chinatown»

PAOLO ABATI ha chiesto tre idee anche agli ambulanti nel suo giro al mercato di ieri mattina. Il candidato del Pd alle primarie della coalizione di centrosinistra ha incontrato anche decine di cittadini distribuendo i tagliandi per la raccolta delle «idee per la città che vogliamo».
Abati è rimasto fra i banchi di viale Galilei per oltre un’ora, accompagnato dai giovani che lo sostengono, per raccogliere i suggerimenti ed invitare tutti al grande evento del 29 gennaio, quando al Politeama saranno presentati i primi punti del programma elettorale. Tra i problemi che la gente gli ha chiesto di risolvere, molto sentito quello relativo alla pulizia, il decoro e la cura di strade, piazze e aree dove è più forte la concentrazione delle comunità straniere.
«Per la zona di via Pistoiese e via Filzi — ha detto Abati rispondendo alla sollecitazione di due residenti — è necessaria un’azione d’urto con squadre speciali dell’Asm che garantiscano la pulizia più volte al giorno e con una pattuglia della polizia municipale che vigili costantemente e sanzioni i comportamenti scorretti. Su questo argomento ho già speso molte parole, ma saranno i fatti a parlare».

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