TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 17 gennaio 2009

Prato verso le amministrative. Milone, quanti ricordi...

Povero Milone... Lui ha sempre detto tutto...
Un vero peccato che non ci dica il motivo per il quale, se da quattordici anni è inascoltato, solo ora ha deciso di rinunciare alle prebende che il potere gli garantiva, dal posto in consiglio comunale a quello successivo di assessore.
Potrebbe anche dirci come mai con gli "extraparlamentari" si è presentato alleato più di una volta...
Potrebbe financo dirci perché, nel citare il "blitz" dei giorni scorsi in una serie di attività gestite da cinesi da parte della Guardia Forestale e ASL, ometta - e di proposito - di riportare il fatto che tanti esercizi sono stati trovati in regola e ci sia stata collaborazione da parte dei titolari (in questo, i giornali sono stati univoci a riportare la nota diffusa il giorno successivo).
Forse perché i ricordi selettivi fanno comodo alla sua campagna elettorale?
MV

da la Nazione del 17/01/09
Milone:‘E adesso per colpa dei cinesi snobbano Prato’

IL CANDIDATO sindaco di Prato Libera&sicura Aldo Milone rispolvera la rassegna stampa del 1995 e cita una sua dichiarazione di allora: «Le aziende cinesi sbaragliano la concorrenza: è una rete di imprese che si muove in gran parte nell’illegalità, utilizzando manodopera clandestina». Ormai 14 anni fa, quando era presidente della commissione Prato città sicura, non lo ascoltarono molto e si dovette dimettere. «Mai parole furono più profetiche — commenta oggi —: ho una valanga di articoli pubblicati a partire dal 1995, articoli quanto mai attuali, se si pensa che di recente alcuni imprenditori pratesi sono stati snobbati perché accusati di proporre tessuti prodotti dai cinesi. Sono segnali forti e decisamente preoccupanti, dell’immagine che Prato, fino a poco fa distretto tessile d’eccellenza, sta assumendo».
Milone ricorda un’intervista del ’96: «Dissi all’epoca che per l’integrazione serviva soprattutto il rispetto delle regole — dice il candidato sindaco —. Il problema dei cinesi e della manodopera clandestina oltre che dell’illegalità latente è sempre stato uno dei miei punti cardine. Una battaglia che porto avanti da 14 anni. Questa comunità è completamente estranea ai pratesi vive nel più completo disinteresse delle regole, lo dimostrano i sequestrasti di alcuni giorni fa nei supermarket di via Pistoiese. Cibi scaduti, preparati con animali protetti, verdure coltivate tra le fabbriche del Marcolotto: come si può accettare che tutto questo avvenga sotto i nostri occhi?». Così oggi nel programma a cui Milone sta lavorando c’è l’idea di creare un pull costituito da vigili e personale Sori, «che si dedichi unicamente a questo settore, oltre a porre le basi per regolarizzare fin da subito le imprese gestite da cittadini cinesi, ad esempio, proponendo il versamento di una cauzione a garanzia al momento dell’apertura delle stesse aziende».

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