TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 9 maggio 2009

Prato. Milone e i suoi discepoli.

"E' ora di cambiare" dicono tutti i candidati alle amministrative, consapevoli che l'insoddisfazione regna sovrana e che il malessere sovrasta ogni possibile giudizio sul passato recente, elegge il passato più remoto ad età dell'oro e proietta un'immagine del futuro dolorosamente fosca.
Il malessere si dice parta da motivi soprattutto economici e riguardi soprattutto il lavoro e la diminuita ricchezza diffusa.
E' opinione comune dei cittadini che l'immigrazione massiccia che ha invaso la città , sia il più tragico dei fenomeni odierni e rappresenti la maggior causa della crisi del tessile, della mancanza di sicurezza e del degrado urbano. Soprattutto i cinesi.
Nelle nostre pagine abbiamo cercato di dimostrare , e finchè ci sarà la libertà di farlo continueremo imperterriti, l'infondatezza di questa convinzione diffusa, basata su cognizioni errate, su percezioni emozionali e suggerita dall'ignoranza.
Fra i tanti cavalieri dell'ignoranza, vi è quel candidato che fu sindaco allo sport e poi alla sicurezza della giunta Romagnoli: Aldo Milone. Nei suoi volantini una fila di foto di cittadini ostenta la purezza della razza pratese, eppure lui venti anni fa sarebbe stato bollato dai suoi attuali sostenitori come un "marrocchino" e chiunque al macrolotto zero gli avrebbe preferito un qualsiasi comunista con l'accento indigeno. I tempi cambiano ma non per Andrea Frattani, assessore ancora in carica per il PD: lui continua a non capirci nulla e ad annaspare in questo mondo in mutamento.

MV



Milone lancia l’allarme

«L’economia sta passando in mani cinesi»
il Tirreno 09.05.'09

PRATO. «Mi fa piacere notare che soltanto in questo momento l’assessore Andrea Frattani scopra che le leve dell’economia stanno passando nella mani della comunità cinese». Aldo Milone, candidato a sindaco per la lista civica Prato Libera&Sicura risponde alle affermazioni dell’assessore alla Multiculturalità. «Non so se la sua posizione, sia condivisa anche dai suoi alleati che invece sono sempre stati molto accondiscendenti con la comunità orientale - attacca Milone - L’allarme che da tempo ho lanciato mi fa piacere che adesso trovi riscontri, anche se purtroppo la situazione adesso è molto grave. So che tanti imprenditori stanno rinunciando a fare impresa per affittare i capannoni alla comunità orientale, perchè la trovano una soluzione molto più redditizia e comoda. Ma questo è un danno incalcolabile visto che così facendo si lascia il distretto nelle mani dei cinesi e si rinuncia a creare posti di lavoro». Milone è un fiume in piena e anche Carlo Longo, presidente della Camera di commercio, non è esente da frecciate: «Mi sorprende che Longo giustifichi questa avanzata cinese».

1 commento:

Anonimo ha detto...

Milone bollato come "marrocchino" mi ha fato morire dal ridere! Comunque è vero e ci deve far riflettere: il "marrrochino" di venti anni fa oggi corre per fare il sindaco sostenuto da pratesi.... Fra venti anni ci saranno pratesi ed "ex-marrocchini", che sosterrano candidati cinesi, pakistani, albanesi... Questo sempre che , grazie all'integrazione, fra venti anni possa sempre esserci una "Città di Prato", cosa che con altre 4 giunte stile-Romagnoli, non è affatto da dare per scontato....

Francesco Fedi