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La mer, la fin...

lunedì 11 maggio 2009

Toscana verso le amministrative. Moltiplicazione dei simboli

Forte aumento delle liste civiche, in tutta la Toscana...
Se qualcuno si chiede il perché, si chieda prima di tutto dove hanno fallito, nei processi di socializzazione politica i "grandi partiti", sempre più comitati d'interessi e sempre meno in grado di essere prima di tutto strumenti di partecipazione alla vita politica.
MV

da la Nazione del 10/05/09

Amministrative in Toscana Boom annunciato di liste
La litigiosità nei partiti ha moltiplicato i simboli
— FIRENZE —
E’ BOOM di candidati e di simboli per le elezioni amministrative del 6 e 7 giugno. Sarà anche un’Italia bipolare e sulla via del bipartitismo, ma il voto locale spinge alla proliferazione delle liste, non solo nei comuni sopra i 15 mila abitanti e nella province, dove è previsto il turno di ballottaggio, ma anche - sia pure in misura minore - nei comuni più piccoli. Un’altra novità è rappresentata dal forte aumento delle liste «fai da te», le civiche nate attorno a progetti, o più spesso proteste, che hanno un ambito strettamente locale. In qualche caso si tratta di amministratori che sono venuti in rotta di collisione con i rispettivi partiti e hanno deciso di correre in proprio. Emblematica è la vicenda dell’ex sindaco di Livorno, Gianfranco Lamberti, già esponente di punta dei Ds, che guida la lista «Confronto» in netta contrapposizione con il sindaco uscente, e ricandidato, Alessandro Cosimi, ex Ds e ora Pd. A Prato se il tema della sicurezza ha spinto l’ex assessore Aldo Milone a presentarsi in proprio per «Prato libera e sicura», le polemiche sull’inceneritore di Montale sono alla base della scelta dell’ex vice sindaco Sandro Nincheri di candidarsi per «Progetto comune». Sono solo tre esempi di un arcipelago composito, a volte trasversale, alimentato in parte dai seguaci di Beppe Grillo.
Alla provincia di Grosseto si contendono la poltrona di presidente ben otto candidati con diciassette liste. Alessandro Antichi, consigliere regionale ed ex sindaco del capoluogo per Forza Italia, ha l’appoggio di cinque simboli, fra i quali la neonata Alleanza di centro nata da una costola dell’Udc, altrettanti sostengono Leonardo Marras, Pd, sindaco uscente di Roccastrada. Ci sono anche due candidati di destra, due comunisti (uno del Pdci e l’altro di Rifondazione), un autonomista toscano e c’è anche, portabandiera di una lista civica provinciale, Andrea Mersi, fino ad ora conosciuto per aver fondato una delle prime web tv.

SETTE INVECE i candidati per la provincia di Firenze, ancota con due candidati comunisti (uno di Rifondazione e uno del partito comunista dei lavoratori)) e uno di destra (c’è stato un accordo come per il comune di Firenze fra La Destra, Fiamma tricolore e Forza nuova). Il capoluogo toscano vede in corsa per Palazzo Vecchio nove candidati sindaci e ventuno liste. Sia Renzi (Pd e alleati) sia Galli (Pdl e Lega) hanno il sostegno di liste ad hoc (due il presidente uscente della Provincia, una l’ex portiere della Fiorentina e del Milan). Per stare con Renzi una parte consistente del Pdci è stata allontanata dal partito e corre come «comunisti fiorentini», mentre Rifondazione sostiene, assieme ai Verdi e ad una lista civica (fra i candidati Alberto Rosselli figlio di Nello) l’ex ministro Valdo Spini. Ci sono anche anche una candidata per il Pcl (Cristina Lascialfari) e la lista anti-tranvia, ma non solo, «Firenze c’è» di Mario Razzanelli. L’Udc corre da sola con il consigliere regionale Marco Carraresi, come alle provinciali.
Qualche curiosità. L’ex ministro Antonio Guidi, Pdl, si presenta come sindaco di Chianciano Terme. A Scarlino, sostenuta da una lista civica che ha l’appoggio esterno del Pdl, si candida contro il sindaco uscente del Pd, Alduvinca Meozzi, storica esponente dei Ds, rieletta per il secondo mandato, quando era ancora nel partito, con oltre l’ottanta per cento dei voti.
R.R

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