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La mer, la fin...

martedì 19 maggio 2009

Prato verso le amministrative. Affissioni

E si inizia bene...
MV

da il Tirreno del 19/05/09
Guerra ai manifesti elettorali fuorilegge

Esposti de La Destra e Rifondazione. Niente multe ma solo rimozione
PRATO. Possono essere rimossi, ma non sanzionati. Per una beffa della normativa in materia, fatta per inchiodare soltanto l’attacchino colto in flagrante nell’atto di affissione, sollevando così da ogni responsabilità sia il committente che il candidato. Sono i manifesti elettorali “abusivi” che, stando alle prime segnalazioni pervenute alla prefettura, stanno spuntando in diversi angoli della città.
Lamentele e proteste che confluiscono in un’ apposita sezione del sito internet del distaccamento territoriale del ministero dell’Interno, giusto per un criterio di trasparenza nei confronti dei cittadini.
La prima a dire no al sistema dei manifesti selvaggi, ieri mattina, è stata la federazione provinciale de La Destra che ha presentato un esposto in Prefettura per alcune irregolarità legate ai cartelli di propaganda a pagamento. E punta il dito contro Sori, la società incaricata dell’affissione dei manifesti. «Nonostante il termine del 5 maggio sia scaduto da diversi giorni, non sono stati ancora coperti dalla Sori i manifesti di propaganda politica a pagamento. Quando abbiamo pagato per i nostri, dagli uffici ci dissero che la propaganda a pagamento sarebbe stata tutta coperta». Via Firenze, all’altezza del muro dello stadio, via Gobetti, dopo il ponte ferroviario, piazza della Pietà: ecco, secondo la Destra, la mappa delle zone “incriminate”, con i muri occupati dai volti e nomi dei candidati, quando ancora la pubblicità elettorale era a pagamento. I manifesti tanto contestati riguardano il candidato alla Provincia Lamberto Gestri (Pd), Aldo Milone (Prato libera e sicura), Massimo Carlesi (Pd) e Francesco Querci (Udc).
Vietato tacere anche per Rifondazione Comunista che, per bocca di uno dei suoi esponenti, Gino Benvenuti, ha segnalato un’altra irregolarità alla prefettura. A quanto si legge sul sito della prefettura, a cadere in errore sarebbe stata stavolta Sinistra e Libertà, con i suoi manifesti di 6x3 metri collocati «fuori dagli appositi spazi in via Leonardo da Vinci, sotto il cavalcavia antistante la Coop, e nel sottopasso di Capezzana a sinistra, venendo da via Reggiana».
Chi paga la multa, in questi casi? Teoricamente il responsabile dell’abuso. Ma qui casca l’asino, perché la legge che regola la materia, considera responsabile «esclusivamente colui che materialmente è colto in flagranza nell’atto dell’affissione». «Di fronte a queste situazioni - fa notare Giovanni Daveti, dirigente dell’ufficio elettorale della prefettura - spetta all’organo di polizia municipale accertare presunte violazioni sulla base delle nostre segnalazioni. Il problema è che si applica una normativa iniqua e che un’eventuale sanzione non può essere a carico, né del committente né della società incaricata dell’affissione». Insomma, i manifesti potranno essere rimossi, ma della sanzione nemmeno a parlarne.
Maria Lardara

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