TANTI INTERESSI PRIVATI NON FANNO UNA CITTA'!

La mer, la fin...

sabato 9 maggio 2009

Prato verso le amministrative. La cura del ferro...

Per come sono messe le cose, forse è il caso che il ferro, il PD, lo tocchi...
E comunque, non è che il ferro, di per se, ci piaccia più del cemento, soprattutto quando è messo a casaccio, come la metropolitana lungo l'asse della Declassata, che per inciso piace solo a Prato, visto che per l'area metropolitana era stata pensata una localizzazione più a sud, e solo l'insistenza dell'amministrazione pratese ne ha modificato l'ipotesi di tracciato!
Sull'idea della regolarizzazione delle imprese cinesi, il problema rimane quello, annoso e non solo pratese, dell'emersione delle irregolarità attraverso "condoni" o quant'altro, in Italia già sperimentata con pessimi esiti. Perché in fondo il problema rimane quello di avere gli strumenti adatti - e le risorse, anche umane - per poter sanzionare i comportamenti illeciti, senza per questo pensare a "leggi speciali" o boiate del genere, e premiare quelli virtuosi. Il meccanismo premio/punizione, purtroppo, non può essere validamente messo in moto perché chi prospera nell'illegalità sa benissimo che in fondo non è assolutamente conveniente aderire a patti che lo vincolerebbero successivamente, quando è ragionevolmente certo di poter evitare controlli e sanzioni (e questo, si badi bene, è costume particolarmente diffuso anche tra gli italiani!).
Sul salario minimo, il PD mette in campo una soluzione già sperimentata in altri contesti europei (alla faccia del "nuovo welfare") ma con esiti altalenanti, e soprattutto assolutamente non funzionale in un periodo di crisi come questo . Nell'articolo non se ne illustra, infatti, nel dettaglio la strutturazione, ma merita di evidenziarla: il "salario" sarebbe erogato a condizione che il lavoratore rimasto senza lavoro (e quindi dobbiamo pensare che siano esclusi tutti i disoccupati che un lavoro non lo hanno mai avuto, e nel breve periodo nemmeno lo avranno) segua dei "percorsi formativi programmati" e "dimostrare di impegnarsi nella ricerca di un lavoro". E' la strategia del "Jobseeker Agreement" della rete dei Jobcenter inglesi, che peraltro funziona in un mercato del lavoro totalmente diverso da quello italiano!
Ora, a parte la difficoltà di misurare l'impegno nella ricerca di un lavoro (che facciamo, una statistica sulle risposte agli annunci???), c'è appunto chi questa soluzione l'ha già sperimentata, e in contesti che ricordano molto la Prato di oggi. Ricordate la Sheffield di "Full Monty"? Beh... i protagonisti fanno proprio questo: percepiscono sussidio a condizione di "impegnarsi" nella ricerca di lavoro e nei corsi di "aggiornamento", in un contesto dove, però, c'è tanta richiesta e scarsissima offerta. Vi immaginate ritrovarsi tutti alla FIL ad ancheggiare con le note di "Hot Stuff"?
MV





da il Tirreno del 09/05/09
Nel programma Pd “la cura del ferro”

Una “metro” d’area vasta. Tra le priorità anche ex Banci e nuovo wellfare
PRATO. Missione compiuta in casa Pd. Dettata la scaletta delle priorità per la città e consegnata ieri mattina, seppure simbolicamente, nelle mani dei due candidati del centrosinistra. E così, la piattaforma del programma con cui Massimo Carlesi e Lamberto Gestri si giocheranno la carta elettorale di giugno, si nutrirà dei contributi prodotti dai gruppi di lavoro interni al partito e messi a disposizione, appunto, dei due candidati.
Sfogliando un volumetto di venti pagine, si scoprono quali sono le proposte del Pd pratese su alcuni temi “caldi”, quali lavoro, urbanistica, diritti, immigrazione, scuola e giovani. «Consegnando questo documento ai nostri candidati - ha puntualizzato la segretaria provinciale, Benedetta Squittieri - non abbiamo voluto compiere un atto formale, ma proporre la sintesi di un percorso più ampio e condiviso insieme, recependo le istanze provenienti in questi mesi dal mondo cittadino». Ecco alcuni dei nodi salienti del programma Pd.
La partita dell’ex Banci. Viabilità e riassetto del territorio sotto la lente d’ingrandimento di Matteo Biffoni, responsabile del gruppo sull’urbanistica. E non poteva mancare un riferimento allo scenario dell’Ex Banci, visto non solo come polo espositivo degli eventi, ma anche come quartiere dell’innovazione con nuovi servizi per le imprese e la ricerca. Il Pd, a questo, proposito chiede un colpo d’acceleratore «verso la trasformazione dell’area ex Banci in un polo ricettivo pubblico-privato a funzioni miste, con il riassetto urbanistico di una parte della città e una nuova caratterizzazione della Declassata».
Cura del ferro. Un’altra priorità del programma si chiama “cura del ferro”, ovvero la ricetta per ripensare Prato al centro di un percorso di area metropolitana, puntando sull’organizzazione del trasporto su ferro, con un servizio di metropolitana leggera che colleghi la provincia di Pistoia con Firenze (lungo l’asse della declassata).
Un patto con le aziende cinesi. E’ toccato a Simone Faggi illustrare le proposte relative all’immigrazione per i prossimi cinque anni di governo della città. «Non abbiamo paura di confrontarci con gli immigrati come risorsa e opportunità - ha precisato Faggi - in un sistema di uguali diritti e uguali doveri. Certo che per garantire la legalità sul territorio, occorre rimarcare l’insufficienza delle risorse e degli uffici preposti alla gestione del fenomeno immigrazione. Per quanto riguarda gli strumenti di contrasto all’illegalità delle imprese cinesi, la proposta del Pd è quella di sancire un patto per favorire l’emersione di queste aziende, facendole sentire parte integrante del distretto e inserirendole in un percorso di regolarizzazione».
La città delle pari opportunità. Tra gli impegni che si chiedono all’amministrazione comunale e a quella provinciale, l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Nuovo welfare. Un salario minimo mensile per coloro che perdono il posto di lavoro. «Prato come laboratorio per la costruzione di un nuovo stato sociale a livello nazionale, attraverso misure messe in atto da enti locali, regione e governo», ha spiegato la responsabile dell’area, Linda Pieragnoli.
M.L.

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