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La mer, la fin...

martedì 12 maggio 2009

Prato. Mancano i liquidi...

Segnali di crisi... forte...
MV

da il Tirreno del 12/05/09
Pratesi indebitati fino al collo

Aumentate del 30% le richieste di prestiti tra i 5 e i 10mila euro

Debiti più alti d’Italia dopo Lucca e Rimini Cariprato: «E’ uno dei segnali della crisi»

PRATO. Indebitati fino al collo, da non potersi permettersi di pagare la rata di un affitto o una bolletta. Ma per carità, non chiamateli “spendaccioni” se non ci pensano due volte prima di chiedere un prestito o un finanziamento in banca: sono così i pratesi fotografati da una ricerca pubblicata dal Sole 24 Ore sui debiti medi delle province italiane. E quella di Prato si colloca al terzo posto rispetto alla media nazionale, aggiudicandosi un primato che fa riflettere nella geografia dell’indebitamento nazionale.
La città tessile svetta infatti sulla classifica del 2008 dopo Lucca e Rimini, con 189.520 euro di mutui ipotecari e 20.416 euro di prestiti finalizzati e personali, per un totale di quasi 209.935 euro tra mutui e prestiti: il conteggio degli importi è avvenuto sulla base delle pratiche erogate nel 2008 e rilevate da Crif Decision Solutions, società specializzata nel credito retail.
Anche questo è un altro volto della crisi che colpisce i risparmiatori, quello che fa aumentare la soglia del rischio sulla pelle dei piccoli creditori. Un campanello dallarme da non sottovalutare, secondo gli uffici di Cariprato che monitorano queste situazioni. «Nel 2008 - spiega Riccardo Bettarini, responsabile dell’ufficio rateil - si sono moltiplicate le richieste per piccoli prestiti dai 5 ai 10mila euro, con un aumento di circa il 30% rispetto alle domande relative all’anno precedente. Il problema è che difficilmente questo credito al consumo viene erogato se chi ne fa richiesta non è in linea con i parametri di reddito e occupazione stabiliti per riceverlo. Soprattutto nella seconda metà dell’anno scorso, in particolare, si contano molti casi di pratiche respinte. Comunque - conclude Bettarini - un così elevato livello di indebitamento dei pratesi non può essere spia di un’eccessiva volontà di spendere in città, quanto piuttosto il segnale di un sofferenza diffusa, per la mancanza di liquidità con cui fare fronte alle spese di prima necessità».
Facendo un raffronto con le altre province italiane, si nota invece quanto la recessione abbia rallentato la fiducia dei consumatori. In una realtà indubbiamente più ricca e popolosa come quella di Milano, ad esempio, l’indebitamento accumulato tra mutui e prestiti ammonta a 189.325 euro. E quando si dice mutuo, si pensa subito alla casa. Ma attenzione a non lasciarsi trarre in inganno dalla lettura dei dati: se nel 2008 i pratesi hanno accumulato la bellezza di 189.513 euro di mutuo, non è detto che questo dipenda dal richiamo legato ancora all’investimento sul mattone. «In realtà - fa notare Bettarini di Cariprato - c’è stato molto movimento a cavallo dell’estate 2008, quando la legge Tremonti consentiva la rinegoziazione dei mutui variabili. Molte famiglie, in quel periodo, si sono trovate ad accendere ex novo dei finanziamenti approfittando della possibilità di tornare ai livelli di tasso del 2006.
Si è creato così un vero e proprio business intorno a questo, e molte sono le banche che hanno aperto uno sportello sul nostro territorio utilizzando il prodotto mutuo per avvicinare nuovi clieni».
Maria Lardara

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