TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

venerdì 8 maggio 2009

Prato. Cari compagni, è una forzatura...

Riceviamo e volentieri pubblichiamo.
mv

Cari compagni ed amici di MV,


vi ringrazio per la pubblicazione del comunicato stampa della lista "Taiti per Prato, diritti, territorio, ambiente" sulla questione del mancato trasferimento nei nuovi locali di Via Santa Chiara della Biblioteca Comunale Centrale.
Permettetemi, però, di puntualizzare che quanto scrivete a commento del comunicato "Il consigliere comunale Taiti, passato alla destra (che lo propone anche come candidato alla presidenza della circoscrizione centro)" è una forzatura polemica della realtà politica.
In effetti la nostra lista ha aderito alla candidatura del sindaco, d'espressione prettamente civica, di Roberto Cenni. Trovandosi accomunata, è vero, con tutta l'opposizione cittadina al di fuori dell'estrema sinistra e di Milone. Ma da questo a sostenere che Taiti sarebbe passato alla destra ce ne corre. Sicuramente è artefizio polemico da campagna elettorale. E va tutto bene, ci mancherebbe altro. Quello che volevo comunque segnalare è che, almeno per me, le persone e le forze politiche andrebbero giudicate, anche, per quello che dicono sostengono e fanno e, non soltanto, per i provvisori compagni di strada. Da questo punto di vista comprenderei la vis polemica se la lista "Taiti", per raggiungere accordi politici, rinunciasse a dire, fare e sostenere quanto ritenuto corretto fino a qualche giorno prima (succede, comunque, anche questo....).
Ma se osservate le nostre prime linee programmatiche, pubblicate sul blog "Liberamenteprato" ed anche quello che pubblicamente sosteniamo non appare alcun cambiamento di rotta della nostra lista. Che, come ha fatto per cinque anni, cerca di rintracciare nei due schieramenti che si confrontano con possibilità di successo e di governo quei motivi di cambiamento di linea politica amministrativa che giudichiamo necessaria per la città e per i suoi cittadini.
Non per niente abbiamo cercato di dare un sostegno esterno al sindaco Romagnoli, riconoscendo in lui, malgrado le mille contraddizioni, il barlume di un piccolo cambiamento rispetto alla nomenklatura democratica che da oltre 60 anni domina la vita politica pratese.
Probabilmente avevamo visto giusto. Tant'è che alla prima occasione e con il primo pretesto, Romagnoli è stato affondato dai siluri del suo stesso partito.
Anche Massimo Carlesi rappresenta (rappresentava?) una speranza di cambiamento. Per la sua personalità, la sua storia, il suo comportamento Carlesi aveva le stimmate dell'uomo nuovo e della, seppur tutta interna, discontinuità politica che andavamo cercando. Tuttavia la carica delle primarie si è presto esaurita all'interno del bailamme politico che affanna il PD pratese. Carlesi, oggi, pare ridimensionato, posto sotto tutela dei soliti noti, quasi fatto prigioniero dal persistente potere dell'apparato burocratico-amministrativo che ha ancora la supremazia nel PD.
Ci è parso chiaro, allora, che la decisione di Roberto Cenni di accettare la candidatura di quasi tutta l'opposizione poteva e può risultare l'unico fatto nuovo della politica pratese. Meritando il nostro appoggio, la nostra fiducia e la nostra speranza.
Ma Cenni non c'ha chiesto alcuna abiura delle nostre posizioni e nemmeno le altre forze politiche ci hanno obbligati a revisioni politiche importanti. Tant'è che continuiamo a percorrere la nostra strada. Che è strada di frontiera, border line, ma diritta nei principi, nelle proposte e nei progetti che vogliamo vedere affermati. Se darete un'occhiata al programma del sindaco potrete trovare echi, non indifferenti, di diverse nostre posizioni nelle tesi di Cenni.
Il futuro ci dirà, come sempre, se questa nostra scelta sarà stata felice. Ma com'è sempre, almeno per me, quello che vale di più è la genuinità, l'onestà, il disinteresse personale delle posizioni che si assumono. E su questo, credetemi, ho, e abbiamo, la coscienza linda, come sempre.
Vittorio Giugni
http://liberamenteprato.blogspot.com/

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