TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

giovedì 8 gennaio 2009

Prato verso le amministrative. Miloniani, un'altra occasione persa

Se ce ne fosse stato bisogno, Prato Libera&Sicura ha perso un'altra occasione per leggere meglio e parlare meno...
Perché l'uscita di Bini contro l'idea della "Pratotrade cinese", citando lo statuto di Pratotrade (a sproposito, ovviamente), vuol dire non aver capito veramente niente della proposta che si sta facendo strada - e lo dimostrano i segnali di interesse che invece vengono dagli industriali.
Ovviamente, non poteva mancare la trita e ritrita sparata sulle aziende da chiudere e sulle "rimesse" dei cinesi, a proposito delle quali vorremo chiedere a Bini se è a conoscenza del fatto che l'Italia, in passato, per molti anni ha beneficiato delle rimesse dei propri emigranti, tanto da farne una voce importante del proprio PIL... Forse no...
MV

«I BIANCHI
sono stranieri qui, le due comunità vivono fianco a fianco senza conoscersi», le parole del cinese di Prato intervistato dal Chicago Tribune sono il resoconto di una fallita politica di integrazione. Chi ha finora governato la città si vergogni dell’immagine che ne ha dato nel mondo e chieda scusa a tutta la comunità pratese. E adesso il candidato sindaco del Pd Paolo Abati dice che si può collaborare con la Pratotrade cinese: lo ringrazio perché se mai qualcuno avesse avuto dei dubbi sul cambio di rotta del prossimo candidato sindaco adesso è servito. Ad Abati ricordo cosa dice lo statuto di Pratotrade: ‘Sono ammesse a far parte di questa struttura esclusivamente le aziende che fanno della ricerca stilistica e della qualità una variante strategica fondamentale cui destinare risorse ed impegno’. Più chiaro di così. Non c’è proprio bisogno di alcun Pratotrade «parallelo», semmai per per liberare il distretto dall’illegalità e dalla concorrenza sleale basterebbe chiudere le aziende che dell’illegalità fanno il loro punto di forza e cambiare amministrazione alle prossime elezioni. E del miliardo di euro in rimesse che ogni anni da Prato finiscono a Pechino, cosa vogliamo dire? Questa, lo dico per il deputato Andrea Lulli, è purtroppo la realtà e non demagogia.
Gianluca Bini
Prato Libera&sicura

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