TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 9 gennaio 2009

Prato verso le amministrative. Giusto per la cronaca...

.. riportiamo altre inutili dichiarazioni di Abati sulla vicenda della "Pratotrade" cinese.
MV

da la Nazione del 09/01/09
“L’ARTICOLO 18
della Costituzione italiana sancisce il diritto dei cittadini di associarsi liberamente per fini che non sono vietati dalla legge penale. La legalità e il rispetto delle regole che io invoco e pretendo devono valere per tutti, in ogni ambito e ad ogni livello. Imprenditori cinesi vogliono consorziarsi? Lo facciano, nessuno può impedirlo. Vogliono dimostrare che operano nel rispetto delle regole e delle leggi del mercato? Facciano in modo che a parlare siano i fatti”.
Paolo Abati, candidato alle primarie di coalizione del centrosinistra per la corsa a sindaco, non si limita a rispondere alle critiche ma rilancia il concetto di apertura nei confronti della comunità cinese: “Ho chiaramente ribadito in più di un’occasione – spiega Abati – che non ci saranno sconti per nessuno, che il distretto dovrà viaggiare solo sui binari della conformità e della legalità. Se arrivano segnali che vanno in questa direzione, sono pronto a coglierli. Non è un nome o un logo che fa la differenza, e certo non possiamo obbligare nessuno ad iscriversi a questa o a quella associazione. Tutti però devono sapere che la legge è la stessa in questa, in quella o in un’altra associazione”. Abati parla anche dell’importanza di intercettare e raggruppare tutte le forze del mondo produttivo: “Nessun elemento periferico al sistema – ribadisce – ma tante forze, energie e idee concentrate su un unico obiettivo: il lavoro e la competitività nel rispetto delle regole”. Secondo Abati è importante che finalmente, di loro iniziativa, imprenditori cinesi sentano la necessità di uscire dalla cappa: “Si comincia a capire che qui c’è posto solo per chi si attiene ai dettami della legalità”.

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